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Omelia S. FAMIGLIA A del 29 dicembre 2019

29 dicembre 2019 - S. FAMIGLIA A - Col 3¸12-21 Essendo oggi la cosiddetta festa della sacra famiglia¸ intendo fare alcune riflessioni sul problema della famiglia¸ in maniera non certamente moralistica. Prendo spunto dalla finale del brano della lettera ai Colossesi. Sono parole sufficientemente di buon senso. Nella lettera agli Efesini la cosa è molto più pesante. Colossesi ed Efesini sono due lettere che vanno molto daccordo¸ non sono probabilmente di san Paolo¸ ma di continuatori del pensiero di Paolo¸ e in alcuni tratti cadono nell´eccesso¸ per esempio nell´eccesso poetico. Nella lettera agli Efesini c´è quel famoso paragone secondo il quale marito e moglie sono il simbolo del rapporto tra Cristo e la chiesa. L´esagerazione è totale rispetto al testo letto prima; si dice che il marito deve amare la moglie come Cristo ha amato la chiesa. Di per sé Cristo dovrebbe amare tutta l´umanitภnon soltanto la chiesa. Il papa continua a dire giustamente che Dio non fa differenza di persone¸ Dio ama tutti gli uomini. La lettera agli Efesini non dice cosí¸ dice che ama la chiesa; se poi ami anche il mondo non lo so¸ nella lettera agli Efesini non c´è scritto. Dire che un marito e una moglie devono essere simili a Gesù Cristo che ama la chiesa direi che è una esagerazione che finisce per essere impraticabile nella vita. Questo per dire che in queste lettere bisogna stare attenti a dosare come stanno le cose. Perché se si prendono le cose alla lettera si finisce per dire delle sciocchezze¸ chiamiamole per quel che sono. Là per esempio si dice che la moglie deve essere sottomessa al marito¸ non dice neanche subordinata¸ e che il marito deve amare la moglie¸ ma la moglie deve temere il marito¸ questo c´è scritto in Efesini; sono esagerazioni che fanno parte dello stile di queste lettere¸ scritte da persone che amavano questi sbalzi¸ queste affermazioni volutamente estremiste; e allora bisogna annacquarle per renderle più ragionevoli. Ma non è direttamente di questo che voglio parlare. Noi oggi siamo di fronte ad un crollo quasi completo del modo tradizionale di concepire la famiglia. Ormai sono diventati pochissimi quelli che si sposano in chiesa; molti di loro¸ nonostante abbiano fatto il corso di preparazione¸ si sposano in chiesa semplicemente per accontentare i genitori o i parenti¸ e perché in chiesa in fondo la cosa è alle volte molto più elegante che non in Comune; molte persone non si sposano neanche in Comune¸ e convivono insieme¸ e non ritengono neppure necessario avvertire lo Stato Civile che loro stanno insieme; se lo fanno¸ lo fanno per ragioni economiche¸ fiscali¸ e avvertono il Comune che loro stanno insieme¸ per poter usufruire di eventuali aiuti economici che possono dedurre da questa situazione. Altri che non hanno bisogno di questo convivono semplicemente. Altri non convivono¸ ma si trovano regolarmente ogni tanto¸ e si accontentano di questo. Ci sono quindi vite di coppia completamente libere; ognuno fa quello che vuole. La mia domanda è: è sbagliato tutto questo? Bisogna opporsi a tutto questo? Bisogna risuscitare la vecchia famiglia tradizionale? E´ questo il dovere del cristiano? Ognuno di voi pensi alla risposta che darebbe. Si potrebbe tentare; ci riusciremo? Penso proprio di no. Che cosa sta veramente succedendo? Quello che mi pare di poter dire¸ anche se a prima vista pare che non c´entri con l´argomento¸ è che sta scomparendo il clericalismo. Quello che sta succedendo¸ a livello di famiglia e di libertà di coppia¸ è la fine del clericalismo. Cerco di andare un passo più avanti rispetto al papa. Anche il papa ritiene che il male da superare sia il clericalismo. Cosa vuol dire clericalismo? Pensiamo alla storia della chiesa. Nel Nuovo Testamento trovate una presenza di donne interessantissima. Paolo per esempio quando arriva a Filippi va a predicare sul fiume¸ perché sa che lí si trovano le donne a pregare¸ va da loro e parla alle donne¸ trova una certa Lidia¸ va a casa della Lidia; nella lettera ai Corinti dice che c´è una certa Cloe¸ una commerciante¸ che lo informa delle cose. Nel Nuovo Testamento le donne sono trattate alla pari degli uomini. Questo continua nella vita dei cristiani durante l´impero romano fino al 200-250. La lettera a Dionieto¸ che è del secondo secolo¸ dice: noi ci sposiamo come