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Omelia NATALE DEL SIGNORE del 25 dicembre 2017

25 dicembre 2017- NATALE DEL SIGNORE B- Is 9¸1-6; Lc 1¸26-38 Desidero riflettere sulla differenza fondamentale tra la presentazione di Luca e quella di Matteo che leggeremo per l´Epifania. Il vangelo di Matteo non conosce i pastori. In Matteo quelli che vengono a visitare Gesù sono dei re¸ o dei sapienti venuti dall´oriente; c´è Erode; Gesù è in casa; in Luca si parla di mangiatoia¸ probabilmente una piccola stalletta annessa all´alloggio; in Matteo c´è la stella¸ che non c´è in Luca. La sintesi del racconto di Matteo si colloca nella penultima profezia che vede adempiuta:- Dall´Egitto ho chiamato mio figlio-. Il testo di Matteo è una costruzione¸ altrettanto immaginaria di quella di Luca¸ per capire questo: la nascita di Gesù rivive quello che il popolo visse quando uscí dall´Egitto. Tutto questo è assente in Luca. Luca parte da Davide. Luca vuole che il suo vangelo venga letto dagli abitanti della zona orientale dell´impero romano¸ che parlano greco¸ e sono persone di diverse culture e tradizioni che hanno in comune il fatto che le divinità sono presenti dappertutto; tutto il mondo è pieno di forze divine che governano la realtà degli uomini. Quando capita un personaggio importante si cerca di vedere presagi che ci sono già al momento della nascita¸ amano questi racconti¸ e Luca ne costruisce uno per Gesù. Luca crea un´atmosfera piena di interventi divini¸ che ovviamente non può attribuire a delle divinitภma che attribuisce agli angeli. Luca prepara un testo¸ che cerca di costruire calibrando tra il rispetto che deve alla serietà dell´evento che vuole annunciare¸ e il bisogno di queste popolazioni di trovarlo circondato di meraviglie¸ perché il dio si manifesta attraverso qualcosa di straordinario. La ragione per cui in Luca ci sono i pastori¸ è perché il titolo di figlio di Davide è stato usato dalla gente quando incontrava Gesù. Luca scrive una trentina d´anni dopo la scomparsa di Gesù¸ e cerca di trovare qualcosa che possa giustificare questo collegamento con Davide. Il Davide ideale è il bambino Davide¸ che stava a pascolare le pecore quando Samuele lo fa chiamare¸ e Dio gli dice di consacrarlo come re¸ e che il padre Iesse neppure aveva presentato al profeta. Ecco dove Luca ha trovato l´idea del pastore¸ e crea una sceneggiatura dove Gesù nasce tra i pastori. Per far capire che Gesù è veramente un uomo a cui Dio ha dato poteri straordinari cerca di inserire dei dati concreti¸ parla del decreto di Cesare Augusto¸ del censimento¸ della necessità di andare a Betlemme. Luca deve spiegare perché l´angelo è andato a Nazaret¸ dal momento che poi la città di Giuseppe era Betlemme. Non si cura dei particolari storici¸ tanto è vero che nessun censimento di quel periodo coincide coi dati di Luca¸ ma fa capire che è successo che quello che sembrava essere niente è diventato tutto. La frase centrale che sta alla base di tutta la costruzione di Luca è quella che si trova a Pasqua:- La pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra d´angolo-. Il ragazzino che il padre Iesse non aveva neanche presentato a Samuele era quello a cui Dio pensava. La salvezza Dio la fornisce da quello che sembra non valere niente¸ e cui però concede tutta la potenza. E´ la tipica tesi paolina: là dove l´uomo trova una debolezza¸ volontariamente accettata crea potenza¸ vittoria¸ bene. Il Dio di cui Luca vuole parlare¸ insieme con Paolo¸ è il Dio che a coloro che confidano in lui¸ quanto più sono deboli tanto più dà forza. E´ il capovolgimento della tesi che la forza e il potere creano bene. Il bene nasce da un´altra strada¸ quella appunto della pietra scartata dai costruttori. Se uno si limita alla storia: son venuti i pastori¸ e cosa me ne frega se son venuti i pastori¸ se venivano anche altri era lo stesso. No! Le narrazioni spesso nascono dall´immaginazione¸ da una riflessione creativa che sa capire il fine vero di una determinata narrazione. Non necessariamente quello che si racconta è veramente accaduto¸ perché spesso è frutto di questa creativa riflessione. Questo è il modo in cui i racconti biblici aiutano l´uomo a sopravvivere nelle difficoltà della vita. Ecco perché il Natale bisogna che noi lo riscriviamo ogni anno¸ se ci domandiamo in questa situazione attuale dove sta quella pietra scartata. Qual´è quella pietra scartata che bisogna invece potenziare: il lavoro¸ la lealtà e l´onestà della vita politica¸ il respingimento o l´accoglienza dei migranti o una via di mezzo? Quante pietre scarta la nostra cultura! Ognuno deve farsi un suo racconto personale¸ perché questo insegna il vangelo¸ un modo diverso di valutare la società e di ragionare.