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Omelia ASCENSIONE B del 13 maggio 2018

13 maggio 2018- ASCENSIONE B- At 1¸1-11; Ef 4¸1-13; Mc 16¸15-20 Questo brano del Vangelo è la finale di Marco¸ che non è di Marco. E´ una specie di riassunto di testi precedenti¸ e le cose che dice sono molto enigmatiche. Prendere in mano i serpenti e bere i veleni senza averne danno cosa vuol dire? Quelli che preparano appunti per i preti tendono a dire che bisogna interpretare queste cose in senso moralistico. Serpenti e veleni¸ cioè tutte quelle azioni che distruggono la pace della comunitภmettono in pericolo i rapporti tra i fedeli¸ tradimenti¸ falsificazioni¸ calunnie etc. Diventerebbe un appello ai cristiani¸ non soltanto di predicare e scacciare i demoni¸ parlare lingue e guarire i malati¸ ma cercare anche di evitare che si diffondano queste malattie nella società. Il testo della lettera agli Efesini è interessante. Cita una frase che viene dal salmo 68¸ nel quale si presenta Dio come vincitore di battaglie¸ che stermina i nemici. Il versetto citato dice- Salito in alto ha imprigionato la prigionia-¸ che hanno tradotto- ha portato con sé prigionieri-. Il testo originale è più acuto della traduzione¸ perché significa eliminare la prigionia¸ non solo liberare prigionieri. Eliminare quel tipo di vittoria militare che rende schiavi i vinti. "E ha distribuito doni agli uomini"¸ cioè ha fatto il contrario di quello che fanno normalmente quelli che vincono una guerra¸ non ha sottomesso i vinti¸ ma ha dato loro dei regali. L´autore di Efesini applica questo testo all´operato che Dio ha fatto in Gesù. Come se dicesse: Gesù Cristo ha trovato degli uomini peccatori¸ poteva castigarli¸ invece ha fatto il contrario¸ li ha liberati. Non li ha oppressi con leggi più severe¸ li ha riempiti di doni. Questa è una prima idea geniale¸ che capovolge l´immagine di Dio frequente nell´ Antico Testamento¸ dove Dio appare come colui che vince¸ salva il suo popolo¸ però poi gli impone una legge severa¸ e gli dice: se ubbidisci ti aiuto¸ se la trasgredisci ti castigo. In Gesù si è capovolta la situazione¸ questa è la grande novitภDio distribuisce doni. Effetti buoni si ottengono con il perdono¸ la pazienza¸ l´amore¸ l´assoluzione. In questo testo di Efesini c´è sotto qualcosa che è una specie di umanesimo cristiano: se si vogliono ottenere risultati positivi bisogna usare il sistema che è apparso in Gesù Cristo¸ smetterla con le imposizioni autoritarie¸ dare fiducia alle persone¸ e riempirle di potenzialitภdi possibilità positive. In questo testo c´è un´altra cosa importante:- Che cosa significa che ascese¸ se non che prima era disceso-? Questo è un tema che ha influenzato tutta la cristologia. Gesù non è un uomo che è salito al cielo. Era già in cielo¸ è venuto giù¸ e poi è tornato. Non si tratta di un movimento fisico-cronologico¸ è un´altra cosa¸ come già dicono Leone Magno¸ sant´Atanasio¸ e gli antichi scrittori ecclesiastici. Quello che è successo in Gesù Cristo non è una novità che prima non c´era¸ è il far conoscere a noi un comportamento di Dio che da sempre è stato cosí. Da sempre Dio è colui il quale non -viene per poi tornar su-¸ ma è sempre in contatto con il mondo. E´ disceso¸ cioè si è fatto vedere¸ e poi è scomparso¸ e questa è in fondo l´Ascensione¸ non per dire che prima non c´era e dopo non ci sarภma per dire che è sempre stato presente in mezzo agli uomini¸ cosí come è apparso nella figura di Cristo. In altre parole¸ il caso Cristo non è un evento unico¸ avvenuto in quel momento¸ di qualcosa che prima non c´era¸ e dopo ci sarภma non come è stata la vita di Gesù Cristo¸ ma è semplicemente l´enunciato di quello che Dio è sempre nei confronti del mondo: colui che riempie tutti di doni¸ come spiegato prima. E´ costante questa azione di Dio. Era già cosí al tempo dei primi uomini¸ era già cosí al tempo degli ebrei¸ ma l´uomo non se ne accorgeva e credeva che ci fosse un Dio che castiga¸ che vuole la legge¸ per la ignoranza umana¸ alla quale Dio si adattava. Era l´interpretazione limitata dell´intelligenza umana che considerava Dio come se fosse un re che vince poi minaccia castighi. Dio non lo è mai stato¸ non lo sarà mai. Era necessario che l´umanità si evolvesse¸ e capisse a poco a poco che Dio da sempre vuole delle persone in grado di ricevere da lui i doni¸ di non appropriarsene in maniera egoistica¸ ma di adoperarli in condivisione con tutti. Questo è quello che dice la prima parte della lettera. L´uomo deve essere colui il quale costituisce una unità con la totalità degli uomini. E´ il problema dell´uno: un solo corpo¸ un solo spirito¸ una sola speranza¸ un solo Signore¸ una sola fede¸ un solo battesimo¸ un solo Dio¸ padre di tutti¸ al di sopra di tutti¸ che opera per mezzo di tutti¸ è presente in tutti. Dio è colui il quale tratta tutti allo stesso modo. Quelli che lo sanno e credono¸ o anche quelli che non lo sanno e non credono? Una volta si diceva: solo quelli che credono; e questa è la tesi di Giovanni; e il cristianesimo diventa una abbazia. Con molteplicità di doni che non spezzano l´unità: uno¸ uno¸ uno¸ uno in tutti¸ tutti¸ tutti¸ tutti¸ diversi¸ diversi¸ diversi¸ diversi. Perché chi provoca la diversità è colui che vuole l´uno. A cosa serve Dio? A far capire che l´umanità deve essere compatta e unita in una mutua accoglienza e rispetto reciproco¸ perché Dio è capace di fare in modo che le differenze che lui stesso crea¸ tra persona¸ popolo¸ razza¸ etnia¸ desiderio¸ non rompano l´unità. Quello che l´umanità attuale sta cercando di sperimentare nella globalizzazione. In questo testo c´è un´antropologia che è quella dei nostri giorni; tutto sta diventando interconnesso¸ uno¸ per cui tutti sono in contatto con tutti¸ e tutti sono diversi. - Avendo a cuore di conservare l´unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace-. Chi fa questo? Dio è colui che realizza questo tipo di umanità. Questo è il Dio che bisogna annunciare nel mondo di oggi. A questo tipo di umanità era arrivato stranissimamente l´autore di Efesini. La loro esperienza era stata quella che ebrei e pagani vanno d´accordo¸ c´è ancore giudeo e greco¸ uomo e donna¸ con tutte le altre sottodifferenze¸ ma vivono tutti nella pace. E la pace da dove viene? Dal progetto divino della creazione. E perché prima non si è manifestata? Perché bisognava aspettare che l´uomo si evolvesse e capisse. Se c´è qualcosa che va d´accordo con l´esperienza del tempo presente è questa visione di Dio.