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Omelia PENTECOSTE B del 24 Maggio 2015

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE 24 Maggio 2015 – PENTECOSTE B – At 2¸1-11; Gal 5¸ 16-25; Gv 15¸ 26-27; 16¸12-15 In tutte le culture la parola spirito indica quella specie di misteriosa presenza o capacità che l´uomo sperimenta in se stesso¸ e che poi attribuisce anche a Dio¸ comunque lo immagini o lo pensi¸ perché si rende conto che questa esperienza è quella che lo distingue da tutto il resto¸ e lo fa diventare veramente uomo¸ ed è praticamente l´esperienza della voce interiore della coscienza. Con la parola spirito si designa quella consapevolezza¸ capacitภche l´uomo ha di riflettere su di sé¸ di giudicarsi¸ di distinguere il bene dal male¸ di cercare di capire perché si è comportato in certi modi nella vita¸ comprendere dove ha sbagliato¸ che cosa deve fare. Praticamente per spirito si intende tutto ciò che avviene nella mente umana¸ soprattutto la riflessione su di sé e sul valore della propria persona. La prima qualità che si attribuisce a Dio¸ che si pensa sia simile all´uomo anche se infinitamente superiore all´uomo¸ è proprio questa capacità di essere se stesso¸ di essere colui che sa e vuole. In tutte le religioni questa è la sensibilità che si ha del divino; è la dichiarazione religiosa di base. Molte religioni sembrano spezzettare la divinitภe per esempio raffigurarla in forma di animali. La bibbia critica molto l´Egitto¸ perché ritiene che avrebbe scambiato il potere della divinità con le caratteristiche dell´animale; ma non è vero¸ sono loro che non riuscivano a capire che anche al di sotto dell´immagine idolatrica c´è sempre il tentativo di scoprire ciò che costituisce¸ nell´uomo¸ e a maggior ragione in Dio¸ il dominio di sé. Dire che Dio è spirito è la cosa più ovvia¸ più naturale¸ perché vuol dire che Dio è pensiero¸ è conoscenza infinita. Come noi ci rendiamo conto di essere esseri spirituali quando riusciamo a comprendere i fenomeni che accadono nella natura e soprattutto quelli che accadono nella nostra mente. Ecco perché anche il n.t. non spiega cosa sia lo spirito¸ dà per scontato che l´uomo lo sappia; Dio dona lo Spirito¸ Gesù Cristo ci ha donato lo Spirito; al massimo lo chiama Spirito Santo¸ per dire che è lo Spirito lucido¸ puro¸ immutabile¸ che non sbaglia mai; e che questa presenza di Dio in noi sia un aiuto per la nostra vita quando essa è veramente umana¸ cioè vita fatta di pensiero¸ di decisione¸ di volontภdi autocritica¸ di programmazione. Quando si dice spirito¸ si dice appunto questa somiglianza con Dio¸ questo desiderio che l´uomo ha di accrescere sempre più le capacità della sua mente. Nella Bibbia si parla dello spirito che rinnova la terra¸ Dio Spirito che è all´opera dappertutto; lo Spirito di Dio è quella specie di razionalità non consapevole che esiste anche nelle cose; si potrebbe dire¸ non come definizione ma come paragone immaginario¸ che è l´anima del mondo. Dio è presente davvero in tutto quello che accade¸ anche al di fuori delle religioni. Lo spirito non è una nozione di alcuni che sono religiosi. L´affermazione che Dio è Spirito¸ che Dio è dappertutto¸ tutto vive perché Dio lo fa vivere¸ questa è in fondo la credenza fondamentale di ogni religione¸ e questo è ciò che dovremmo valorizzare in un mondo globalizzato per parlare di Dio. Le singole specificazioni che poi ogni religione ha costruito¸ e il cristianesimo è sovraccarico di precisazioni teologiche¸ hanno reso contorto il riconoscimento di questa universale presenza di Dio in tutto quello che accade. C´è una intelligenza¸ c´è una spinta al bene¸ c´è una salvaguardia della vita¸ c´è un´energia che a volte appare in forma distruttiva¸ ma che poi ricupera facendo fare un passo avanti. Questo è lo Spirito di Dio che è il primo fondamentale oggetto della religiosità interiore di ogni uomo. Alle volte io dico: se non ci fossero le religioni tutti crederebbero in Dio. Le religioni tendono a sequestrare l´idea di Dio¸ con l´intento¸ buono in origine¸ di preservarne la grandezza¸ l´immensitภdi costruire attorno a lui una siepe che lo protegga e lo renda sempre più venerabile¸ ma in realtà poi finiscono per complicare le cose¸ finiscono per aggiungere termini¸ persone¸ dogmi che soffocano questo elementare¸ fondamentale sentimento: se sono cosí bravo io¸ vuol dire che non sono solo. Se noi uomini siamo capaci di tanto¸ ci deve essere qualcuno che più di noi possiede quello che noi apprezziamo al di sopra di tutto¸ cioè appunto il pensiero¸ la volontภla libertภl´intelligenza¸ la capacità di correggere gli errori. Questo è il luogo dove la religione nasce. Bisogna essere capaci di guardare con interesse¸ ma anche senza scrupolose attenzioni¸ tutto quel bagaglio di descrizioni¸ di teorie che si sono accavallate su questo senso fondamentale di Dio. Per esempio: la fede dice che lo Spirito è persona. Secondo voi chiamare lo Spirito persona aiuta a capire quello che ho cercato di dire finora? Se persona non significa quello che significa di solito¸ sí. Ma se persona significa quello che significa oggi realmente¸ no. Perché se c´è una cosa che limita e rende difficile il rapporto è il fatto di essere persona¸ ognuno con la sua individualitภcon il suo carattere¸ con il suo temperamento. Essere persona vuol dire essere separati¸ distinti dagli altri; certo¸ si cerca un contatto¸ una relazione¸ ma l´essere persona non è presenza universale¸ l´essere persona è ciò che ci separa. Lo Spirito¸ pensato come persona¸ cessa di essere quella visione del divino che è fondamento della religione. Per questo la gente ignora lo Spirito Santo e prega la Madonna¸ prega i Santi. Perché si è rovinato tutto con questo sovraccarico. La Pentecoste significa tornare al punto di base. Tutto quello che c´è¸ nella sua complessità e nella sua grandiositภnon è spiegabile; se noi riusciamo a capirlo ci deve essere qualcuno che l´ha capito prima di noi: questa è l´ipotesi Dio. L´ipotesi Dio deve nascere non dalla religione¸ ma dall´esperienza quotidiana del contatto con la realtà del mondo¸ deve nascere dall´osservazione della natura. Poi potrà cercare di approfondirsi e completarsi¸ ma con cautela. Bisogna ritornare alla naturale religione di base; che sia il riconoscimento che non sono i riti¸ non sono le tradizioni¸ non sono i nomi propri¸ santo X¸ santo Y¸ ma è l´universo che parla di Dio. Questo significa dire che Dio è Spirito.