» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia Immacolata Concezione B. V. Maria del 8 dicembre 2004

8 Dicembre 2004 – IMMACOLATA CONCEZIONE B.V.MARIA- Gn 3¸9-15.20- Ef 1¸3-6.11-12; Lc 1¸26-38 Il Vangelo di oggi è uno dei brani più belli¸ ma collocato in questa festa serve soltanto a perpetuare l’equivoco che tutti gli anni devo tentare inutilmente di correggere¸ cioè l’equivoco che la festa di oggi non significa la festa del concepimento di Gesù¸ mentre la festa del concepimento di Gesù è il 25 Marzo e si chiama la festa dell’Annunciazione. Per dirlo in maniera volgare¸ in maniera che tutti capiscano¸ oggi non è la festa della fregatura di Giuseppe¸ cioè non è la festa in cui si celebra il fatto che Maria è diventata incinta di Gesù senza l’intervento del suo legittimo marito. Oggi è la festa del concepimento di Maria¸ non del concepimento di Gesù; cioè la festa la quale celebra che quando Maria venne concepita nel seno di sua madre che la leggenda chiama Anna¸ per opera di suo padre che la leggenda chiama Giovacchino¸ fu concepita senza peccato originale. Il problema non è il far nascere Gesù senza l’intervento di Giuseppe; quello che si celebra in questa festa è il far nascere Maria¸ è la festa che precede la natività di Maria¸ non la natività di Gesù; non ha niente a che fare con il Natale. Avendola collocata in questo periodo¸ con questo Vangelo¸ ha perpetuato questo equivoco. Ma è la festa¸ lo ripeto inutilmente¸ perché è una vita che lo dico e tutte le volte ci sono i tonfi di quelli¸ l’ho già detto l’anno scorso¸ la battuta è identica¸ c’è il tonfo di quelli che cadono dalle nuvole¸ dicendo :Ma Dio¸ mai sentit na roba del gener! Ma dal bon? Dal bon! Questa è la festa del concepimento di Maria¸ la quale nacque¸ anzi fu concepita e di conseguenza nacque¸ senza peccato originale. Il tema è il peccato originale¸ quello di cui parla la prima lettura. E per continuare nelle battute sceme¸ a proposito della prima lettura¸ perfino Mike Buongiorno che è l’unico che non si vergogna di dire che è cattolico¸ in una delle sue domande di Genius che riguardava la faccenda di Eva e della mela e del serpente¸ chiese – Ma sarà proprio vero-? E questa domanda è la domanda che dobbiamo porci oggi. Non tanto – Sarà proprio vero la storia cosí come è raccontata da Genesi¸ che è un testo serio ma talmente antico che a noi sembra incredibile e un pochino sproporzionato rispetto alla serietà teologica del problema del peccato originale¸ tanto che viene voglia di scherzare e di dire – Figuriamoci se per una mela tutta l’umanità è stata costretta a cadere nella miseria del peccato-. Solo per riverenza noi non ridiamo di fronte a questo testo della Genesi. Di cui¸ per caritภse avessimo tempo potremmo benissimo ricuperare la serietภanche di quello. Però questo è il problema¸ o meglio la festa che si celebra oggi: che con Gesù viene eliminata quella dipendenza da Adamo che pone tutta l’umanità sotto la schiavitù del peccato. Questo è il peccato originale. E siccome Maria fu la prima che venne preservata¸ come avete cantato nella canzoncina iniziale – Tu preservata – venne preservata¸ la parola ritornerà nelle preghiere della Messa¸ venne preservata da questa eredità del peccato originale¸ si celebra l’immacolato concepimento di Maria¸ non di Gesù come l’inizio di un’umanità liberata da questo incubo del peccato. E’ questo il punto¸ e secondo me questo è un punto che il fatto che anche Mike Buongiorno di domandi – Ma sarà vero-? Significa che oggi diventa sempre più difficile credere a questa visione dell’uomo che è caratteristica delle chiese cristiane¸ soprattutto del protestantesimo¸ almeno in teoria¸ ma di tutte le chiese cristiane. Che a prescindere dal problema