» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia EPIFANIA DEL SIGNORE del 6 Gennaio 2015

Trascrizione non integrale 6 Gennaio 2016- EPIFANIA DEL SIGNORE – Is 60¸ 1-6; Ef 3¸2-3a.5-6; Mt2¸1-12 Le esagerate profezie di benessere e di trionfo della prima lettura sono fumo negli occhi. Caratteristiche di una letteratura dell´a.t.¸ piacevole da leggere¸ ma non dicono la veritภperché non succede mai quello che loro predicono. Non sono questi i testi che sostengono la speranza. La speranza si basa su una fiducia sperimentata¸ e meritata da colui del quale si ha fiducia. La speranza è sorella della fede¸ non della fantasia¸ non degli annunci pubblicitari. Le prime letture prese di solito da alcuni libri profetici sono praticamente delle pubblicità. Vorrei analizzare le caratteristiche della narrazione di Matteo¸ completamente opposte a quelle di Luca. Luca è molto più sobrio delle prime letture che ho appena criticato; è delicato¸ è moderato¸ è ragionevole; prospettava che la nascita di Gesù potesse essere per tutto il mondo¸ compreso il mondo pagano¸ l´inizio di una pace durevole sulla terra¸ grazie alla Gloria di Dio che dal cielo proteggeva il mondo. E presentava la nascita del bambino e la sua presenza nel mondo come l´inizio di un miglioramento della vita. Matteo prende una posizione che è opposta a quella di Luca. La tradizione cristiana ha fatto diventare i magi dei re¸ e non c´è scritto che siano re¸ la parola magi vorrebbe dire sapienti in astrologia¸ ha detto che sono tre perché sono tre i doni¸ ma qui il numero non c´è¸ e sono diventati nel medioevo il prototipo del dovere dei principi cristiani di essere cristiani¸ di adorare Gesù Cristo¸ e di ubbidire alla sovranità spirituale della chiesa nella loro politica. Questo è stato il grande successo del tema dei magi. Un altro filone più antico vedeva nei magi l´inizio dei popoli pagani che credono a Gesù Cristo. Che è anche il tema del brano della lettera agli efesini. Matteo presenta le cose in maniera sostanzialmente tragica¸ soprattutto se teniamo conto di quello che è accaduto per colpa dei magi. I magi hanno visto una stella e¸ per la loro sapienza astrologica¸ avrebbero capito che quella stella segnalava la nascita di un grande re dei giudei¸ che doveva diventare un dominatore del mondo. Sono delle loro fantasie. I primi cristiani non erano entusiasti di questo racconto perché non volevano che si desse alle stelle la capacità di predire il futuro¸ anche se poi il medioevo ha invece teorizzato il fatto¸ nella sua ridicola filosofia¸ che i corpi celesti sono quelli che guidano il movimento e la vita dei corpi terreni. E´ una sciocchezza di chi non poteva sapere cosa sono effettivamente le stelle. Sono tutte cose che hanno perso qualunque significato. Alle stelle i cristiani antichi preferivano che non si credesse¸ e lo stesso antico testamento è contrario alla fiducia nei presagi che vengono dall´osservazione del cielo. Ritengono che l´unico che conosce eventualmente il destino degli uomini è Dio¸ non le stelle. Quindi i magi di per sé non sono dei sapienti¸ sono degli astronomi che hanno individuato questa stella¸ poi la perdono di vista¸ sono degli appassionati di astrologia¸ tanto è vero che Matteo aggiunge¸ con una punta di malizia¸ che quando finalmente arrivano a Betlemme – al vedere la stella provarono grandissima gioia-; sono interessati alla stella¸ più che all´eventuale dominatore del mondo. Il fatto è che¸ secondo il racconto di Matteo¸ questi magi hanno provocato