» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia II QUARESIMA A del 8 marzo 2020

Domenica 8 marzo 2020 Le prime due domeniche di Quaresima raccontano delle cose interessanti¸ ma che sembrano inverosimili. Per esempio: 40 giorni di digiuno¸ il diavolo che trasporta Gesù dal deserto al tetto più alto del tempio per poi invitarlo a buttarsi giù e¸ oggi¸ una visione di vesti candide¸ un’apparizione di antichi personaggi. Sono tutti testi che contrastano con la serietà morale delle beatitudini¸ del discorso della montagna. Sono anche diverse dal fatto che Gesù amava parlare alle folle. Qui invece tutto è per al massimo tre persone. Le tentazioni sono state fatte nel deserto e non si sa neanche da che parte. Le avrà raccontate forse lui ai discepoli¸ ma non c’era nessun testimone¸ e la trasfigurazione è fatta per tre persone¸ che poi devono non raccontare niente a nessuno prima della risurrezione. A che cosa serve tutto questo? Che funzione ha avuto? Perché gli evangelisti ci hanno raccontato queste cose? Sono davvero avvenute cosí come sono raccontate o c’è una qualche diversa spiegazione? Alcuni studiosi del secolo scorso¸ di molto più di 50 anni fa¸ hanno cercato di capire il perché di questi testi cosí strani¸ parlo delle tentazioni e della trasfigurazione. Forse gli evangelisti dei Vangeli sinottici – Matteo¸ Marco e Luca – hanno cercato di dare a Gesù un potere che fosse allo stesso livello di quello degli eroi della loro storia ebraica antica. Loro si ricordavano della potenza di Mosè: nell’esodo ha fatto miracoli con un bastone in mano¸ ha fatto venire le 10 piaghe d´Egitto¸ ha fatto attraversare il mare¸ nel deserto ha fatto scaturire l´acqua dalla roccia. La cultura ebraica del tempo ricordava questi fatti antichi e si domandava: “Ma Gesù sarà capace di fare altrettanto? Perché è venuto nel mondo? È soltanto un profeta o ha in sé stesso la forza di cambiare il mondo¸ di far diventare nuovi il cielo e la terra?”. E loro si sono convinti di questo. Vogliono che i loro lettori si rendano conto che Gesù non è venuto soltanto come un profeta o un maestro a insegnare a noi quello che dobbiamo fare - pensate alle beatitudini e al discorso della montagna - ma è venuto per cambiare il mondo con una sua forza personale¸ ancora più grande di quella degli antichi eroi dell’Antico Testamento. Forse è questo che voleva dire Elia e Mosè che vengono a salutare Gesù¸ quasi a dire “Tu sarai più bravo di noi”. Però ci ricordiamo anche che l’ultima parola¸ quella che verrebbe dal cielo¸ dice “È il mio figlio¸ ascoltatelo!”. Allora sotto sotto si capisce che quello che Gesù ci porta di nuovo e di veramente efficace per cambiare il mondo non sono i miracoli come li pensava l’antica storia dell’esodo¸ ma sono i comandamenti¸ sono i suggerimenti per la vita¸ la moralità che lui ci insegna¸ il senso del dovere. Ecco questo è il senso dei testi che abbiamo letto. E’ naturale che a 2000 anni di distanza il mondo è cambiato e noi ci rendiamo tutti conto¸ soprattutto adesso nella situazione con cui ci troviamo col corona virus¸ che alla fine l’uomo è capace di cercare il bene¸ di rispettare i bisognosi¸ che gli uomini sono capaci di aiutarsi a vicenda¸ non tutti - devo dire - perché molti sono rovinati da interessi politici malvagi¸ forse ci sono perfino delle posizioni religiose di cui non voglio fare il nome che sembrano riconoscere nell’ostilità e nella vittoria feroce sul nemico un dovere morale¸ ma la stragrande maggioranza della popolazione del pianeta – basta pensare alla Cina – è fatta di persone che si aiutano l’un l’altro¸ che disvelano i loro segreti¸ che confessano le loro colpe¸ che si aiutano¸ si vogliono bene e si sacrificano per gli altri. Allora la conclusione sarebbe che non c’è più bisogno di Gesù? No! C’è bisogno di Gesù! Quello di cui forse non c’è più bisogno è la fiducia nel miracolo e nell’inaspettata fortuna.