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Omelia XIV DOM. T.O.A del 9 Luglio 2017

9 Luglio 2017- XIV DOM. T.O. A - Zc9¸9-10; Rm8¸9.11-13; Mt11¸25-30 Qualcuno dice che questo è un brano che evoca gli sviluppi che troveremo nel vangelo di Giovanni¸ soprattutto per l´affermazione: nessuno conosce il Figlio se non il Padre¸ nessuno conosce il Padre se non il Figlio. Cioè questa particolare unione tra Gesù e Dio¸ che nel vangelo di Giovanni è continuamente ripetuta¸ quando si dice che io e il Padre siamo una cosa sola. Il testo è composto di tre piccole strofe. C´è anche in Luca¸ quindi vuol dire che viene dalla più antica fonte dalla quale hanno preso Matteo e Luca. La parte centrale è- Tutto è stato dato a me dal Padre etc-. In questa frase è ancora presente la durezza che abbiamo visto le domeniche precedenti. Quel- nessuno- fa pensare; vorrebbe dire che nessuno sa niente di giusto a proposito di Dio¸ perché non sa che Dio ha un figlio. Quindi anche l´ebraismo viene considerato una religione di persone che non sanno. Non conoscono il padre¸ perché non conoscono il Figlio. E il Figlio è necessario per conoscere il Padre. Quindi è praticamente un´affermazione per cui nessun altra religione a questo mondo¸ se non accetta questo insegnamento di Gesù¸ può considerarsi una religione accettabile. Le parole sono perentorie¸ non ci sono sfumature. Il nostro mondo contemporaneo¸ compresa la chiesa¸ non condivide più questo principio. La chiesa desidera dialogare con le religioni¸ perché ritiene che nelle religioni non è tutto falso¸ ma ci sono intuizioni vere. Riconosce che Gesù è quello che ci fa capire più di tutti gli altri¸ ma direi che preferirebbe cambiare pronome e dire: pochi possono sapere chi è il Padre etc. Il limite di queste affermazioni è la loro perentorietà. Anche nell´altra affermazione sono importanti i vocaboli: ...perché hai nascosto queste cose.... Quali cose? Prima di questo brano c´è la condanna delle città di Cafarnao etc perché pur avendo visto molti segni non si sono convertite. Subito dopo queste accuse c´è il testo di oggi. E forse Matteo l´ha messo qui per moderare le accuse a quelle cittภprive di ogni indulgenza. Sono queste le cose rivelate? E cosa è rimasto nascosto? La capacità di capire che bisognava ascoltare Gesù in nome dei miracoli che faceva? La minaccia della condanna? E chi sono i dotti e i sapienti a cui Dio non ha rivelato queste cose? E chi sono i piccoli a cui sono state rivelate? In maniera superficiale sono i poveri¸ i semplici¸ i più ignoranti; e gli altri sono presuntuosi perché sono dotti. Ma non tutti i dotti sono presuntuosi¸ e ci sono degli umili che fingono e sono presuntuosi. Le parole usate hanno un valore? Sapiente è colui che sa¸ la persona competente che sa¸ sofia¸ che è la sapienza¸ diventerà il nome di Gesù¸ il Verbo di Dio è la eterna sapienza¸ e a Costantinopoli c´è la chiesa di Santa Sofia. C´è una sapienza umana sbagliata? E´ vero che il sapiente corre forse più pericoli dell´ignorante¸ quando presume di sapere tutto¸ ma è di questo che voleva parlare Gesù? E perché Dio non aiuta questi sapienti? L´altra parola indica l´intelligenza¸ ma soprattutto l´intelligenza pratica¸ la competenza¸ quella dell´artigiano¸ quello che sa fare le cose e le sa fare bene. La persona assennata¸ il saggio. E´ ben strano però che Gesù¸ che vuol salvare tutti gli uomini¸ ringrazi il Padre perché non ha rivelato certe cose importanti a quelli che la gente stima¸ perché sono persone intelligenti e sagge. Tutto si può leggere in senso sarcastico: saccenti e presuntuosi. La parola tradotta con piccoli¸ significa infanti¸ i bambini sotto i tre anni che non sanno ancora parlare. Forse la chiave per capire è qui: se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli¸ cioè dovete imparare da zero. Gesù esige un capovolgimento dei luoghi comuni¸ esige il coraggio di mettere a giudizio tutte le convinzioni¸ pregiudizi¸ valutazioni predominanti in una società. Usare il buonsenso per verificare dove sta l´inganno¸ la propaganda¸ e rendersi conto che bisogna stravolgere¸ rinnovare completamente¸ rinascere di nuovo. Allora si può interpretare: ti ringrazio Padre perché hai dato la possibilità di rovesciare il mondo¸ di capovolgerlo¸ di ricostruirlo da zero. Una ricostruzione da zero che non si fa con una rivoluzione momentanea¸ ma si fa con una continua vigilanza¸ un continuo cambiamento e modifica che deve mirare a un completo rinnovamento della vita. Per cui anch´io che sono vecchio dovrei imparare ogni giorno a rinnovarmi. Nessuno farà mai in tempo a rinnovarsi completamente¸ ma questa autorevisione continua potrebbe essere quella di cui Gesù ringrazia il Padre. -Hai riservato le cose importanti a quelli che sono disposti ad imparare una lingua nuova¸ come capacità di interpretare la vita-. C´è poi un verbo che fa pensare. Nessuno conosce il Padre...e colui al quale il Figlio "vorrà rivelarlo". Allora c´è un arbitrio del Figlio! Perché c´è quel vorrà? C´è una discriminazione? Alcuni si¸ altri no? Lo rivela a tutti¸ o c´è l´incontro di due volontà che potrebbero essere contrapposte? Tu vuoi restare quello che sei¸ e io ti lascio lí! Tu vorresti restare quello che sei¸ e io intervengo! E´ questo l´agire di Dio nei nostri confronti? In questo modo¸ se uno viene a messa e ci pensa su¸ ogni volta trova la necessità di ripensare come ha impostato la sua presenza all´interno della cultura e della rivelazione cristiana. Siamo sempre degli infanti¸ dobbiamo sempre imparare una nuova lingua¸ e magari sbagliamo ancora¸ però il continuare a venire in chiesa¸ riflettere e pensare¸ direi che è l´unica cosa che Dio Padre può ammirare in noi.