disgrazie senza fine¸ se stavano a casa era meglio. Hanno fatto l´errore di andare a stuzzicare Erode. Chiedendo ad Erode dove sarebbe dovuto nascere il messia¸ hanno provocato il furore di Erode e il timore di essere spodestato da questo messia. Il testo dice che¸ convocati i sacerdoti e gli scribi¸ risposero¸ senza che gliene importasse nulla¸ che in un vecchio libro dei profeti¸ che poi è Michea¸ c´è scritto che nasce a Betlemme. Dopodiché scribi e sacerdoti scompaiono dalla scena e non si interessano più di nulla. Erode invece rimane turbato e progetta segretamente di ammazzare il bambino e chiede ai magi di fargli sapere dove abita il bambino. A questo punto arriva l´angelo. E´ un angelo¸ direi¸ poco intelligente¸ perché si preoccupa di avvertire i magi di non tornare da Erode. E questo povero angelo¸ un po´ ignorante¸ non sa che Erode ucciderà i bambini di Betlemme¸ facendo un calcolo: non son venuti a dirmi dov´è¸ tutti i bambini da due anni in giù io li faccio ammazzare. E c´è stata la strage degli innocenti¸ per colpa dell´angelo. Questo è il punto che fa ridere in questo racconto. L´angelo si preoccupa che i magi vadano a casa tranquilli¸ e se non venivano era meglio¸ si preoccupa anche di salvare la vita di Gesù Cristo¸ ma dei bambini di Betlemme¸ che vengano ammazzati non gliene importa niente. E´ un racconto che¸ letto al giorno d´oggi¸ fa rabbrividire. Gli storici sono sicuri che è una storia inventata¸ su questo non c´è dubbio¸ però dicono che se fosse anche vera saranno morti una ventina di bambini¸ tenendo conto della popolazione che Betlemme allora poteva avere. Nessuno pensa al dolore dei papà e delle mamme. Non gliene importa niente a nessuno¸ angelo compreso. Il racconto è pieno di incongruenze. Un altro angelo avvertirà Giuseppe che può tornare¸ e siccome a Gerusalemme governa il figlio di Erode¸ Archelao¸ andrebbe ad abitare a Nazaret¸ dove però regna un altro figlio di Erode¸ Erode Antipa; la famiglia è sempre quella¸ andando a Nazaret non si risolve niente. Tutto questo fa capire che nel testo di Matteo c´è un tentativo di dire qualcosa che va al di la dell´apparenza dei fatti¸ che sono¸ direi¸ offensivi della divinità. Per salvare Gesù devono crepare dei bambini e far soffrire mamme e papà! Perché Matteo dirà questo? Tira anche fuori le profezie. Ricorda Rachele¸ che è morta dando alla luce i suoi ultimi bambini¸ Beniamino e Giuseppe¸ e Geremia immaginò che quando gli Assiri invasero il regno del nord e massacrarono gli ebrei¸ Rachele nella sua tomba pianse¸ perché i discendenti dei suoi figli non c´erano più. Matteo cita questo testo¸ dimostra che ha compassione di quei bambini¸ ma è come se si sentisse costretto a dire che per salvare Gesù bisognava che morisse qualcun altro. E questo è terribile. Era necessario che per salvare Gesù dovesse morire qualcun altro? Perché Matteo dice questo? Quello che per noi è incomprensibile è l´inserimento di questa necessità che muoia qualcuno che non ha colpa per salvare il re. Secondo me questo Matteo lo dice per dimostrare nel suo Vangelo che questa è l´ultima volta¸ perché alla fine Gesù¸ che è il figlio di Dio¸ si ricorderà e dirà nel suo cuore: tocca a me morire¸ e non più agli altri. E per la prima volta¸ non alcuni figli di Dio per modo di dire¸ come i bambini di Betlemme¸ muoiono¸ ma per la prima volta muore veramente il figlio di Dio¸ perché non muoia più nessuno al posto suo. Quando Matteo racconterà nell´ultima cena e poi nella storia della passione¸ come Gesù ha