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Omelia XIII DOM. T.O. C del 25 Giugno 2016

26 giugno 2016- XIII DOM. T.O. C- 1Re 19¸16b.19-21¸ Gal 5¸1.13-18; Lc 9¸51-62 I versetti del Vangelo costituiscono l´inizio della sezione del viaggio verso Gerusalemme¸ che c´è solo nel vangelo di Luca. In tutti i vangeli si dice che Gesù a un certo punto è andato a Gerusalemme¸ ma Luca per dieci capitoli continua a raccontare quello che Gesù ha fatto e ha detto mentre andava verso Gerusalemme. Il vangelo comprende tre momenti: la solenne frase iniziale¸ poi la questione del villaggio samaritano che non accetta di ospitare Gesù perché sta andando a Gerusalemme¸ e loro non intendono appoggiare quello che a loro parere è un modo sbagliato di onorare Dio¸ perché i samaritani ritengono che Dio vada onorato sul monte Garizin che è il loro centro di culto. La faccenda di Giacomo e Giovanni che chiedono che venga un fuoco dal cielo è quella che ha ispirato la scelta della prima lettura. Elia per due volte nella sua vita profetica avrebbe fatto scendere dal cielo il fuoco¸ una volta per bruciare l´olocausto sul monte Carmelo. Avevano fatto la scommessa con i sacerdoti di Baal¸ preparata la vittima e bagnata di acqua¸ di pregare Dio che mandi un fuoco dal cielo e bruci l´animale; loro han pregato e non ci sono riusciti; verso mezzogiorno Elia ha invocato il Signore e¸ puff¸ è venuto il fuoco dal cielo e l´animale si è bruciato. Quindi l´espressione- Far venire un fuoco dal cielo- per smascherare l´eretico¸ il non credente¸ era caratteristica della vita di Elia. E siccome girava probabilmente la voce che Gesù era Elia rinato¸ ecco che Luca ricorda che anche i due discepoli dicevano: visto che tu forse sei Elia¸ come crede la gente¸ possiamo pronunciare la minaccia che Elia ha pronunciato? E Gesù li rimprovera¸ e tutto finisce lí. Sarebbe interessante sapere se il villaggio di cui si parla dopo rimane in Samaria¸ o se ha deciso di rinunciare di attraversare la Samaria; perché l´attraversamento della Samaria rendeva possibile arrivare a Gerusalemme in tre giorni; l´altra via¸ più lunga¸ era quella di attraversare il Giordano e andare a Gerusalemme salendo da Gerico. Secondo quello che si può capire da Marco è probabilmente questo l´itinerario che Gesù ha seguito. Tuttavia nulla è sicuro. Sarebbe però interessante capire se le tre persone che vorrebbero seguirlo e alle quali Gesù¸ con dei proverbi molto discutibili¸ cambia le idee¸ erano dei samaritani o dei galilei. Ragioniamo un po´ su questa questione. Un tale gli disse- Ti seguirò dovunque tu vada-. Se è un Samaritano è come se dicesse: so che vai a Gerusalemme¸ qui si dice che Gerusalemme non va bene¸ ma siccome io credo in te¸ e credo che tu sei mandato da Dio¸ io vengo con te a Gerusalemme. E allora la decisione di questa persona sarebbe una decisione coraggiosa: io ho capito che tu conti di più della mia tradizione. Se viceversa siamo già tornati in Galilea¸ là è normale che si vada a Gerusalemme¸ e allora il -dovunque tu vada- significa semplicemente: io ti vengo dietro perché ho fiducia in te. Ma scompare quell´idea del superare una tradizione di ostilità verso Gerusalemme¸ in nome dell´amicizia con Gesù. Gesù praticamente lo scoraggia dal seguirlo con il proverbio delle volpi e degli uccelli. Poi non si dice se l´ha seguito o no. Le volpi hanno le tane¸ gli uccelli i nidi¸ ma il figlio dell´uomo non ha dove posare il capo. Cosa significa che non ha dove posare il capo? Se i suoi discepoli stavano cercando un alloggio in un