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Omelia XXIII DOM. T.O. C del 8 settembre 2019

La registrazione dell´omelia è fallita. Partiva dall´osservazione che il testo attuale del Vangelo di Luca dice - Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre etc.-¸ mentre il testo greco¸ rispettato dalla vecchia traduzione¸ dice- Se uno viene a me e non odia suo padre etc.-. Si chiedeva il perché di questo cambiamento¸ attuato dai traduttori e approvato dalla chiesa¸ e di cui non siamo informati. Come si può dire al termine della lettura -Parola di Dio-? e non piuttosto- Parola della chiesa-? In Matteo il testo è più simile a quello dell´attuale traduzione di Luca-Chi è affezionato al padre etc-. Perché non si è rispettato il testo di Luca¸ che scrive circa 10-15 anni dopo Matteo¸ fa un elenco più lungo di familiari¸ aggiunge- e ancora la sua stessa vita-¸ e dice- non può essere mio discepolo-¸ mentre Matteo dice solo- non è degno di me-¸ e si è eliminato dalla traduzione il verbo odiare¸ misei in greco? Luca forse di fronte a una crisi della fede dei cristiani di quegli anni voleva sottolineare la necessità di una scelta senza compromessi. La chiesa oggi ha temuto di contraddire¸ con quell´odia¸ la sua visione della famiglia? Ha fatto un´operazione legittima? E´ giusto che il lettore non ne sia informato? Su queste domande si sviluppava l´omelia.