gli altri¸ facciamo i bambini come gli altri¸ l´unica differenza è che¸ quando il bambino è indesiderato¸ non lo esponiamo¸ e non facciamo aborti; per il resto viviamo come tutti gli altri¸ come si usa nella vita. Probabilmente in tutto questo periodo le cose andavano avanti secondo il costume del tempo. Poi¸ ad un certo punto¸ verso il 300¸ attorno all´epoca costantiniana¸ succederà un cambiamento radicale all´interno dell´esperienza della vita cristiana¸ nasce il clericalismo. Mentre prima donne¸ uomini agivano spontaneamente¸ come si agisce nella vita¸ ad un certo punto le donne scompaiono completamente. Al tempo del concilio di Nicea e nei concili successivi¸ nella formazione del dogma cristiano non c´è neanche una donna¸ e non c´è neanche un uomo sposato. Ecco il punto grave. Quelli che comandano sono vescovi e monaci. Gente che non ha fatto nessuna esperienza della vita concreta. Vivono in convento¸ in monastero¸ non sanno cosa significa avere figli. Non sanno neanche cosa significa lavorare¸ perché vivono in strutture dove tutto è ordinato. Più tardi nasce il monachesimo¸ una specie di isola¸ pensate ai benedettini; hanno fatto cose meravigliose; erano monaci¸ senza famiglia¸ organizzatissimi¸ ricchi¸ ricchi¸ intelligentissimi¸ capaci di fare¸ comandavano. Sono stati un ordine presente in tutta l´Europa¸ esiste ancora oggi e ancora oggi è ricco e potente. E´ il dominio dei celibi¸ il dominio di coloro i quali vivono al di fuori delle fatiche quotidiane della gente normale¸ sono i chierici. Anche le donne sono clericali¸ nascono le abatesse¸ Matilde di Canossa ha tenuto a bada il papa. C´è un clericalismo maschile e un clericalismo femminile. Non c´è differenza di sesso. C´è differenza di dominio¸ sono al di fuori della realtà della vita concreta¸ sono una specie di isole protette. Abbazie maschili e abbazie femminili¸ dove vige in teoria una verginità casta¸ dico in teoria perché si sa bene quanta corruzione si infila dentro in queste cose¸ documentata. Quello che soprattutto loro vogliono è il dominio¸ l´essere padroni¸ l´essere esentati da ogni fatica del vivere quotidiano. Questo si chiama clericalismo. Il clericalismo c´è anche oggi¸ ed è quello che papa Francesco cerca di combattere. Il papa cerca di dire a vescovi e cardinali: vedete come funziona la vita normale¸ non vivete in una specie di struttura protettiva che vi rende superiori agli altri¸ entrate dentro nella fatica quotidiana della famiglia. Ecco il punto! Dove famiglia significa non un certo modello di vita¸ ma semplicemente dove ci si vuol bene¸ si vive la sessualità normalmente¸ c´è la procreazione¸ si generano dei figli; ma ci possono anche essere modi di vivere dove non ci si sposa¸ ma si vive nel mondo¸ tra la gente¸ e si affrontano le fatiche di tutti i giorni cercando di essere alla pari della maggioranza della popolazione¸ essere normali. Ecco perché al papa piace tanto far finta di essere normale anche lui¸ ecco perché non vuole abitare nell´appartamento di sopra¸ ma stare insieme con gli altri¸ ecco perché vuole andare a comprare gli occhiali in negozio. Lo fa per dire di voler combattere il clericalismo. Clericalismo è questa specie di astensione dalla compartecipazione alla fatica del vivere delle persone normali¸ costruire delle aree nelle quali si pongono dei confini¸ si accettano magari alcune restrizioni¸ ma¸ rinunciato ad alcune cose¸ si ha una garanzia assicurata¸ si vive tranquilli. Questo clericalismo c´è anche nei residui di monastero che ancora rimangono. Si offenderanno molti se dico questo¸ ma gli ordini religiosi¸ anche oggi¸ vivono in questa area protetta. I cappuccini¸ che sono i più democratici¸ a una cert´ora chiudono il convento¸ non si apre più¸ mettono fuori il cartello "adesso siamo in preghiera"¸ se anche state male potete crepare sulla strada ma qui non si entra. Sono protetti dalle mura¸ fanno finta di essere col popolo¸ in realtà sono protetti dal popolo dalla muraglia. Una muraglia di pietre e una muraglia di interiore autosufficienza. Sono clericali. La famiglia reale¸ comunque essa sia! Ho ammirato molto¸ nel mese di ottobre¸ quel piccolo momento televisivo¸ la scena delle diverse famiglie¸ i due maschi che si tengono per mano¸ e l´immagine svanisce mentre stanno avvicinandosi per baciarsi. Delicatissima immagine. Quella è una famiglia. Il nostro bravo Lafranconi¸ vescovo emerito¸ ha sempre