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Omelia . del 12 dicembre 2021

In un certo senso direi che la liturgia di oggi da ragione agli psicologi. Come dice anche il titolo iniziale che avete trovato sul foglietto: “Rallegratevi sempre nel Signore¸ ve lo ripeto rallegratevi”. Se voi togliete “il Signore e’ vicino” avete semplicemente un’esortazione che vi puo’ essere data da uno psicologo: “Cercate di essere contenti¸ cercate di rallegrarvi”. “Siate ottimisti¸ non pensate sempre che possano succedere disgrazie ed errori¸ abbiate fiducia e vedrete che riuscirete meglio a sopportare anche le fatiche della vita” . Quindi in un certo senso si potrebbe addirittura leggere il testo liturgico di oggi come un suggerimento ¸ direi meramente umano. Il suggerimento cioe’ di essere ottimisti. Perche’ la depressione¸ la paura¸ l’ansia …. diminuiscono completamente le capacita’ di reazione positiva che il nostro fisico ha. Dico questo perche’ ci sono altri elementi nel testo odierno che sembrano delle raccomandazioni utilitarie. Non tanto religiose¸ ma direi appunto da utilizzare nella vita. Pero’ nella finale ¸ nelle ultime righe¸ c’e’ una sola piccola frase “brucera’ la paglia con un fuoco inestinguibile” in fondo l’ultima parola e’ un colpo contrario: attenti¸ va bene essere ottimisti¸ va bene pensare sempre al meglio¸ pero’ state attenti. A un certo punto puo’ arrivare il castigo. A un certo punto puo’ arrivare la disgrazia. Allora io ho pensato di rileggervi il brano che nel vangelo precede quello che abbiamo letto¸ che l’avete sentito ¸ lo sapete a memoria. Lo rileggo semplicemente per fare da pendant alla finale: “Razza di vipere¸ chi vi ha suggerito come sfuggire all’ira imminente?” E’ il contrario¸ capite? “Fate dunque frutti degni della conversione e non dite a voi stessi: - Abbiamo per padre Abramo - Perche’ vi dico che Dio puo’ da queste pietre suscitare figli di Abramo”. Qui ci sarebbe da aprire una parentesi ma non voglio perdere tempo con le parentesi. A un certo punto la Chiesa verra’ fondata su una pietra: la pietra di Pietro. E ci sarebbe da fare tutto un altro ragionamento che non posso fare oggi su questa simbologia della Chiesa che si fonda su una pietra..¸ cioe’ su qualcosa di forte¸ di immobile¸ di fermo¸ di stabile! E’ una parentesi. Non dite appunto “Abbiamo padre Abramo” perche’ vi dico che da queste pietre puo’ suscitare i figli di Abramo. Ora la scure e’ gia’ posta alla radice degli alberi dunque ogni albero che non fa frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Ecco ¸ all’inizio e alla fine c’e’ il fuoco. Brucia tutto. E’ strano capite¸ cioe’ ho messo insieme questi testi per farvi capire come c’e’ un inizio e una finale che parlano di un fuoco che brucia e nel mezzo ci sono invece ragionamenti direi del tutto utilitaristici. Consigli di vita che sono tra l’altro anche modernissimi. Una vita facile . Pero’ all’inizio e in fondo c’e’ questa minaccia: “state pero’ attenti¸ non approfittatevi delle cose che vanno bene¸ non approfittate quando tutto e’ liscio perche’ puo’ sempre succedere che l’ira di Dio vi colpisca”. Ecco ¸ mi pare che lo schema del testo nel suo complesso¸ letto tutto intero dall’inizio alla fine¸ abbia questa cornice: il timore all’inizio e alla fine¸ il conforto al centro . Mi e’ sembrato uno schema mentale interessante. Adesso ragiono su alcuni particolari. Soltanto Luca ha il testo che adesso rileggo. “Le folle interrogavano Giovanni dicendo: - Che cosa dobbiamo fare?