16 Aprile 2017- PASQUA- RISURREZIONE DEL SIGNORE-
Tutti i racconti della risurrezione sono strani¸ e non vanno d´accordo l´uno con l´altro.
Marco non racconta nessuna apparizione¸ contiene soltanto la scoperta del sepolcro vuoto¸ e l´annuncio dell´angelo alle donne che avvertano i discepoli di andare in Galilea. Poi conclude con una frase enigmatica¸ secondo la quale le donne non dissero nulla a nessuno- perché temevano-. Non si sa se significa a nessun altro¸ ma solo ai dodici¸ come è probabile¸ o se non dissero niente.
Il testo di Matteo aggiunge particolari che non sono presenti negli altri: il terremoto¸ l´angelo che rotola la pietra¸ l´aspetto dell´angelo che è come folgore e con vestito bianco come la neve¸ come viene descritto Gesù nella trasfigurazione¸ lo spavento delle guardie; Matteo ha voluto inserire nella narrazione questo scuotimento del mondo¸ nel momento della risurrezione di Gesù.
Poi Matteo aggiunge che Gesù incontra le donne. Anche Luca e Giovanni riprenderanno questo tema. Le donne lo riconoscono¸ lo adorano e Gesù anche a loro dà un solo incarico- andate dagli apostoli¸ dite che li aspetto in Galilea-.
Sorge la domanda: perché in Galilea?
Altra domanda: perché appare alle donne? 1) Perché hanno deciso alla mattina di andare alla tomba¸ per compiere un atto di pietà come si compie per tutti i morti. Vanno a salutare Gesù per l´ultima volta. Se lui non apparisse¸ tornerebbero a dire che qualcuno ha rubato il cadavere¸ e questa ipotesi del furto inquinerebbe la grandiosità dell´evento. Gesù ferma le donne¸ si mostra loro vivo¸ e in qualche modo supera quella difficoltà a credere nella possibilità di una risurrezione. Poi scompare subito. Abbandonandole subito è come se dicesse¸ come in Giovanni alla Maddalena¸ di non trattenerlo perché non torna in terra¸ ma torna al Padre¸ in cielo¸ e di non confondere l´apparizione come un ritorno alla vita di questo mondo. La sua risurrezione non è come quella di Lazzaro¸ non è un ritorno alla vita e al passato¸ è un cambiamento totale delle cose.
Il paradosso di Luca¸ come dice nella prima lettura¸ è che scrive che volle apparire a testimoni preordinati- a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti-. Come si può mettere d´accordo questo con l´idea di Giovanni- non toccarmi-? Torna solo per Tommaso- metti il dito nel costato- come a dirgli che chiede una cosa idiota. Infatti il testo non dice che Tommaso ha messo il dito¸ ma è rimasto sconcertato e ha detto- mio Signore e mio Dio-. Che non necessariamente è professione di fede¸ è il riconoscimento dell´idiozia pensata.
Luca dice che per quaranta giorni loro si trovarono con Gesù¸ mangiavano¸ lui parlava.
Il contrario di quello che dice Giovanni.
Il dovere di una persona che vuol credere è riflettere su queste cose e cercare di indovinare perché gli evangelisti scrivono in questo modo.
Il punto più concreto e facile da capire è la Galilea. Matteo alla fine dice che gli apostoli vanno in Galilea¸ appare Gesù¸ molti dubitavano¸ e lui li manda nel mondo a predicare.
Perché in Galilea e non a Gerusalemme?
Luca invece mette tutto a Gerusalemme¸ e niente in Galilea.
Giovanni aveva le due apparizioni a distanza di sette giorni a Gerusalemme¸ poi¸ nel cap 21¸ aggiunto¸ ha aggiunto l´apparizione sul lago di Galilea¸ con la pesca miracolosa¸ dove Gesù mangia un po´ di pesce già preparato.
Uno non cristiano¸ che non ha sentito queste cose fin da bambino¸ direbbe che è una bella favola. E il cristiano risponderebbe: altro che fiaba¸ questa per me è la verità. E l´altro domanderebbe come fa a essere veritภse uno dice una cosa e un altro un´altra.
La domanda più importante è questa: perché una corrente sceglie Gerusalemme¸ lí si è capito dove è finito Gesù¸ tutti han capito che non è uno di cui si commemora la morte¸ è morto¸ ma non è un morto¸ in qualche modo rivive¸ ma non come si vive quaggiù; per capirlo bisogna incontrarlo a Gerusalemme.
Per altri per capirlo bisogna andare in Galilea.
Le due concezioni convivono. Per quelli di Gerusalemme si è presentato addirittura per quaranta giorni¸ e mangiava e beveva.
Vogliamo credere in queste misteriose narrazioni¸ di poche righe¸ ma piene di enigmi.
E´ già un regalo pasquale quello di avervi suggerito di indagare su questi problemi. |