» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia S.OMOBONO del 13 Novembre 2016

13 Novembre 2016- S. Omobono - Sir 3¸ 29 – 4; 4¸ 1 – 10; 2Cor 9¸ 6 – 11; Lc 12¸ 25 - 34 L´idea di santità è partita dal martirio. All´inizio si riteneva che andasse onorato come cristiano modello colui che aveva avuto il coraggio di affrontare la morte¸ come Gesù Cristo sulla croce. Quando il cristianesimo divenne religione permessa dallo stato¸ si estese il concetto di santità anche a chi non moriva martire¸ e si disse che si potevano onorare come modelli di vita quelli che si erano sacrificati nella vita per ubbidire all´amore di Dio¸ tanto da poter paragonare questo dono di sé alla morte. L´ideale rimaneva il martirio. Il primo santo non martire fu Martino di Tour. In seguito nacque un altro ideale di santità: quello della diffusione della fede; la missionarietภinterpretata fino al concilio di Trento¸ come affermazione del potere spirituale della chiesa in tutti i territori conosciuti. In tutto questo periodo¸ per essere santi¸ in fondo bisognava essere degli ecclesiastici¸ coloro che in qualche modo si distaccavano dalla vita secolare per dedicarsi alla chiesa¸ alla predicazione¸ alla missione. Il nostro Omobono è un laico. Il numero di laici proclamati santi nei secoli passati è minimo. Questo fenomeno della santità laica di Omobono¸ che si colloca a cavallo tra il 12° e 13° secolo¸ è un fenomeno quasi unico nella chiesa¸ ed è quello che ha dato origine contemporaneamente ai Valdesi. Si tratta dei primi mercanti¸ borghesi che vivono di commercio e di artigianato¸ che sentono il desiderio di santificare la loro professione¸ in maniera che non sia il guadagno di denaro che produce a dare la felicitภma sia un impegno di assistenza sociale¸ e di aumento della prosperità e benessere per tutti i cittadini¸ poveri compresi. E´ un´iniziativa che nasce nel mondo laico¸ soprattutto nel mondo degli artigiani e dei mercanti. Dura poco tempo. Ma era talmente diffusa a quel tempo l´idea che la santità doveva essere di uno che abbandonava il mondo¸ che alla fine¸ anche di sant´Omobono si finí per dire che si era santificato quando aveva abbandonato il mestiere di mercante¸ e pur rimanendo laico¸ viveva una vita come quella di un religioso. Rimaneva quest´idea di fondo che il santo deve essere un uomo di chiesa che abbandona il mondo. E´ quello che è anche sottinteso nel brano di vangelo: non preoccupatevi¸ ci pensa Dio¸ il vostro cuore riguardi l´area della religione¸ la preghiera¸ non le cose da costruire¸ guardate i gigli del campo. La tendenza è sempre stata questa: la vera santità è l´occuparsi di Dio¸ della diffusione della fede¸ della valorizzazione della chiesa¸ sacrificando tutto il resto. E anche sant´Omobono lo si presenta come colui che meritava di essere santo perché andava in chiesa tutte le mattine¸ diceva i vespri¸ etc¸ non tanto perché cercava di inventare un modo nuovo e più utile per la società di gestire la disponibilità di beni economici¸ che stava crescendo per lo sviluppo del mercato e dell´artigianato in quei secoli. La santità come la presenta il Vaticano II ha capovolto le cose. La novità è stata quella di dire che tutti i battezzati sono chiamati alla santità. Quell´appartenenza oggettiva al popolo di Dio che viene data dai sacramenti rende tutti chiamati da Dio ad una vita santa. Ma la vita santa non significa la vita dell´apostolo¸ del vescovo¸ del monaco¸ anche questo evidentemente¸ ma significa santificare la vita quotidiana¸ rimanendo all´interno del mondo e delle sue esigenze e delle sue strutture. Il laico santifica il mondo quando cerca di strutturare le cose¸ i rapporti rispettando la giustizia e la caritภvivendo in una maniera che sia coerente con la presenza di Dio all´interno del suo mondo interiore e di lavoro. Come deve fare? Purtroppo bisogna riconoscere che la tradizione spirituale della chiesa non ha molte esperienze¸ e non sa rispondere in maniera chiara e convincente a questa domanda¸ proprio perché l´abitudine era quella di dire che il modello è il martire o l´ecclesiastico. Bisogna reinventare la santità del laico. Anche lui deve pregare e andare in chiesa¸ ma è soprattutto nel lavoro e nella vita concreta che deve trasparire qualcosa che sia prossimo al regno di Dio. Per questo¸ a pensarci bene¸ il vangelo di oggi non aiuta a niente. Il – non preoccupatevi- è fuori posto; noi dobbiamo preoccuparci. L´unico modo in cui oggi può essere letto questo testo è sostituire alla parola Dio la parola natura¸ se volete¸ creata da Dio. Guardo i gigli del campo e gli uccelli del cielo e cerco di capire con quali potenzialità la natura permette che la vita continui¸ possibilmente bene per tutti¸ su questo pianeta. Perché se io dico che è Dio che è Dio che fa crescere i gigli del campo¸ devo anche dire che è Dio che fa venire i terremoti. San Tommaso avrebbe detto che questo testo è sbagliato¸ perché non distingue Dio¸ come causa prima¸ dalle cause seconde. Dio non agisce direttamente intervenendo nello svolgersi delle vicende della natura e della storia¸ Dio è semplicemente l´ideatore iniziale di un mondo che poi va avanti secondo le sue leggi. Il mondo di Gesù non conosceva questo¸ poteva saltare un passaggio e dire che Dio riveste direttamente i gigli del campo. L´enciclica del papa sull´ecologia sostiene che l´uomo deve preoccuparsi¸ deve studiare ¸ ed è mediante il rispetto della natura affidato all´intelligenza dell´uomo che Dio veste i gigli del campo. Questo è l´aggiornamento di questo testo biblico. La stessa cosa vale per l´elemosina. Si possono risolvere piccole urgenze. Ma non è con l´elemosina che si inserisce nel mondo una maggiore giustizia perché tutti abbiano il sufficiente e necessario. Occorre ristrutturare l´economia e il commercio. Facevano di più sant´Omobono e i suoi amici¸ quando cercavano di ristrutturare le relazioni commerciali. San Francesco¸ pur avendo abbandonato il mestiere di suo padre¸ che era mercante¸ ha costituito una specie di fraternitภun gruppo di giovanotti che cercano¸ nel loro piccolo¸ di strutturare un sistema più giusto di convivenza nella loro città. E´ una ristrutturazione delle attività sociali. Poi quando muore tutto diventa un ordine religioso¸ e nasce il convento. A Cremona non è nato niente. Oggi la chiesa può affermare¸ anche per bocca del papa¸ che i cristiani nel mondo ci stanno per salvaguardare il pianeta che Dio ci ha donato. E questo diventa il principale comandamento. E questa sarà l´area in cui si sviluppa la vostra santitภpiù di quella di noi preti. Questo sarà probabilmente il cristianesimo del futuro.