quanto c’entrino Adamo ed Eva però è l’affermazione che l’uomo¸ è questo il punto¸ il peccato originale sta in questa affermazione¸ che l’uomo possiede una natura corrotta dalla cattiveria¸ per cui se Dio non interviene¸ e direi se Dio non interviene pesantemente su di lui l’uomo è destinato ad essere un essere malvagio. Questo è il peccato originale: la natura dell’uomo è una natura che tende al male. Tende al male perché fin dall’inizio tutto è cominciato male¸ ed ecco la storia di Adamo ed Eva. Ma possiamo per il momento lasciare da parte questa spiegazione storica¸ o pseudostorica del peccato originale. Il peccato originale significa che quando un bambino nasce¸ anche se questo fa orrore dirlo oggi¸ quel bambino è sporco¸ è cattivo¸ è delinquente¸ ha bisogno che Dio lo purifichi perché è un peccatore. E’ questo¸ direi¸ l’orrore della dottrina del peccato originale. Che di fatti è talmente orrida¸ non orrenda¸ orrida¸ che la gente tende a dimenticarla¸ tende a non pensarci più¸ ma ha caratterizzato per secoli il pensiero. E’ caratteristica del cristianesimo¸ non dell’ebraismo. L’ebraismo non ce l’ha questa dottrina nella maniera in cui ce l’hanno i cristiani¸ anche se è ricavabile dalla Genesi. E’ tipicamente cristiana questa idea¸ che l’uomo ha assoluto bisogno di un forte intervento di Dio per diventare onesto. E che l’eventuale bontà che poi si manifesta nella sua vita dipenda da questa grazia di Dio; che Dio può anche concedere ai non battezzati¸ ma che viene comunque da Dio¸ sempre¸ anche in Cina¸ in India¸ dappertutto¸ viene solo da Dio¸ perché senza Dio l’uomo nasce con una natura ferita¸ un vulnus¸ si diceva una volta¸ nella natura. E si litigava tra protestanti e cattolici per sapere se questa ferita è grave o leggera¸ e pare che i protestanti dicessero che era una ferita che veramente distruggeva la libertà dell’uomo. Intendiamoci¸ non la libertà esterna di costruire¸ fare¸ comprare¸ vendere¸ ma la libertà di scegliere il bene¸ per cui l’uomo se Dio non lo strappa¸ Lutero diceva – Se Dio non lo cavalca-¸ come il cavaliere sul cavallo¸ se non è Dio che lo cavalca l’uomo sarà comunque cavalcato dal demonio. E andrà alla perdizione¸ dove Satana lo porta. Magari attratto¸ e tutto questo capite perché nasce in Germania¸ da un suonatore di flauto¸ che libera dai topi¸ ma uccide¸ fa morire tutti i bambini. E’ questa idea dell’uomo che non è libero. I cattolici han sempre detto – C’è una libertà ferita¸ gravemente ferita¸ ma con ancora uno spiraglio-. Non insisto su queste cose¸ sono vecchie¸ sono quelle del Cinquecento¸ del Seicento¸ arrivano fino alle soglie dell’Ottocento¸ però il dogma della Chiesa è ancora questo: con Maria comincia la liberazione¸ grazie a Dio. E’ una visione tetra¸ se volete¸ pessimistica. Pessimistica no¸ per chi crede che poi Dio interviene e crea prodigi di santificazione¸ ma certo una visione che i cattolici hanno sempre detto che è solo realistica: il male uno se lo porta con sé dal momento del concepimento¸ ce l’ha dentro come un virus¸ che può essere lí quieto. Siamo tutti portatori sani di delitti¸ portatori sani di cattiveria. Sani! Tenuti a bada. La metafora medica è legittima perché spesso si è parlato del peccato originale come di un morbus¸ una malattia¸ un’infezione¸ perché è il paragone che sembra rendere meglio questa idea. Ora vedete¸ queste sono cose che voi già sapete¸ è catechismo tradizionale¸ molti di voi l’hanno studiato¸ anche i più giovani le sanno queste cose. Il fatto che non si dicono spesso non significa che sono state archiviate¸ e la festa dell’immacolata le rimette in luce. Ecco perché si esalta Maria come il non plus ultra¸ perché è il segno di questa umanità che Dio libera¸ ma il cattolicesimo