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Omelia PENTECOSTE B del 20 maggio 2018

20 maggio 2018- PENTECOSTE B- At2¸1-11; Gal 5¸16-25; Gv 15¸26-27; 16¸12-15 La prima lettura¸ pur dicendo il contrario di quello che domenica scorsa diceva la lettera agli Efesini¸ conferma quello dicevamo. Dio rimane sempre lo stesso¸ e l´atteggiamento verso gli uomini è un atteggiamento di benevolenza e aiuto¸ che non è mai cambiato; non è che Dio prima era cattivo e poi è diventato buono¸ che prima stava nascosto e poi si è rivelato; l´atteggiamento di Dio¸ dal testo di san Paolo di domenica scorsa¸ risultava uguale; quello che cambia è la ricezione da parte dell´uomo. L´espressione - Storia della salvezza - non è molto felice. Bisognerebbe prima chiarire cosa significa salvezza. Dio ha forse creato l´uomo¸ mettendolo in pericolo¸ in maniera che occorre salvarlo? Certamente no¸ altrimenti sarebbe un Dio folle. Qualcuno l´ha anche pensato: un Dio che vuole provocare le sue creature¸ per vedere se sanno reagire. Si può anche impostare una teologia in questo modo¸ ma è pura fantasia. Lo pensavano¸ in certi momenti¸ gli assiro-babilonesi¸ che cioè Dio avesse creato l´uomo per vedere uno spettacolo da circo equestre; anche la cultura romana antica pensava che gli dei vogliono vedere come gli uomini sanno difendersi¸ come sanno lottare tra di loro; Ercole esiste per questo¸ e gli dei poi lo premiano. Questa idea di un Dio che crea degli uomini¸ si prende gioco di queste creature¸ crea uno spettacolo in cui si azzannano tra di loro¸ e vuol vedere chi vince e chi perde¸ non è l´idea del Dio cristiano. Anche gli ebrei questo non l´hanno mai pensato; hanno pensato che è un Dio che ci libera da nemici. Non sono mai riusciti a spiegare però perché ha fatto esistere questi nemici¸ perché ha creato un Egitto che ci perseguita? E´ il problema della conflittualità che c´è nella storia. La lettura di domenica scorsa ci aveva fatto capire che in realtà quello che cambia non è l´agire di Dio¸ è la ricezione da parte dell´uomo. E´ un dato di fatto che davvero Dio ha creato un uomo il quale ha incontrato la necessità di difendersi¸ non soltanto dagli animali¸ ma dagli altri uomini. E´ vero che Dio ha voluto questo¸ e l´ultima¸ profonda ragione per cui ha voluto questo ci sfugge. Ma la lettura di domenica scorsa diceva che questo Dio l´ha fatto perché era disposto ad aiutare l´uomo a trovare una via d´uscita¸ a trovare gradualmente la forza di resistere¸ la capacità di sopravvivere e di vincere. Non l´ha fatto per divertirsi¸ l´ha fatto per amore¸ E´ paradossale se volete. Per questo la storia dell´uomo è una storia di un essere che pian piano ha recepito questa verità profonda¸ che doveva dipendere da Dio¸ che doveva invocare Dio per diventare sufficientemente forte¸ per essere padrone di se stesso. C´è una storia dell´adeguamento dell´uomo al progetto divino; la storia di una ricezione dell´offerta che Dio ti fa. C´è qualcuno che ci mette di fronte a queste prove per irrobustirci¸ non perché ci odia¸ ma perché paradossalmente ci ama¸ e vuole renderci veramente coraggiosi e forti. Può nascere l´equivoco che la forza sia la forza fisica per uccidere l´altro. Ma pian piano il progetto di Dio è l´opposto: è la forza dell´amore che deve vincere. Secondo me il cristianesimo è stato il momento in cui la svolta è avvenuta¸ non da parte di Dio¸ che ha questo progetto eterno e non cambia mai¸ ma si è cominciato a capire che¸ ci vuole ancora un po´ di pazienza¸ ma viene il momento¸ ed è questo¸ nel quale l´amore vincerà; e la forza verrà dal muto rispetto¸ dall´accoglienza reciproca. C´è una continua storia della ricezione della salvezza¸ cioè della comprensione che l´ipotesi religiosa¸ l´affidamento ad una invisibile divinità è necessario ed è utile per questa evoluzione del modo umano di vivere¸ che passi dalla difesa violenta¸ cioè dal dominio della paura¸ uccidere l´altro¸ sopraffare l´altro¸ a un mondo in cui ci possa essere la convivenza concorde. In fondo la Pentecoste è questo: tutti parlano la stessa lingua¸ tutti capiscono. Secondo me stiamo vivendo in un´epoca in cui perfino la tecnologia rende affascinante e possibile interpretare la nostra vicenda umana alla luce