- ” Qualche codice antico aggiunge “ Che cosa dobbiamo fare per essere salvati?) Perche’ questa domanda “Che cosa dobbiamo fare?” campata per aria¸ sottintende questo desiderio. E rispondeva loro: (Giovanni il Battista¸ si intende) “Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha. E chi ha da mangiare faccia altrettanto”. E’ una banalita’ se ci pensate. Due tuniche¸ la cosa delle due tuniche e’ interessante perche’ la tunica era praticamente l’unico vestito ¸ mettevano una fascia attorno a quello che sta sotto l’ombelico¸ poi avevano una tunica che di solito arrivava fino ai piedi. E potevano per esempio¸ quando faceva freddo¸ mettere due tuniche. Pare che lo facessero¸ questo. Erano tuniche possibilmente di lino¸ forse ce n’erano di piu’ leggere e di piu’ pesanti. Che qualche volta ne usassero due e’ attestato storicamente perche’ Giuseppe Flavio racconta di una di una persona la quale doveva tenere d’acconto un segreto¸ un documento segreto. Per tenere segreto il documento si mise addosso a due tuniche e infilò il documento tra l´una e l´altra. Questo piccolo aneddoto storico che si trova in Flavio Giuseppe ci fa capire che è vero che loro qualche volta usavano due tuniche. Non sono dei Ricchi¸ capite¸ e’ gente normale. Il consiglio di San Luca è “se volete Che Dio vi aiuti¸ se volete che le cose vadano bene¸ nel caso che abbiate due tuniche non tenetene una di scorta ma regalate la tunica in più a qualcuno che ne ha bisogno”. E’ direi un buon senso caritatevole molto facile da eseguire e lo stesso “se avete avete roba da mangiare che vi avanza - e questo bisognerebbe farlo ma devo dire che probabilmente lo fanno ai supermercati - prima di buttarlo via cercate di darlo a qualcuno che ha fame¸ e glielo date gratis. Quindi come vedete stiamo leggendo delle cose che sono del tutto ragionevoli¸ che non c’e’ bisogno che ce le dica Dio. Siamo capaci anche noi di capire questo. Se vi avanza qualcosa da mangiare non si butta via¸ si cerca di trovare il modo di darla chi ha bisogno anche se magari per fare questo bisogna uscire di casa e darsi un po´ da fare per aiutare gli altri. E’ il buon senso¸ capite? Non c’e’ niente di particolarmente teologico¸ religioso¸ rivelato da Dio¸ e’ semplicemente l´onestà dei comportamenti spontanei¸ fare quello che tutti capiscono che andrebbe fatto perché ha senso. La stessa cosa vale per i soldati. No¸ prima dei soldati ci sono i pubblicani. I pubblicani sono quelli a cui si devono pagare le tasse. C´erano una quantità di pagamenti da fare. Per esempio quando si attraversava il Giordano bisognava probabilmente avere una barca¸ per avere la barca bisognava pagare. Quando c´erano… non essendoci altre possibilità di comunicazione¸ quando bisognava fare un viaggio¸ bisognava naturalmente prepararsi per il viaggio e avere la possibilità di dormire da qualche parte¸ di fermarsi in un albergo… di fermarsi¸ di mangiare qualcosa quindi bisognava continuamente fare delle piccole spese. Ecco allora lui dice non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato cioè cercate di essere onesti. Niente di straordinario. Dopo ci sono i soldati¸ i soldati non sono probabilmente i soldati romani¸ sono i soldati di Erode Antipa. Puo’ anche darsi che ci fossero anche dei soldati romani¸ ma probabilmente si tratta invece di quelli…. “Cosa dobbiamo fare?” “Non maltrattate¸ non estorcete niente a nessuno¸ accontentatevi delle vostre paghe”. Questo e’ soltanto Luca che usa questo modo di ragionare. Non c’e’ nulla di simile in tutto il resto del Nuovo Testamento ed e’ ripeto una cosa che non e’ fondata sulla religione ma e’ fondata sul buon senso. Direi sulla natura stessa dell’uomo il quale corrisponde¸ anche se non e’ detto¸ corrisponde a “ama il prossimo come ami te stesso” ¸ “tratta gli altri come vorresti essere trattato tu”. E’ la stessa cosa¸ resa concreta da questi piccoli esempi. Quello che meraviglia e’ la concretezza¸ la … direi la conoscenza della realta’ quotidiana¸ della gente comune¸ dei piccoli fastidi che si incontrano vivendo con gli altri. E’ una cosa direi di una simpatica banalita’. Questa e’ la caratteristica di questo testo di Luca. Dove voglio arrivare? Voglio …. dire che questo dà ragione a quello che io ho detto due settimane fa in un’altra predica: Luca presenta la realta’ della chiesa. Luca ci fa capire che prima ancora che Gesu’ apparisse in un certo senso gia’ perfino Giovanni Battista aveva intuito che quello che Gesu’ verra’ a fare nel mondo e’ aiutarci a vivere la vita