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Omelia II QUARESIMA C del 21 Febbraio 2016

Trascrizione non integrale. 21Febbraio 2016-IIQuaresima C-Gen15¸5-12.17-18;Fil3¸17-4¸1; Lc 9¸28b-36 Il racconto della trasfigurazione è molto diverso da come risulta in Marco e Matteo. Luca racconta quello che succede mentre Gesù pregava; probabilmente Pietro e i suoi compagni stavano dormendo¸ perché ad un certo punto dice che si svegliano. E´ un sonno inspiegabile: quando l´uomo si distacca dagli interessi del lavoro¸ della vita¸ della famiglia¸ nel torpore del sonno può entrare una comunicazione divina. Fare il vuoto delle preoccupazioni quotidiane per lasciar spazio a una rivelazione che può venire dalla profondità di Dio. Luca presenta una scena in cui Gesù parla con Mosè ed Elia¸ e mentre Gesù pregava e conversava¸ l´evangelista sa¸ ma Pietro¸ Giovanni e Giacomo non se ne sono ancora accorti¸ che il suo volto cambiò d´aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Non sappiamo come immaginare il cambiamento d´aspetto del volto. Quando si svegliano gli apostoli vedono questo cambiamento avvenuto in Gesù e i due che parlano. Ma non hanno sentito quello che dicevano. Il racconto dà l´impressione che Pietro farà la proposta di fare le tre tende a casaccio¸ perché non ha sentito niente. Capiscono che sono Elia e Mosè quelli che parlano¸ o no? Pare di sí perché dicono i nomi. Luca suppone che loro avevano in mente una specie di ritratto¸ per cui Mosè deve essere cosí ed Elia deve essere colภse no come han fatto a riconoscerli? Questo modo di raccontare dà l´impressione chiaramente che la scena è inventata. Luca dice¸ e come fa a saperlo sono misteri¸ che Elia e Mosè parlavano con Gesù del suo esodo. Parola che al tempo di Gesù¸ e anche per noi¸ ricorda l´uscita dall´Egitto. Un´uscita verso una terra nuova¸ verso la libertà. L´esodo che Gesù avrebbe compiuto a Gerusalemme. La cosa interessante è adoperare la parola esodo per indicare quello che è successo nella passione¸ morte e risurrezione di Gesù. Come se Luca dicesse che Mosè ed Elia gli dicevano: ti aspettiamo là di sopra¸ perché sappiamo che vieni da noi. Perché loro sarebbero già lภpresso Dio. Tutto questo crea problemi teologici: questi profeti dell´A.T sono arrivati alla gloria divina in vista dei meriti futuri di Gesù¸ o per meriti propri? Se ci mettiamo a ragionare su queste cose¸ troviamo una quantità di domande a cui non sappiamo rispondere¸ e non siamo neanche sicuri che l´evangelista si accorgesse di queste difficoltà logiche che creava. Gesù dice che Dio è il Dio dei vivi e Abramo¸ Isacco e Giacobbe sono vivi. Gesù risorto va a raggiungerli? Impara da loro come si risorge? Allora la risurrezione c´era già anche prima? E cos´è questa risurrezione? E´ vera o è una fantasia? Se Abramo vive da sempre in Dio¸ ed Elia e Mosè pure¸ allora non è Gesù che ha rivelato la resurrezione. E perché gli ebrei non ci hanno mai creduto e pensavano solo alla sheol? Luca vuol dire che Gesù segue una traccia che ha già avuto precedenti nella storia¸ oppure dobbiamo interpretare al contrario¸ che Elia e Mosè sono venuti da Gesù¸ come figure immaginarie¸ perché Pietro e Giovanni li vedessero e capissero¸ come dice la voce nella nube¸ che gli cedevano il posto¸ che non erano più loro i maestri? La voce nella nube dice: questo è il Figlio mio¸ l´eletto¸ ascoltatelo. E uno può sottintendere: e lasciate perdere Mosè ed Elia¸ perché adesso il centro di tutto è Gesù. Questa trasfigurazione vuol dire che c´è una continuità per cui Gesù è il culmine di un processo già iniziato¸ o è il portatore di una novità inaspettata? Questa seconda è l´interpretazione da dare al racconto¸ che assomiglia ad un sogno che Pietro Giacomo e Giovanni potevano avere avuto¸ per dire che Dio ha fatto capire loro una cosa molto importante¸ ma difficile da comprendere e da accettare¸ soprattutto per ebrei: smettiamola con l´obbligo di osservare le antiche tradizioni della vecchia legge¸ perché non sono quelle che salvano¸ basta seguire Cristo. Questo vuol dire la trasfigurazione. Quello che era successo al battesimo¸ dove lo Spirito era sceso su Gesù¸ e a Gesù era stato detto: -tu sei mio Figlio-¸ adesso viene detto ai tre: Gesù è quello che sistema tutte le cose. - Appena la voce cessò¸ restò Gesù solo-¸ gli altri scompaiono. Questo è il senso della trasfigurazione: la vostra ricerca religiosa¸ la vostra ansia di capire è in un certo senso finita¸ occupatevi di Gesù. Il resto è storia. La cosa essenziale è Gesù. E allora il fatto di avere un aspetto diverso e una veste sfolgorante potrebbe voler dire: è più di quello che sembra. Noi dovremmo dire¸ se vogliamo aver fede¸ un po´ come la ebbe Abramo¸ che in Gesù c´è tutto il necessario per sistemar bene le cose di questo mondo. Gesù viene a darci le cose di Dio¸ e¸ come dice san Paolo¸ alla fine il Signore trasformerà il nostro corpo a immagine del suo corpo glorioso¸ e ci sarà il tempo pasquale per parlare di questo. Adesso la scena della trasfigurazione vuol dire che Cristo ci basta; cerchiamo di conoscere lui; e lo conosciamo se ascoltiamo i Pietro¸ Paolo¸ Giovanni¸ Luca¸ Matteo etc¸ i primi che hanno cercato di capire. Conoscere Gesù attraverso le scritture è tutto quello che ci occorre¸ è l´essenziale. La chiesa serve a questo.