» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia XXII DOM.TO.A del 3 Settembre 2017

3 Settembre 2017- XXII DOM.T.O. A- Gerusalemme 20¸7-9; Rm 12¸1-2¸ Mt 16¸21-27 In tutti e tre i sinottici ci sono tre annunci della passione; sono diversi l´uno dall´altro¸ e sono diversi anche tra gli evangelisti; sono nove testi cesellati da ogni evangelista secondo le sue prospettive interpretative. Immedesimiamoci nella situazione in cui si è trovato Gesù¸ che prevede di andare a Gerusalemme perché c´è un complotto contro di lui al quale non potrà sfuggire. Gesù non ha nessuno che lo difende; lui non ha rinunciato del tutto a difendersi; l´unico che ha avuto un tantino di riguardo nei suoi confronti è Pilato; gli altri sono partiti con una volontà preconcetta; bisognava trovare il modo di ucciderlo. Riusciamo a immaginare la tragedia di questo uomo? Un modo di pregare è questo. La cosa più tragica è un´altra: non solo Gesù è innocente¸ ma il testo dice che bisogna che lui vada a Gerusalemme per essere trattato in questo modo¸ per morire in questo modo¸ e poi eventualmente risorgere¸ ma deve passare da questa tragedia della morte¸ deve¸ dice il testo¸ perché glielo impone Dio¸ il Padre. Qui la teologia si blocca¸ la riflessione cristiana rimane¸ come Pietro¸ scandalizzata. Perché Dio vuole che il suo Figlio¸ l´uomo che ha mandato nel mondo perché ci salvasse¸ passi attraverso questa tortura di una morte innocente¸ inutile come tutte le morti? Perché? Fate passare tutta la teologia¸ sant´Agostino¸ san Tommaso; non troverete nessuno che ve lo spieghi. Ci sono delle pseudo-spiegazioni¸ ci sono delle ipocrite teorizzazioni¸ ma questo è un mistero assurdo. Dio vuole massacrare questo uomo¸ umiliarlo¸ per poi far la bella figura di risorgerlo. Un Dio folle¸ un Dio crudele. Per questo il solo Matteo dice che Pietro ha detto: ma Dio te ne scampi¸ ma cosa dici¸ non è possibile! La domanda: perché Dio ha voluto questo percorso di morte infamante¸ inutilmente dolorosa¸ perché non l´ha evitata? La teologia¸ volgarizzata nella catechesi¸ se la cava¸ secondo me in maniera indegna¸ dicendo che Dio l´ha fatto per amore. Non c´è nessun amore¸ non c´è nessun amore. Paolo¸ che è più intelligente degli altri¸ anche se inventa una sua religione che spesso non ha a che fare con Gesù Cristo¸ sottolinea:- Dio¸ che non ha risparmiato il suo Figlio-. Certo¸ l´ha fatto per il nostro bene¸ quindi in un certo senso l´ha fatto per noi¸ ma¸ a differenza di Isacco¸ che venne salvato in extremis¸ Gesù non venne salvato in extremis; è disceso agli inferi. Questo Dio crudele¸ questo Dio insensato¸ questo è l´assurdo in cui bisogna credere. Io non ho risposte; voglio che si sappia che il grande fatto che è accaduto è che per secoli molte persone hanno creduto che questo era necessario¸ senza che nessuno riuscisse a spiegare perché¸ senza che nessuno riuscisse a spiegare del tutto perché. Il cristianesimo si fonda su questo paradosso. La ricerca deve rimanere sempre aperta¸ non può essere superficialmente elusa con una risposta facilona. San Tommaso¸ che non c´è riuscito neanche lui¸ dice che Dio l´ha fatto per far capire che cosa noi avremmo meritato di subire. E tutta la teologia classica infatti dice: sono stati i miei peccati¸ io dovevo subire quella sorte. Quindi l´ha fatto per dare un esempio¸ e soprattutto l´ha fatto per rivelare la gravità del peccato. Quale peccato? Non il peccato dei singoli¸ ma la corruzione generale del mondo. E´ l´enormità numerica della colpa che può giustificare questo singolo esempio¸ perché si capisca che - a caro prezzo-¸ come dice la lettera di Pietro¸- siete stati comperati da Dio¸ come gente che doveva perire¸ e invece li ha lasciati vivere-. Questi sono i tentativi più intelligenti che sono stati fatti nel corso del tempo. Due teologi contemporanei¸ Barth protestante¸ Balthasar cattolico¸ hanno scritto migliaia di pagine su questa faccenda¸ ma le persone che han bisogno di mille pagine per spiegarsi non sono credibili¸ e le loro elucubrazioni non servono a niente. Questo mistero va coltivato¸ va continuamente ripensato; ogni volta che diciamo messa ricordiamo questo. Anche perché già Marco e poi Matteo dicono che tutto questo dobbiamo farlo anche noi¸ anche noi dobbiamo prendere la croce¸ altrimenti siamo perduti. Qui ci sarebbe da iniziare una seconda riflessione. Rinnegare se stessi. Ogni persona di buon senso al giorno d´oggi direbbe: ma perché rinnegare se stessi. Quando tutti dicono che si deve avere stima di se stessi. Vi faccio vedere la diversità del pensiero di Paolo¸ che molte volte scrive prima degli evangelisti. Inventa delle cose¸ magari gliele avrà suggerite lo Spirito Santo¸ che sono il contrario di quello che si ricaverebbe leggendo i vangeli¸ che sono stati scritti dopo. "Fratelli vi esorto¸ per la misericordia di Dio¸ (attenti alla furbizia) a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente (non morendo)¸ santo e gradito a Dio". Non quindi- bisogna-¸ ma invita ad offrire. E´ questo il culto spirituale¸ il culto intelligente: vivere in maniera nuova. Nella lettera ai Corinti dice che ha predicato solo Cristo crocifisso¸ nella lettera ai Romani però¸ a distanza di sette o otto anni¸ ha cambiato sottolineatura "Questo è il vostro culto intelligente¸ spirituale: non conformatevi a questo mondo¸ lasciatevi trasformare¸ rinnovando il vostro modo di pensare¸ per poter discernere la volontà di Dio¸ ciò che è buono¸ a lui gradito". E´ un rinnovamento cultural-morale. Vedete la diversa prospettiva. Il vangelo¸ con questa secchezza di parole¸ è forse più vicino all´emozione originaria¸ allo stordimento che provocò vedere quel crocifisso innocente ucciso dagli ebrei che avrebbero dovuto riconoscerlo¸ e nasceva da questa terrorizzante esperienza: dobbiamo tutti rivolgerci a Dio¸ pentendoci dei nostri peccati¸ dobbiamo cercare di cambiare vita¸ di seguire quello che lui ci dice. Paolo ha avuto la capacità di riflettere in maniera graduale¸ per cui quel Cristo crocifisso della lettera ai Corinti pian piano l´ha messo tra parentesi e l´ha fatto diventare un Cristo della vita rinnovata¸ sacrificio vivente.