vuole che l’uomo sappia che è una persona resa di nuovo libera da Dio¸ in Cristo. E se non c’è questa azione di Dio lui è perduto; è¸ ripeto¸ un peccato positivo¸ ecco per ritornare a usare le parole che si usano oggi. La malattia può ripresentarsi in ogni momento¸ ed è letale¸ ed è la malattia della cattiveria¸ del male¸ della disonestà. E’ una visione dell’uomo che non è condivisa da nessuno oggi¸ nella cultura laica. Però tenete presente un’alta cosa¸ poi finisco: se non si accetta questa idea dell’uomo Dio¸ Cristo¸ la salvezza¸ i sacramenti non sono più necessari; rimangono utili¸ ma non indispensabili. E se ci pensate questo è coerente. Oggi molta gente ritiene che effettivamente è vero: Cristo è utile¸ è un accompagnamento qualche volta quasi decisivo¸ ma mai indispensabile e necessario. Unito a questo: una religione rivelata¸ cioè qualcosa che venga non dall’uomo ma da Dio può essere utile ma non è necessario; possiamo bastare a noi stessi. Se uno crede che la natura umana è fondamentalmente sana nel suo modo di crescere¸ svilupparsi¸ procedere¸ interpretare¸ decidere¸ può dire che la religione alle volte serve¸ alle volte non serve come tutte le cose di questo mondo e va valutata come un supporto possibile¸ ma non come il punto di partenza per iniziare una vita onesta e seriamente produttiva di bene. Non è indispensabile. Diventa indispensabile una divina rivelazione¸ cioè qualcosa che viene non da noi ma da Dio¸ e la religione cristiana è una religione rivelata¸ non è una religione naturale¸ cioè quella sapienza che va a cercare aiuti per il bene ovunque si trovino¸ ma che attende; il Natale è questo: se non fosse venuto dal cielo¸ da Dio¸ noi saremmo perduti. Oggi anche i cristiani tendono a non accettarlo più con questo rigore: la necessità. La necessità può essere dimostrata anche per altre vie¸ ma uno dei punti capitali per dire: senza Dio saremmo perduti¸ senza una rivelazione divina¸ un’incarnazione¸ una presenza di Dio saremmo perduti¸ uno dei pilastri per affermare questo¸ dice – Ma perché saremmo perduti-? – Perché abbiamo un peccato che dall’origine¸ da sempre¸ nessuno escluso¸ tranne¸ da Maria in poi quelli che si affidano a Dio¸ altrimenti nessuno escluso¸ abbiamo un peccato che ci rovina; nasciamo già rovinati-. Se non c’è questa idea non è indispensabile l’affidamento a Dio nella fede cristiana. Ecco perché le cose stanno insieme. Oggi non c’è più questa idea¸ anzi viene considerata¸ ripeto¸ inaccettabile questa idea di una corruzione nativa¸ e allora la religione diventa un optional. E’ una parola seria: diventa una cosa che può essere utile¸ rispettabile¸ ogni tanto si può farne uso¸ come di una terapia in più¸ di una valorizzazione in più. E’ utile nella vita fare qualche volta un viaggio¸ è utile nella vita andare una volta in vita alla Scala¸ anche se costa caro: è un’esperienza¸ un’esperienza che mi consolida. La religione è questo: è un supporto¸ non è la religione¸ la salvezza¸ l’origine della fede. Ecco vedete come le cose sempre si legano. E come sempre quello che noi dobbiamo fare è domandarci come la vedo io la cosa¸ a che punto sono in questo itinerario¸ fino a che punto io sono della tradizionale idea ecclesiastica-ecclesiale¸ oppure se anch’io la penso diversamente. Non c’è niente di male a pensarla come uomini moderni. Certo bisogna rendersi conto che allora si partecipa a un cambiamento¸ non dico ereticale¸ ma insomma non si è più nella chiesa come era prima. E anche celebrare certe feste allora cambia significato. E come sempre quindi è questione di domandarsi se queste antiche cose non valgono più¸ vanno cambiate perché il mondo è diventato diverso¸ oppure se valgono ancora. Questa è sempre la grande domanda.