affrontato la morte¸ sottolineerà questo aspetto¸ sia pure in maniera molto delicata ed implicita¸ perché solo lui dirà che il suo sangue è stato versato per la remissione dei peccati. Solo in Matteo la gente in piazza dice: il suo sangue ricada su di noi. Aveva detto: fate bene a invocare il sangue di Cristo che cada su di voi¸ perché perdona i vostri peccati. Cristo muore perdonando i suoi uccisori¸ e per la prima volta Dio sperimenta cosa vuol dire morire ingiustamente¸ soffrendo¸ nella persona del figlio. Cioè Dio sperimenta nella sua carne di Dio cosa significa morire. E con questo fa capire che adesso non deve più accadere in nessun modo che muoia qualcuno per salvare un altro. Soprattutto non è più possibile che muoia un innocente perché si salvi un potente. Questa è la funzione del racconto dei magi¸ all´interno dello schema mentale con cui Matteo ha costruito il suo vangelo. Quando è nato Gesù era ancora in vigore la vecchia legge: beato chi muore per una causa superiore! Morire per la patria¸ morire per il re¸ senza la morte non c´è la vittoria! Questi orrori che derivano dalla faticosa evoluzione dell´umanità. Pian piano questa violenza distruttrice che ci ha fatto crescere deve cessare. Gesù Cristo è il primo che annulla il principio di questa violenza. E´ Dio e muore al posto di altri¸ perché non muoia più nessuno per salvare gli altri. Questo è il senso di questo racconto. Ecco perché Matteo l´ha raccontato in una maniera¸ direi¸ cosí offensiva¸ a prima vista¸ del progetto divino. Perché voleva fare il confronto: Cristo è nato un´istante prima che venisse il mondo nuovo¸ ed è stato trattato come il mondo vecchio. Ma questo mondo nuovo che nasce con Gesù Cristo ha questa legge fondamentale: il non uccidere diventa veramente un comandamento che non ha restrizioni¸ non ha limiti. Non: non uccidere se non quando... . Non uccidere! E´ la sacralità della vita che viene portata nel mondo da Gesù. Non ci siamo ancora arrivati. Però la cosa bella degli anni in cui viviamo è che nel nostro mondo europeo-occidentale sta per diventare un tabù l´uccisione¸ in qualunque senso. Non c´è più nessun motivo¸ non solo di uccidere¸ ma neanche di far soffrire una persona. Dobbiamo concentrare tutte le forze per diminuire le sofferenze dell´umanità. Forse l´han capito prima e di più alcuni laici¸ e i preti¸ vescovi e cardinali son venuti dietro. Il Vaticano II ha affermato¸ ha capito queste cose¸ ma è stato preceduto da idee che circolavano già nel mondo laico. La chiesa non può vantarsi di essere stata la prima a capire questo. L´ha capito abbastanza alla svelta¸ e si è appropriata di questo concetto fondamentale: Cristo ci insegna a proteggere la vita¸ Cristo ci proibisce di far soffrire gli altri¸ punto¸ senza altra condizione. E tutte le volte che si vede uno che soffre bisogna cercare di far diminuire la sofferenza: questo è il principio nuovo. L´uomo non dovrà più uccidere il suo simile. Qualcuno arriva a dire che forse dovrà anche arrivare a uccidere il meno possibile gli animali. E questo è di libera ricerca. Gesù è morto per l´ultima volta. E´ l´ultima morte quella di Gesù¸ intesa come morte provocata perché sarebbe necessaria per la vita. Questo è il cambiamento radicale¸ più profondo avvenuto in Gesù. E Matteo ce lo fa capire raccontando la strage degli innocenti alla nascita¸ come l´ultima volta che questo è accaduto. Purtroppo invece è accaduto ancora molte volte¸ ma almeno in teoria lo dobbiamo capire che deve essere l´ultima volta.