villaggio della Samaria¸ vuol dire che Gesù poteva trovare un posto dove posare il capo¸ e in ogni caso lo cercava. Questa frase si riferisce all´episodio? Se vieni con me puoi rischiare di dormire all´aperto! È solo questo che si vuol dire? E´ una banalitภse ci pensate. Non c´è nessun rilievo profondo. Molti pellegrini non riescono a trovare posto nell´albergo e devono arrangiarsi come possono. E´ questo il senso del proverbio? Gli animali sono capaci di trovare una caverna o un nido. Nido è una parola introdotta da noi¸ il greco dice semplicemente: gli uccelli del cielo hanno un posto dove sostare. Gli uccelli si fermano in una quantità di posti¸ e stanno lí. Non è necessariamente il nido. Qual´è il senso vero di questo proverbio? Gli uccelli vagano per il cielo¸ però poi ad un certo punto sanno che hanno dei punti fissi di riposo e ci vanno; e cosí fanno tutti i giorni¸ volano poi tornano e trovano sempre dove fermarsi. Non cambia niente nella loro vita¸ è un andirivieni. Le volpi corrono¸ quando hanno trovato da mangiare¸ tornano e vanno nella loro tana. Tutti i giorni è cosí. Detto nel nostro modo comune di parlare è il tram tram¸ è l´abitudinarietภla vita di tutti i giorni. Non c´è niente che cambia mai; uccelli¸ volpi¸ animali¸ ma anche molte persone tirano a campare; vanno a lavorare¸ poi tornano¸ il giorno dopo ancora etc. Gesù attende un futuro incerto¸ non sa cosa sarà della sua vita¸ sa che a Gerusalemme lo uccideranno¸ ma un conto è saperlo¸ prevederlo¸ immaginarlo¸ averne paura¸ cercare di vincere la paura¸ poi dice che risorgerภma lui nella sua umanità riesce a percepire cosa vuol dire risorgere? Questo forse vuol dire che lui non ha dove posare il capo. La sua vita non è un tram tram. Quindi non credere che se vieni con me trovi sicurezza. A pensarci bene Gesù una certa sicurezza ce l´aveva¸ perché abbiamo letto che lo accompagnavano le donne e lo sostenevano coi loro beni. Quindi non è l´alloggio il problema. Il proverbio è una metafora per dire: io non sono padrone della mia vita¸ sono gli eventi che mi vengono incontro¸ è l´incertezza del mio futuro¸ sono nelle mani di Dio. E forse come uomo Gesù potrebbe dire: e io non so cosa pensa Dio della mia vita; so che mi aiuterà. Ma anche quando uno sa che ha un aiuto¸ la paura ce l´ha lo stesso. E non sappiamo se questa persona ha deciso di seguirlo o no. Il secondo episodio è il più scandaloso dei tre. - Lasciami andare prima a seppellire mio padre-. Il padre era appena morto? I morti li seppellivano alla svelta in oriente¸ possibilmente prima di sera. Se è cosí perché glielo proibisce? Perché? Che fretta c´è? Lui sta cercando il villaggio e non sta facendo nulla. Poi c´è un´incoerenza. Dice- Lascia che i morti seppelliscano i loro morti¸ tu va e annuncia il regno di dio-. E lui potrebbe dire- Annunciare il regno di Dio vuol dire non seppellire mio padre?- Dio non vuole più che si compia questo rito doveroso? E´ strano questo modo di fare. E´ tra le frasi più dure che ci sono nel vangelo. La si intende in questo senso: Lascia che coloro che sono spiritualmente morti seppelliscano quelli che sono fisicamente morti. Ma anche interpretato cosí è una assurdità. Seppellire i morti vuol dire essere spiritualmente inerti? Qual´è il senso di questo proverbio cosí sfacciato? Il libro di Tobia dice che lui rischiava la morte perché era proibito seppellire gli ebrei¸ bisognava bruciarli¸ e lui di notte seppelliva il cadavere¸ rischiando di essere arrestato. E Tobia è un esempio da imitare. Cosa vuol dire questo proverbio? Bisogna