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Omelia II QUARESIMA A del 12 Marzo 2017

12 Marzo 2017- II QUARESIMA A - Gen 12¸1-4a; 2Tm 1¸8b-10; Mt 17¸1-9 Che senso abbia la trasfigurazione è un problema aperto. Tradizionalmente sarebbe dovuta servire a comprendere lo scandalo della croce. Però sono tre soltanto i discepoli che la vedono. Perché soltanto tre¸ e non tutti i dodici; perché non anche gli altri che seguivano Gesù? Perché soltanto a tre questa visione anticipata della gloria per riuscire poi a comprendere il mistero della croce? Per superare lo scandalo della croce basterebbero le apparizioni del risorto. La ragione per cui è stata inserita questa visione nel racconto è per mettere in luce il valore di Pietro. L´impressione è che i due fratelli Giacomo e Giovanni servano come testimoni per assicurare che Pietro ha avuto la visione. Infatti è solo Pietro poi che parla¸ nel corso della faccenda; è lui che dice di fare le tre tende. Il racconto¸ non dico che abbia soltanto questo scopo¸ però¸ nel vangelo di Matteo¸ il quale è molto interessato al primato di Pietro¸ infatti è l´unico che ha- tu sei Pietro e su questa pietra...-¸ serve per autenticare Pietro. Tra l´altro quando i discepoli di Emmaus tornano a Gerusalemme dicono che è apparso a Simone. L´apparizione a Pietro non viene mai raccontata¸ ma Pietro viene considerato il primo testimone della risurrezione. Allora¸ ridotta a questo¸ la trasfigurazione ha una sua funzione che comprende un concetto molto vero¸ che ritorna spessissimo nel Nuovo Testamento¸ e cioè che nessun credente ha accesso diretto ai fatti¸ deve fidarsi della parola di qualcuno che testimonia. La religione cristiana¸ come altre¸ si basa sull´affidabilità di alcuni testimoni¸ i quali dichiarano di aver assistito a certi eventi¸ di aver capito certe realtภdi aver ricevuto certe rivelazioni; e la sfida è quella che bisogna credere a loro¸ senza possibilità di ulteriori controlli. Questo è molto interessante per capire cosa significa la parola fede nell´ambito della interpretazione di tutte le religioni¸ ma soprattutto delle cosiddette religioni storiche¸ quelle che partono da un personaggio il quale esige di essere la guida del credente. Questo personaggio è scomparso¸ è in cielo¸ e ci sono alcuni uomini che ne parlano. Bisognerebbe ragionarci su questo fatto. Matteo¸ e anche Luca a suo modo¸ sono molto interessati alla centralità di Pietro in questo collegamento di testimonianza. Tra l´altro Gesù avrebbe detto di non dire niente fino al momento della risurrezione¸ quindi serve proprio per l´educazione di questi prototestimoni¸ che costituiscono il punto da cui deriva tutta la credibilità della fede cristiana. L´oriente cristiano si serve invece della trasfigurazione per un´altra ragione¸ più profonda¸ che la parte latina della chiesa non ha sufficientemente valorizzato. Ci sono somiglianze tra la scena della trasfigurazione e la scena del battesimo. In entrambe c´è una voce divina che indica Gesù come colui che deve essere ascoltato. Quando esce dall´acqua si aprono i cieli¸ scende la colomba¸ e la voce di Dio dice che quello è l´amato¸ il diletto; come qui. Qui appaiono due testimoni del Antico Testamento¸ Mosè ed Elia¸ che potrebbero rappresentare i profeti e la torภe che però rappresentano anche due persone delle quali non si ha il sepolcro. Allora l´oriente dice: nel battesimo è stata santificata l´acqua¸ e con l´acqua l´intera materia di cui è costituita la terra. Nella trasfigurazione c´è stato un passo ulteriore: Gesù si è presentato come colui che rinnova la costituzione dell´umanitภla persona umana. Facendosi vedere da Pietro illuminato¸ è come se avesse detto - Ho santificato la materia¸ adesso cambio la natura dell´uomo e la rendo capace di divinizzarsi-. La Vzeiosis. Come se Gesù avesse detto: ecco cosa diventerete¸ grazie a me! Vedrebbero nel binomio battesimo-trasfigurazione una trasformazione della materia-carne¸ che diventa spirito. E la cosa interessante è che spirito non si contrappone più a materia; il mondo greco-orientale vede una continuità.