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Omelia XIX DOM.T.O. B del 12 agosto 2018

12 agosto 2018 - XIX DOM.T.O. B- Gv 6¸ 41-51 Torniamo al Vangelo di Giovanni¸ per capire in che cosa si differenzia dalla visione di Marco. In Giovanni¸ nella moltiplicazione dei pani¸ i discepoli non fanno nulla. Vengono soltanto interrogati per dimostrare che le loro osservazioni non hanno senso¸ dopodiché scompaiono fino alla fine¸ e Gesù fa tutto lui. Secondo Giovanni ne mangiarono finché vollero¸ quindi fu una specie di grande abbuffata. Terminato tutto questo¸ anche Giovanni racconta che Gesù camminò sulle acque¸ e nello stesso tempo dice che la folla fece i suoi calcoli¸ osservò che c´era una sola barca¸ che Gesù non era salito sulla barca¸ allora decise di andare a piedi¸ (la geografia di Giovanni è molto oscura¸ la distanza tra Cafarnao e Betsaida è notevole¸ e si ha l´impressione che non abbia un´idea chiara di come sia la situazione sul lago di Galilea¸ perché probabilmente chi ha scritto il Vangelo di Giovanni non è mai stato in Galilea) e quando arrivarono a trovare Gesù¸ lui parla nella sinagoga di Cafarnao; quindi i cinquemila si sono ridotti a una ottantina di persone. Gli domandano- Quando sei venuto qua-? Nel quarto Vangelo Gesù non risponde mai alle domande che gli fanno¸ cambia argomento¸ salta di palo in frasca. Gesù non si sottomette alla domanda che gli viene fatta. Risponde con un rimprovero- Voi mi cercate non perché avete visto dei segni¸ ma perché avete mangiato quei pani e vi siete saziati-. La differenza è sottile. Vorrebbe dire- Voi non avete capito cosa significavano quei pani che vi ho dato da mangiare; erano un segno di qualcosa d´altro; voi invece li avete presi come qualcosa di reale-. E´ come l´acqua della samaritana (Giovanni non è molto originale¸ ripete sempre gli stessi schemi). La samaritana va al pozzo per cercare l´acqua; Gesù li chiede da bere¸ e alla fine salta fuori che lui dice- Io ti do l´acqua viva-. La stessa cosa succede qui- Voi avete mangiato quei pani¸ io vi do un pane che non è un pane¸ perché dura per la vita eterna-. Questo è il punto chiave per capire tutto il discorso di Giovanni. Ciò di cui parla Gesù¸ sia alla samaritana che qui¸ è qualcosa che non è materiale; può essere simboleggiato dall´acqua o dal pane¸ ma è un x che serve a dare la vita vera; una vita diversa¸ a livello spirituale¸ interiore. Continua- Datevi da fare non per il cibo che non dura¸ ma per il cibo che rimane per la vita eterna-. Vita eterna è una parola che non ha senso a pensarci bene; in greco è la vita dell´eone¸ la vita dell´epoca¸ la vita del tempo futuro¸ la vita di un mondo superiore¸ la vita dell´aldilà; l´aggettivo eterna cerca di tradurre la parola aión¸ che in latino è evo¸ indica un´epoca. E´ il pane dell´epoca futura¸ il pane dell´altra epoca. Evidentemente non è un pane materiale. Qualche commentatore chiarisce subito e dice che è la conoscenza¸ la verità. Giovanni insiste molto sulla verità e sulla conoscenza. Anche con la samaritana- Verrà il giorno in cui adorerete in spirito e verità-. Il pane di Giovanni non è più il pane materiale¸ quello era soltanto un segno. Voi cercate qualcosa che vi dia una ragione per vivere¸ che vi faccia capire che la vita ha un senso¸ una speranza; questa speranza chi ve la dà? La gente sotto sotto capisce¸ perché domanda cosa deve fare per avere la vita eterna. La risposta è tranciante- L´opera di Dio è una sola: che voi crediate in colui che Dio ha mandato-. - Signore dacci sempre questo pane-. - Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete¸ mai-. Come la samaritana¸ che continuerà ad andare ad attingere l´acqua del pozzo¸ ma adesso è contenta perché Gesù le ha spiegato tutto quello che ha fatto. Ha restituito alla samaritana la padronanza di se stessa. Questa è la nuova vita della samaritana. A quelli di Cafarnao viene detto che devono fare una cosa sola: credere che Gesù è la fonte della vita. E qui è sottinteso un altro pensiero che è caratteristico del modo di ragionare di tutto il Vangelo di Giovanni. Cioè devono smettere di cercare Mosè¸ Abramo¸ la storia passata¸ la legge¸ la Pasqua. Gesù sostituisce tutte le strutture dell´ Antico Testamento. Smettere di pensare all´esodo¸ adesso si deve pensare soltanto a Gesù. Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo¸ è Gesù. Giovanni vuole che gli ebrei lascino perdere tutta la loro storia passata¸ bisogna credere soltanto in Gesù. E tutto questo è coerente con altri passi del Vangelo; quelli per esempio dove si dice che Gesù è l´unico pastore- Io sono il buon pastore; quelli che sono venuti prima di me sono ladri e briganti-. Solo Gesù¸ e Gesù il quale (a noi moderni questo darebbe fastidio) tiranneggia le pecore- Senza di me non potete far nulla-; e nella parabola della vite e dei tralci- Se vi staccate meritate di essere bruciati nel fuoco-. Solo Gesù¸ tutto da Gesù.- Io sono il pane della vita; non c´è altri-. Una delle grandi difficoltà della chiesa moderna è proprio questa. Il cristianesimo è una minoranza all´interno di un mondo che ormai è di 10 miliardi di uomini¸ e noi siamo meno di un miliardo; sulla carta¸ perché quelli che veramente credono sono alcuni milioni. Siamo numericamente assenti¸ e dobbiamo dire che solo con Gesù le cose vanno avanti bene. Gli altri sorridono. Solo il Dalai Lama¸ all´interno del buddismo ha un seguito pari o superiore al nostro. Tutti dovrebbero diventare schiavi di questo ebreo che Dio manda sulla terra? Questo è il grande scandalo per l´uomo contemporaneo. Questi ragionamenti il quarto Vangelo li fa perché conosce bene l´ostinazione degli ebrei nel dire che sono i soli che conoscono l´unico vero Dio. Vuole smantellare questa falsa fiducia dell´ebraismo nelle sue tradizioni. Il mondo nuovo è interioritภsapienza¸ spirito¸ veritภè come acqua e pane¸ cioè la sostanza delle cose. Questa specie di superamento del provincialismo ebraico ha animato il Vangelo di Giovanni. Visto in quel contesto è stato una grazia; è venuto uno che ha sbaraccato delle baracche inutili¸ fidatevi di lui. Questa ostinazione di Giovanni va tradotta in altra forma nel mondo contemporaneo: Gesù è un elemento piccolo e secondario¸ utilissimo¸ e secondo noi perfino indispensabile¸ ma non è tutto¸ è una specie di catalizzatore che aiuta altre cose che ci stanno intorno. Allora prende senso questa importanza di Gesù¸ che nei sinottici diceva- Io sono venuto per servire¸ do la mia vita-. Le due cose stanno insieme se si capisce quale è la finalità dell´uno¸ diversa dalla finalità degli altri. Sulla base di questa sapienza e conoscenza noi poi dobbiamo fare una nostra sintesi per il nostro tempo contemporaneo.