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Omelia Lunedì dell'angelo del 2 aprile 2018

2 aprile 2018 - Lunedí dell´angelo - Non commento le letture; faccio solo notare che il salmo citato negli Atti è lo stesso recitato¸ ma la traduzione non è identica. Secondo la interpretazione del libro degli Atti prevede la risurrezione di Cristo¸ secondo la maggioranza dei commentatori moderni è semplicemente un ringraziamento a Dio di una persona perché lo ha salvato da una grave malattia. Tutti i testi della bibbia si possono interpretare a diversi livelli¸ quindi completo il discorso che ho fatto ieri. Ieri ho raccontato cosa succede nella veglia pasquale¸ e della possibilità di significati differenti che si può dare a quello che si legge. Tutte le letture dell´a.t. vengono capovolte nel loro significato dalla preghiera che le accompagna¸ e anche queste preghiere hanno delle tensioni l´una rispetto all´altra¸ perché alcune danno l´impressione che la salvezza sia un ritorno a un passato o riparare un errore che ci fu all´inizio¸ mentre altre danno l´impressione che quello che si deve fare è sperare in ciò che di nuovo Dio ha introdotto nella storia con Gesù Cristo. Tutte queste tensioni fanno parte dell´esperienza religiosa del cristianesimo e le interpretazioni diventano sempre più difficili nel mondo contemporaneo¸ perché avvengono dei cambiamenti che ci impediscono di seguire quello che la liturgia ci suggerisce. Ci siamo domandati a che livello agisce la Pasqua¸ in che modo la potenza di Dio che vuole migliorare il mondo ci aiuta a farlo¸ con la corretta esecuzione del rituale o con l´impegno nella vita profana di tutti i giorni? Oggi volevo sottolineare un´ultima difficoltà che l´uomo d´oggi sperimenta quando sente un discorso religioso: la difficoltà di accettare quello che sembra essere lo scopo di tutto quello che Dio ha fatto per noi soprattutto tramite Gesù Cristo¸ cioè renderci partecipi della vita divina. Quella che si chiama la divinizzazione dell´uomo. Alla fine quello che Dio vuole che accada¸ quello per cui Dio ha fatto tante cose nel corso della storia¸ la ragione per cui Dio è morto in croce¸ è che vuole che noi partecipiamo faccia a faccia alla conoscenza e alla visione di Dio¸ che possiamo essere elevati allo stesso livello del vivere divino. Nei primi anni del cristianesimo si disse che per elevarsi bisogna distaccarsi dal mondo¸ e nasce per esempio il monachesimo¸ gli eremiti¸ nascono quelli che sono disposti a morire martiri per raggiungere Dio¸ nasce l´idea che se si deve raggiungere Dio non bisogna attaccarsi troppo alle cose di questa terra¸ e nasce l´interrogativo di come ci si debba comportare di fronte alle realtà quotidiane¸ affaticarsi per migliorare questo mondo o dimenticarlo? Col pericolo di inorgoglirsi perché ci si ritiene di Dio¸ e dire per esempio: ma io non lavo i piedi ai miei fratelli¸ perché devo occuparmi delle miserie del mondo? Ecco la difficoltà di capire in che cosa veramente la salvezza consiste! Oggi molte persone aggiungono un´altra difficoltภche c´era anche agli inizi: quello che Dio mi promette non può accadere perché è toppo! Il cristianesimo viene rifiutato per l´eccesso. Divinizzarmi¸ diventare come Dio non è possibile¸ non ha senso¸ deve essere un imbroglio! E´ una salvezza cosí esaltante e cosí esaltata che non può essere vera! La filosofia¸ da Kant in poi¸ e soprattutto la filosofia del secolo scorso¸ pensa all´uomo come un essere destinato alla morte. E sotto sotto c´è anche l´altro pensiero: ma allora non sono più io¸ se devo immergermi in Dio. E una persona di buon senso oggi dice: preferisco di no¸ non voglio perdermi nell´abisso della divinità. Allora bisogna annacquare la cosa: il paradiso è più o meno la continuazione della vita di adesso¸ e tutto diventa di nuovo incredibile. Il pericolo del cristianesimo è che è una religione che non si limita a dire¸ come l´antico ebraismo¸ che Dio ti dà una mano quaggiù e ti rende la vita meno difficile. Il cristianesimo dice che Dio ti prende con sé¸ ti inserisce dentro di sé. Qualcuno ci crede¸ e non pensa ad altro¸ ma per farlo deve dimenticare tutto¸ non affannarsi più per niente¸ annullare l´interesse per le cose. Ci vorrebbe una religione che fosse più vicina alla media umana delle speranze¸ non questo salto al divino. Questa è l´ultima difficoltà che il cristianesimo incontra nella storia. Il rischio di non essere creduto perché promette troppo. E allora si cercano le vie intermedie. E qualche volta il magistero¸ specie i teologi¸ condannano chi si ferma all´intermedio. Qualcuno pensa che quando Gesù dice che la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata prevedesse proprio questa situazione. Cos´è lo Spirito Santo? Quello che di un bambino uscito dal ventre di una donna ha fatto un Dio; quello che di un crocifisso ha fatto cosa? Un risorto? Un risorto che non ha un corpo come il nostro. Un risorto che siede alla destra di Dio. Un risorto che è Dio stesso. Si può essere nello stesso tempo Dio e uomo? Questa è l´ultima difficoltà! Oggi questa difficoltà latente non viene alla luce con la chiarezza con cui io la esagero¸ ma molte volte per capire le cose bisogna portarle al loro estremo. Le persone oggi accettano la via di mezzo¸ e per questo non sono mai convinte di essere cristiani sul serio¸ partecipano qualche volta¸ ma non sempre¸ accettano un pezzettino ma non capiscono quell´altro¸ e nasce questa specie di cristianesimo dimezzato. Perché alla fine se l´uomo o diventa Dio o niente¸ o addirittura o diventa Dio o per l´eternità soffre¸ allora dice che se è cosí non ci sta¸ e allora va a cercare le ragioni per dire che il cristianesimo è falso. Pretendere troppo è l´ultima difficoltà! Bisognerebbe pensarci su. Io non ho soluzioni. vi ho solo aiutato in questo senso¸ che se qualche volta vi viene in mente qualcosa che assomiglia a quello che ho cercato di dire non preoccupatevi¸ è normale¸ succede a tutti. Cosa si deve fare? Secondo me si deve dire:- Io non so come andrà a finire¸ rinuncio a pensare cosa sarà il paradiso¸ rinuncio a pensare cos´è adesso Gesù Cristo¸ non lo so¸ nessuno lo sa¸ chi mi dice cos´è Dio mi imbroglia¸ perché non lo sa nessuno¸ non lo sapeva probabilmente neanche Gesù Cristo cos´è veramente Dio. Io vivo senza sapere¸ però faccio questo atto:- O Dio¸ se tu esisti¸ aiutami a tirare avanti¸ dammi aiuto per questa vita¸ dammi la grazia di non farmi soffrire troppo e di essere giusto¸ dopodiché¸ come Gesù sulla croce dirò" Non abbandonarmi¸ nelle tue mani affido me stesso". E non faccio altre previsioni! Bisogna annullare la pretesa di sapere¸ quando si vuole essere uomini che credono.