riconoscere che¸ al di là della semplificazione che oggi è di moda¸ sulla bocca di Gesù ci sono state delle affermazioni provocatorie¸ e questa è una di quelle. L´ultima è la faccenda dell´aratro. A parte le dodici paia di buoi dell´aratro di Eliseo¸ una specie di industria¸ dodici persone che con ventiquattro buoi cercavano di arare in fila un enorme campo¸ l´aratro era un oggettino di legno che con la mano sinistra bisognava cercare di tenere dritto sul terreno e con la destra bisognava tenere il bue perché andasse avanti regolarmente. Il proverbio significa: quando fai mestieri importanti devi essere concentrato. Non distrarti. Allora il regno di Dio è qualcosa che esige una vigilanza su di sé molto acuta. È un qualcosa che esige di non lasciarsi guidare dai costumi tradizionali¸ perché ci sono novità importanti; qui esageratamente non occuparsi dei cittadini morti. Bisogna essere disposti ad ogni imprevisto; non è il tram tram. Corrisponde a quello che dice Paolo nella lettera ai Galati sul contrasto carne-spirito. Per essere di Dio come vuole Gesù Cristo bisogna guardarsi dentro¸ e negare se stessi¸ la carne¸ e lasciarsi guidare dallo Spirito; e tu non sai lo Spirito dove ti porta. Affidarsi ad un´opera di rinnovamento dello standard della vita che Dio costruirebbe nella tua esistenza. E devi essere disponibile a questi tre atteggiamenti: affrontare l´incertezza¸ non essere attaccato a costumi che credi obbligatori¸ quella che per Paolo è la legge¸ per Gesù addirittura seppellire i morti¸ liberi non per fare quello che si vuole¸ ma liberi per essere presi da Dio come suoi ministri e schiavi e fare quello che vuole lui. La carne¸ nel testo di Paolo¸ non è sesso¸ mangiare¸ non è in questo senso; è il litigare - Mediante l´amore state invece al servizio gli uni degli altri-; se non ami segui la carne. Quindi vuol dire che carne in questo caso non indica tanto il desiderio del piacere¸ la sessualitภneanche l´egoismo¸ ma la paura di non farcela nella vita¸ l´autodifesa di sé che si serve di tutte queste strutture sperimentate nella storia del costume¸ perché vuole salvare se stesso¸ perché si sente in pericolo; questa è la carne. E non ha il coraggio di lasciarsi andare¸ di amare¸ di tentare¸ di provocare. Sarebbe la libertภma una libertà che non nasce in me¸ ma è quella che Dio mi comunica. Questo è il regno di Dio come lo pensa Gesù. Cioè tu di fronte al regno di Dio ti trovi di fronte a una novità che potrebbe sballottarti tutta la vita. Se tu segui Gesù Cristo salverai la tua vita¸ ma ti sembrerà in realtà di perderla. E´ un cristianesimo molto diverso da quello che noi immaginiamo e vorremmo che fosse. Non è quello che ci dà maggiore serenitภtranquillità. O se volete la serenitภtranquillità viene dalla fede. Ma per arrivare a questa fede ci vuole un coraggio e¸ direi¸ una energia contro se stessi. Perché carne e spirito non vanno d´accordo. Dio viene a creare un conflitto nell´uomo. La psicologia moderna avrebbe tanto da criticare su questo punto¸ perché per la psicologia il segreto per essere sani mentalmente e moralmente è di amare e rispettare se stessi¸ di essere se stessi¸ non in conflitto con se stessi. Il grande punto su cui dovrebbero discutere i teologi¸ moralisti¸ vescovi e papi è proprio questo: che cos´è il cristianesimo? Dio viene a distruggere quello che l´uomo cerca di costruire badando a se stesso? Perché crediamo in una sua costruzione del nostro io? E´ questo il punto? La fede consiste nel dire: devo affrontare questo rischio? Pensateci su.