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Omelia BATTESIMO DEL SIGNORE C del 10 Gennaio 2016

Trascrizione non integrale 10 Gennaio 2016-BATTESIMO DEL SIGNORE C- Is40¸1-5.9-11;Tt2¸11-14;3¸4-7;Lc3¸15-16.21-22 La tradizione orientale dell´Epifania¸ che ha lasciato tracce nella forma latina della liturgia¸ intreccia i tre momenti del Battesimo¸ dei Magi e della trasformazione dell´acqua in vino. Nella liturgia delle ore si leggono antifone del tipo : il Signore è entrato nelle acque e le ha benedette e risanate¸ ha trasformato l´acqua in vino perché ha sposato la chiesa¸ arrivano i magi¸ partecipano al convito¸ e gli offrono doni regali. Il ragionamento è questo: Cristo sposa la Chiesa¸ le nozze di Cana¸ e c´è l´immagine nuziale per indicare il rapporto tra Cristo e l´umanitภun rapporto che in altri testi è descritto con la metafora padre-figlio; si scelgono cioè due strutture di amore dell´esperienza umana e si applicano per interpretare quello che con Gesù Cristo accade nel rapporto tra Dio e uomo. Gesù appare nel vangelo un uomo che cerca di conoscere la realtà umana nella sua concretezza più caratteristica¸ che è quella di poter sbagliare nella vita. Gesù si mette in fila coi peccatori. Il peccato¸ prima di essere una colpa¸ è sempre un errore¸ una valutazione scorretta della realtภun´incapacità di individuare quello che è più opportuno. Il peccato è sempre una specie di copiare dal passato in maniera meccanica; il peccato sfrutta sempre la prepotenza¸ il peccato non ha pazienza. Gesù si mette insieme coi peccatori in fila¸ e Dio dal cielo gli dice: io ti approvo¸ io sono contento che tu sia lí. E gli manda dal cielo lo Spirito. Cioè compie quello che nel salmo si diceva essere l´opera di Dio¸ mandare il suo soffio¸ aprire la sua mano¸ svelare il suo volto. Le due immagini¸ paterna e nuziale¸ cercano di dire quello che altri testi dicono riferendosi a questo governo della natura¸ questo bisogno di ricevere doni¸ questa consapevolezza della nostra debolezza e soprattutto della nostra difficoltà a individuare la strada giusta¸ che è l´origine del peccato. Si pecca quando si ha l´impressione di non riuscire a venir fuori da una situazione difficile¸ è allora che si anticipa¸ si vuol venir fuori subito; nasce dalla paura del futuro il peccato. E Gesù si mette insieme coi peccatori. Questa è la vera Epifania. La lettera a Tito descrive le cose con finezza. La grazia ci insegna a rinnegare l´empietภche sarebbe il voler fare a meno di Dio¸ e i desideri mondani¸ e quanti desideri mondani ci rovinano la vita¸ vivere in questo mondo con sobrietภgiustizia¸ pietภla pietà è la riverenza¸ il rispetto non solo per i grandi. Gesù ha dato se stesso per noi¸ come un genitore dà se stesso per i figli. Gesù Cristo ci dà lo zelo per le opere buone¸ che noi da soli non sappiamo fare¸ cioè riconoscere che noi sbagliamo quasi sempre¸ e in tutte le cose giuste che facciamo c´è sempre qualche difetto¸ ma per la sua misericordia¸ che ha sempre il senso profondo di: la sua fiducia in noi. E´ descritto il battesimo: un´acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo. E lo Spirito di Dio viene da questi ragionamenti¸ dalla comprensione di questi temi¸ dalla preghiera praticamente. Perché pregare non significa dire le orazioni¸ pregare significa pensare¸ pensare alla luce di questi testi¸ che portano qualcosa perfino di divino nel tentativo di capire i problemi. Parola di Dio è parola di uomini¸ ma uomini in cui c´è stato un contatto con Dio¸ che ci aiutano a pensare seriamente. Affinché diventassimo eredi della vita eterna. L´erede è colui che è responsabile del futuro¸ e noi questo l´abbiamo capito¸ non solo per l´inquinamento atmosferico¸ ma anche per l´inquinamento morale¸ campo in cui nessuno sa come andrà a finire. Allora è giusto sperimentare e provare¸ ma con molta cautela. Questo è essere cristiani.