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Omelia III DOM. T.O. B del 21 gennaio 2018

21 Gennaio 2018- Gn 3¸1-5.10; Mc 1¸14-20 Marco non conosce nulla dell´infanzia di Gesù¸ non parla della sua nascita¸ non dice niente della sua giovinezza. E´ il più antico dei Vangeli. Matteo e Luca hanno inventato probabilmente delle storie dell´infanzia. Anche il testo di oggi non riferisce quello che Gesù può aver detto. E´ un testo che Marco scrive adoperando un linguaggio che è quello della chiesa¸ che parla dopo la resurrezione di Cristo. Gesù dice: ...convertitevi e credete nel Vangelo. Il vangelo non c´era al tempo di Gesù! D´accordo che la parola vangelo può significare semplicemente bella notizia¸ ma che le prime parole che Gesù dice siano¸ credete nella bella notizia¸ è privo di senso. Quale bella notizia? Se fossero parole dette da Gesù dovrebbero suonare più o meno: credete a quello che vi sto dicendo. Queste parole suppongono che ormai la parola vangelo indica il riassunto di tutto quello che Gesù ha detto e fatto. Quindi è un testo che Marco mette in bocca a Gesù per i lettori del suo libro. Tanto è vero che la formula- convertitevi e credete nel Vangelo- viene usata nella liturgia del giorno delle Ceneri¸ e ha senso perché noi sappiamo che cos´è il vangelo. Vangelo non è semplicemente la notizia che il regno di Dio è vicino¸ Vangelo significa che il regno di Dio si è avvicinato¸ che Gesù lo ha annunciato¸ che Gesù è morto in croce¸ che Gesù è risorto¸ che dopo di lui viene una chiesa¸ che questa chiesa ha il diritto di perdonare i peccati. Questo è il vangelo. Quindi non è una frase che risale storicamente a Gesù. E´ una frase che riassume quello che la chiesa di Marco intendeva dire ai contemporanei di Marco. Può darsi che sia storicamente vero che Marco era compagno di Pietro¸ e quindi la predicazione cui Marco fa riferimento potrebbe essere la predicazione che Pietro ha fatto a Roma nei piccoli circoli¸ nelle case in cui può essere passato¸ e avere parlato di Gesù. Il punto interessante è questa idea del regno di Dio che si è fatto vicino. Letteralmente andrebbe tradotto: il regno di Dio si è definitivamente avvicinato / è arrivato. Quindi è vicino a tutti. C´è di fatto. Il problema è sapere cos´è il regno di Dio. C´è un salmo che descrive il regno di Dio come lo pensavano gli ebrei; tutto quello che esiste viene attribuito all´opera diretta¸ immediata di Dio. Dio non solo ha creato il mondo¸ ma è quello che fa muovere le stelle¸ che manda la pioggia¸ che fa partorire gli animali¸ che fa crescere le erbe¸ che ha salvato il popolo dall´Egitto¸ che aiuta i poveri¸ punisce i malvagi. Quindi il regno di Dio¸ come lo pensavano i contemporanei di Gesù e anche Marco¸ e anche Pietro¸ era il governo diretto da parte di Dio di tutto quello che accadeva. Quindi tutto dipende direttamente da Dio¸ il quale però si serve di moltissimi elementi che fanno parte della sua corte celeste¸ il vento¸ il turbine¸ il tuono¸ gli angeli. Questo modo di pensare il regno di Dio è completamente scomparso. Dio non fa nulla¸ e questo l´avevano già capito i teologi del medioevo¸ i quali dicevano che Dio è la causa prima¸ dà inizio al tutto¸ dopodiché agisce attraverso le cose che ha fatto esistere¸ i meccanismi della natura¸ i meccanismi della intelligenza e volontà umana¸ attraverso le creature¸ le cause seconde. C´è un solo punto nel quale Dio è presente direttamente¸ c´è una sola entità nella quale Dio agisce personalmente¸ ed è la persona di Gesù. In un certo senso Gesù è lui stesso un caso unico. I profeti dell´a.t. ritengono di parlare perché Dio ha suggerito quello che dicono¸ ma gli ebrei sapevano benissimo che era con la loro testa che formulavano quello che dicevano; cercavano di indovinare la volontà di Dio sulla base di una loro rielaborazione intellettuale che si basava sulla memoria di quello che prima era accaduto. C´è una sola persona nella quale Dio è presente direttamente¸ Gesù Cristo; questa è la grande differenza¸ quella che l´ebraismo non ha accettato. I cristiani sono convinti che una totale presenza diretta di Dio c´è stata nella persona di Gesù Cristo. Questa è la grande differenza sul regno di Dio. Il nostro concetto di regno di Dio è semplicemente: Dio è diventato re¸ cioè è stato l´operatore di qualcosa nella storia¸ quando ha creato il mondo e quando ha mandato Gesù Cristo sulla terra. Queste sono le due uniche cose che Dio ha compiuto direttamente. E´ per questo che noi diciamo che Gesù in fin dei conti è Dio. E´ tanto vero che lí c´è stata questa diretta presenza¸ come non è avvenuta mai prima¸ per cui è giusto che diciamo che Gesù è Dio. E´ Dio nel senso che Dio lí si è direttamente coinvolto. E allora capite che Gesù diventa l´enigma centrale per capire quello che Dio si aspetta da noi. Questo vuol dire credere al vangelo. Ecco perché Gesù non poteva dirla all´inizio questa parola. Questa è la parola che riassume la visione fondamentale dell´intera storia dell´universo: abbiamo due soli momenti fondamentali¸ la creazione¸ la venuta di Gesù. E possiamo supporre un evento finale; quello che¸ con parole molto ingenue¸ chiamiamo- in attesa della tua venuta-; che di nuovo non sappiamo in cosa consisterà. La nostra situazione di cristiani è questa: se io adesso voglio capire cosa Dio chiede a noi è credere a Gesù Cristo. E quel che Gesù è stato io non lo conosco direttamente¸ ma attraverso i pescatori di uomini che sono venuti a raccontarmi quello che Gesù ha fatto. Io non ho un diretto¸ immediato contatto con Cristo. Ce l´ho attraverso delle parole¸ dei racconti¸ fedeli sí¸ ma legati agli intenti di Marco¸ di Luca¸ di Paolo etc. Come le ha scelte Gesù queste persone? Il vangelo dà l´impressione che li ha scelti per caso; passando lungo il mare vide Simone¸ l´ha chiamato¸ e Simone gli è andato dietro. E´ nato tutto per caso? O come dice Paolo e Geremia: fin dal seno materno mi ha scelto. Cos´è vero¸ che è un caso¸ o che c´è una predisposizione? Giovanni invece racconta che Andrea dice:- Abbiamo trovato il Messia-. - Chi ve l´ha detto-? - Giovanni il Battista-. Allora sono andati da Gesù¸ lui si è voltato:- Cosa volete-?¸ -Rabbí dove abiti-? - Venite e vedete-. E´ tutta un´altra storia! Come nasce questa tradizione di uomini che giunge fino a noi? Noi questo Gesù Cristo lo conosceremo attraverso una mediazione. Mangeremo un pezzettino di pane e io berrò anche una goccia di vino¸ che avreste diritto di bere anche voi¸ ma solo per ragioni pratiche non ve la diamo da bere¸ e voi fisicamente vi unite a Gesù Cristo. Ci credete? E´ questo il vangelo che bisogna credere.