quotidiana con intelligenza¸ simpatia¸ bonta’ ¸ semplicita’. Cioe’ che la vera salvezza non consiste nell’eroismo¸ verra’ un momento in cui forse sara’ necessario anche qualche eroismo¸ quando arriva la persecuzione¸ ma Luca vuole soprattutto dire “non pensate a quei momenti tragici e difficili che possono capitare”¸ questo li mette soltanto all’inizio e alla fine¸ ma nel centro del discorso lui dice “quello che conta e’ la vita quotidiana¸ quello che voi dovete imparare a migliorare e’ la pazienza¸ la gentilezza¸ …. che tutti i giorni bisogna avere per evitare che i piccoli ¸... le piccole difficolta’¸ le piccole antipatie… creino delle inutili sofferenze” . E’ il buon senso del vivere quotidiano. La chiesa come la presenta… come la Immagina Luca e’ esattamente questo: l´umiltà di stare attenti alle piccole cose. Di non rovinare la vita di una persona dicendogli¸ magari cosi’ senza pensarci¸ una parolaccia . Stare attenti anche alle minime cose per fare in modo che tutto avvenga in serentia’ e dolcezza di spirito. Questo mi pare che sia il buon senso del quotidiano. Lo dico perche’ oggi¸ in fondo a pensarci bene¸ non stiamo vivendo le disgrazie che abbiamo vissuto durante le guerre. Si… c’e’ il Covid¸ ma a pensarci bene¸ con il buon senso¸ con il rispetto della logica delle cose ¸ ce la facciamo a tirare avanti¸ accontandoci di qualche piccolo sacrificio per il bene di tutti. Questo realismo del quotidiano ¸ questa e’ la parola consolante che c’e’ in questo testo. Ringraziate Dio e siate contenti . Se qualcosa vi pare che vada male cercate di dimenticarlo. Curate la semplicita’ della vita quotidiana. Sembra una cosa da poco ma probabilmente e’ la cosa piu’ utile¸ e’ la cosa che piu’ caratterizza il cristiano medio¸ il semplice buon senso nel valutare le scelte che si debbono fare tutti i santi giorni. Rallegratevi e cercate di fare in modo che tutti possano rallegrarsi. Verra’ il giorno in cui forse dovrete affrontare il fuoco¸ puo’ darsi che venga¸ quando verra’¸ allora¸ questa abitudine vi aiutera’ a superare la fatica . Tutto qui. MI pare quindi che quello che ho detto oggi sia “consiglio di vita” che siamo tutti chiamati a utilizzare. Aggiungo ¸ vi siete accorti¸ che oggi ci sarebbe una giornata di preghiera per il Seminario e questo e´ un problema veramente grave perche’ non so fino a quando ci saranno ancora persone che hanno il coraggio di diventare preti. Forse ci sara’ qualcuno che e’ disposto ad essere diacono. Ci sarebbero tanti ragionamenti da fare su questo. Voi capite bene¸ scusatemi non arrabbiatevi se lo dico¸ che il fatto di non potere avere una famiglia perche’ occorre il celibato¸ sarebbe forse da ripensare. Se avessimo rispetto per le altre cristianità che esistono sulla terra¸ non solo i protestanti ma gli ortodossi. L’ortodossia sia quella greca che quella slava ha sofferto e testimoniato di voler credere a Dio e a Gesu’ Cristo tanto quanto noi¸ pero’ tutti hanno una famiglia. Cioe’ capite che tocca a voi laici ragionare su queste cose e imporre agli ecclesiastici cattolici¸ che sono gli unici che vogliono i celibati. Capisco che questo meriterebbe un martedi ¸ magari un qualche martedi ci pensiamo… pero’ siccome l’abbiamo trovato qui nella preghiera… riflettiamo su questo. Sinodalita’ vuole anche dire che il parere del laico¸ il parere …. il quale capisce quanto e’ importante la gioia di avere una famiglia¸ anche la fatica¸ lo so… ma la gioia di avere una famiglia¸ di avere dei bambini… potrebbe essere quella che ti fa diventare un prete piu’ umano degli altri. Queste cose bisogna dirle anche al Papa¸ capite? E cercate di comprendere che non sto parlando male del Papa. Avere il coraggio …¸ questa e’ la sinodalita’¸ che tutti possano esporre i loro pareri. E’ il rispetto di quelle chiese¸ più martiri forse della cattolica¸ gli ortodossi¸ gli slavi… Ecco ¸ scusate volevo aggiungerlo¸ perche’ questo secondo me e’ importante: che i laici si sveglino¸ e’ anche questo che Luca vuole che succeda. Amen.