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Omelia XII DOM. T.O. A del 25 Giugno 2017

25 Giugno 2017- XII DOM. T.O. A - Gerusalemme 20¸10-13; Rm5¸12-15; Mt 10¸26-33 Il brano del vangelo è il penultimo del cosiddetto discorso missionario. Al cap. 10 Matteo dice che Gesù ha scelto 12 persone dal gruppo che lo seguiva¸ e che li ha mandati a predicare¸ a guarire i malati¸ a risuscitare i morti; questo è un modo di dire per indicare coloro che sono morti nel senso del peccato¸ anche perché poi non si racconta di nessuna risurrezione di morti. Nella prima parte del discorso ci sono le regole di comportamento¸ la descrizione di una specie di viaggio nei villaggi della Galilea¸ dove le cose più importanti che Gesù ha detto erano quelle di comportarsi umilmente¸ la descrizione di una missione del tutto pacifica¸ senza nessun avviso di pericoli. In Galilea regnava Erode Antipa¸ che è sí responsabile della morte di Giovanni Battista¸ ma è considerato dagli storici un buon re¸ tanto è vero che ha regnato per trent´anni¸ senza essere deposto¸ come i suoi parenti¸ dai romani. I 12 tornano tutti contenti¸ perché hanno ottenuto effetti positivi; Gesù li ringrazia¸ e in Luca dice anche- vedevo satana cadere dal cielo-¸ che è come dire- nessuno vi ha ostacolato¸ ho visto la vittoria della vostra predicazione sul simbolo del male-. Terminata questa sezione¸ Matteo mette in bocca a Gesù l´annuncio di future persecuzioni¸ e il lettore si chiede se queste cose le avrà dette veramente Gesù¸ oppure l´evangelista¸ perché ai tempi di Gesù non c´è stata nessuna persecuzione dei 12. Solo Gesù ha sofferto¸ nell´ultimo mese della sua vita¸ quando è andato a Gerusalemme. E i discepoli non capivano; infatti domandano se dopo li farà sedere alla sua destra¸ e hanno sempre rifiutato di prendere in esame la possibilità di una sconfitta¸ una sofferenza. Può darsi che Gesù abbia detto qualcosa¸ ma gli evangelisti scrivono i loro vangeli dopo il 70¸ cioè dopo che Gerusalemme è distrutta¸ ed è chiaro che in quel momento sia i cristiani che gli ebrei si sono sentiti perseguitati. Matteo descrive la persecuzione che i cristiani dovranno subire¸ facendo capire che tutto questo Gesù l´aveva detto. Questo è l´espediente per far capire che Gesù¸ che era morto quarant´anni prima¸ li aveva avvisati. Dire che Gesù aveva predetto tutto è un modo di consolare e di confortare. Allora si capisce quello che abbiamo letto oggi¸ frasi che non c´entrano niente con la missione¸ ma sarebbero state bene nel discorso della montagna¸ e servono a dire che se ci si troverà smarriti nella persecuzione¸ ci aiuterà Dio che¸ se si occupa di un passero¸ a maggior ragione si preoccuperà di noi. Lo scopo di tutto questo è di dire- non abbiate paura dei vostri nemici umani¸ i quali possono uccidere il corpo¸ ma non possono uccidere l´anima-. Qui l´espressione - uccidere l´anima- non è stata tolta¸ il che fa pensare che forse Matteo¸ pur essendo un ebreo¸ aveva accettato la dottrina greca di un´anima immortale. Poi la teologia¸ e il magistero della chiesa oggi trascurano questo tema¸ perché è vero che quando l´uomo muore non resta niente di lui¸ se non aspettare la risurrezione corporea. L´evangelista fa un passo avanti e spaventa¸ dice di non avere paura degli uomini¸ ma di avere paura di Dio. Questo dà un po´ fastidio. E dice di dire pubblicamente quello che era stato detto privatamente. Gesù parlava in parabole¸ poi spiegava tutto ai suoi discepoli; adesso Matteo dice che quello che Gesù ha detto in segreto va gridato forte a tutti. Se non lo fate¸ Gesù vi rinnega. Il concetti del rinnegare e del mantenere la parola erano caratteristici della cultura antica dell´onore¸ che è durata fino alla seconda guerra mondiale. Questa severitภmessa in bocca a Gesù¸ era consona al modo di ragionare del mondo antico. Tra due settimane troveremo sulla bocca di Gesù l´opposto. Oggi noi siamo nella cosiddetta società liquida. Potrà essere cristiana? Sono convinto di sí.