di questo; finalmente ci accorgiamo concretamente che può realizzarsi¸ quel progetto¸ che è l´unico progetto di Dio¸ che non è mai cambiato¸ e adesso siamo nella fase in cui ci accorgiamo che funziona: deve prevalere il perdono¸ l´amore¸ l´accoglienza. Tutto questo si riassume nella parola Spirito. Già nell´ Antico Testamento esiste l´uso della parola Spirito di Dio¸ per esempio nella storia di Sansone lo Spirito di Dio gli dà la forza e il coraggio di vincere il leone e di sfidare i Filistei¸ e alla fine di far crollare le colonne; muore lui e muoiono i filistei. Che segno è questo? E´ la fine dell´età della violenza. Lui credeva che lo Spirito fosse quello che lo aiutava a combattere¸ alla fine diviene il martire. C´è ancora la violenza¸ la tragedia della morte¸ ma è l´ultima. Anche Cristo che muore sulla croce è un altro segno che dice "Basta¸ non sarà più cosí". Ma già nell´ Antico Testamento¸ in alcuni passi¸ pian piano lo Spirito diventa quello che trova dei trucchi¸ degli espedienti¸ delle strategie per riuscire a ottenere una vittoria senza sangue¸ senza vittime. In un passo del profeta Aggeo¸ quello che prepara la ricostruzione del tempio¸ sembra di leggere la finale del Vangelo di Matteo; loro volevano ricostruire le case e lui dice di cominciare col tempio; cominciate con l´onorare Dio. Quello che dirà poi Gesù: amate Dio¸ amate il prossimo¸ il resto poi vi verrà dato in sovrappiù. La croce di Cristo¸ ultima ingiustizia¸ poi cominceranno a scomparire. L´orrore per l´ingiustizia e la violenza si sta diffondendo a macchia d´olio¸ senza bisogno che nessuno lo predichi. E´ lo Spirito che fa questo. Lo spirito dell´uomo. Il credente è convinto che lo spirito ce l´hanno tutti¸ tanto è vero che nella lettera ai Galati¸ dove si dice che lo spirito ha desideri contrari alla carne¸ la parola spirito è con la lettera minuscola¸ lo spirito è lo spirito dell´uomo¸ l´intelligenza; il contrasto carne spirito è un contrasto che c´è dentro nella persona umana¸ non è il contrasto tra uomo e Dio. Le orge¸ le gelosie che poi vengono condannate sono cose che nascono dalla carnalità dell´uomo¸ che vuol dire paura¸ debolezza. Lo spirito è la forza morale dell´uomo¸ lo spirito è la capacità di autoconoscersi e autocorreggersi; questo spirito minuscolo è esattamente il riflesso creaturale dello Spirito di Dio; è la presenza di Dio in noi¸ è l´Emanuele. Quando facciamo la comunione¸ e Cristo viene in noi¸ è semplicemente una specie di pastiglia che rafforza il nostro spirito. Questo non è panteismo¸ è l´idea tipicamente cristiana-biblica¸ per cui Dio è presente in tutte le cose¸ Dio è presente nel tuo spirito. Più teologi dicono che l´errore che è stato fatto nella catechesi cristiana è stato quello di far diventare lo Spirito la terza persona della SS. Trinità. Lo Spirito è semplicemente l´unico Dio in contatto col creato. Come dice il salmo è lo Spirito che dà la vita alle piante¸ la forza agli animali¸ è la potenza vivificante di Dio presente in tutte le cose. Nell´uomo lo Spirito sostiene la prevalenza della serietภdell´amore¸ della dignitภdel valore del pensiero corretto¸ quello che Giovanni chiama la Veritภla cosa giusta. Dio che è Spirito è continuamente in contatto con questa nostra dimensione del nostro pensare e del nostro vivere. Lo Spirito Santo è l´Emanuele¸ Dio in noi¸ è il frutto del mangiare Gesù Cristo¸ è il frutto di essere spirito e carne insieme. Potremmo fare tre preghiere: Gesù donaci l´amore che hai avuto per il Padre¸ quando stavi morendo sulla croce. Padre donaci l´amore che avevi per il tuo Figlio¸ mentre moriva sulla croce. Spirito riempici del tuo amore per il Padre e per il Figlio. Tre preghiere allo Spirito¸ che scavalcano la morte¸ per capire che anche nella più estrema delle cose c´è una vita di amore. Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri¸ perciò se viviamo dello Spirito¸ camminiamo anche secondo lo Spirito: questo è il concetto della croce. Il battezzato è uno che ha crocifisso la sua carne¸ che vuol dire che ha superato la sua debolezza¸ cioè la sua paura¸ la sua necessità di sparare per primo¸ per usare questa metafora. Lo Spirito è quello che ti rende forte nella fiducia¸ e di questa abbiamo bisogno.