detto che famiglia è un concetto analogico; essere famiglia non significa necessariamente essere sposati con figli; questo è il modello primario di famiglia; essere famiglia significa stare insieme ed affrontare la vita cosí come è nella realtภe¸ punto chiave¸ cercare di praticare¸ in questa vita concreta¸ qualcosa di quello che Gesù ci ha insegnato¸ cioè che bisogna cercare l´uguaglianza¸ quindi bisogna non fare quello che dice la lettera agli Efesini¸ perché uomo e donna sono di pari dignità e pari grado¸ quindi ci vuole l´uguaglianza¸ ci vuole un accordo su come distribuire la ricchezza¸ ci vuole una giustizia sociale¸ bisogna quindi impegnarsi in politica perché ci sia una giustizia sociale; questo vuol dire essere famiglia. Essere famiglia non è il fatto di essere padre¸ madre¸ figli¸ si può anche essere famiglia semplicemente perché si vive da soli¸ ma si vive all´interno del mondo degli uomini¸ all´interno della concretezza del vivere. Vengono in chiesa due persone che dicono di volersi sposare. Lo si chiama sacramento il matrimonio¸ e si dice che i ministri del matrimonio sono gli stessi sposi. (Cosa incredibile e secondo alcuni teologi assurda). Vengono un uomo e una donna. Un domani potrebbero venire due uomini¸ perché no¸ i quali dicono: noi intendiamo vivere insieme. E´ davvero contro natura¸ perché l´ha detto san Paolo? Vivere insieme in maniera omosessuale è contro che cosa? Contro la fisiologia? E perché allora mi sento attratto da un uomo? Più fisiologico di cosí si muore. Perché dovrei oppormi? Faccio del male a qualcuno? Bisogna pensarle queste cose! Adesso non sono più col papa¸ sono col diavolo! Però questo è quello che succede oggi! Allora vengono questi due e mi dicono: noi vorremmo vivere la nostra vita seguendo quello che Cristo ci ha insegnato; vorremmo impegnarci¸ nel nostro modo di stare insieme¸ oltre che stare insieme e cercare di vivere come tutti¸ vorremmo anche fare qualcosa che inserisca¸ nella vita di noi due e nella vita degli altri¸ qualcosa di quello che Cristo ci ha insegnato; per esempio sapere perdonare¸ che bisogna essere tolleranti¸ che bisogna fare come lui¸ c´è qualcuno che ti ha lanciato la prima pietra? No. E allora non te la lancio neanch´io. Va avanti e non peccare più. Cioè questa tenerezza di Gesù Cristo la vogliamo praticare. Lei reverendo ci dà una benedizione? E il reverendo risponde: io vi do la benedizione¸ siete voi che celebrate il sacramento. Io sono il testimone¸ voi di fronte a me vi impegnate a dire: noi vivremo insieme¸ in un modo che il vecchio concetto del matrimonio ritiene impudico¸ immorale¸ ma secondo noi non c´è proprio niente di immorale¸ vogliamo insieme cercare¸ dal momento che ci troviamo bene insieme¸ di fare un favore all´umanità nel suo insieme¸ inserire qualcosa di evangelico. E il prete dice: va bene¸ vi benedico¸ vi siete sposati. Questo è il matrimonio. Cosa ci si sposa a fare? Ci si sposa perché la convivenza¸ qualunque essa sia¸ possa servire a inserire Gesù Cristo là dove non entrerebbe senza l´aiuto delle persone. E´ un´utopia questa? E´ un´eresia? E´ qualcosa di sbagliato? O è la sacra famiglia di Nazaret? Se c´è una famiglia irregolare è quella di Gesù. Come si fa a parlare di sacra famiglia quando alla fine non si può avere un rapporto sessuale? Che famiglia è? Dove il povero Giuseppe deve prendere Maria¸ però l´angelo gli deve aver detto¸ secondo i cattolici¸ Vardela nian tant perché la ga de sta vergine! E questa sarebbe una famiglia? Se è una famiglia questa allora lo è anche quella dei due che si danno la mano e si sfiorano. Paolo VI quando è andato a Nazaret ha inventato un discorso bellissimo sulla famiglia¸ e ha preso a modello la famiglia della sua infanzia¸ e ha detto che quella era la famiglia di Nazaret. Cioè è tutto un bluff. Forse non sono riuscito a spiegarmi bene¸ volevo soltanto dire che probabilmente nel mondo contemporaneo si stanno riassestando le cose¸ e una serie di tabù che non avrebbero senso di esistere¸ sono provocati dal clericalismo (noi ci facciamo un mondo a nostra utilitภdove comandiamo noi¸ e qui non ci entra nessuno¸ faremo del bene agli altri¸ ma siamo diversi dagli altri¸ siamo monaci¸ siamo santi¸ siamo cappuccini¸ siamo la congregazione di Maria Vergine¸ siamo questo e quest´altro¸ non siamo la massa¸ siamo l´aristocrazia) e questo deve finire¸ perché Gesù Cristo questo non lo vuole.