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Omelia DOMENICA DELLE PALME del 29 Marzo 2015

29 Marzo 2015 – DOMENICA DELLE PALME – Mc 14¸1-15¸47 Ogni anno ci domandiamo che cosa dobbiamo pensare¸ come dobbiamo valutare tutti gli episodi che vengono descritti nel testo della Passione. Quest´anno mi viene in mente la banalità e la stupidità di tutto questo che accade e che viene raccontato. Ci sono poche persone che meritano un minimo di stima in questo racconto¸ e nessuna la merita in maniera completa. La persona più dignitosa di tutte è la prima donna¸ quella che versa il profumo sui piedi di Gesù. Compie anche lei una sciocchezza perché butta via soldi per un profumo¸ che non ha senso¸ che per il moribondo non avrebbe nessuna utilitภma la si giustifica perché è in fondo la fantasia e il sentimento femminile. Gesù infatti la prende sul serio¸ ed è l´unica persona che riceve una totale approvazione per quello che ha fatto; perché senza saperlo ha preconizzato la sua morte. Tutti gli altri sono delle persone di mezza tacca¸ che non capiscono niente della situazione¸ a cominciare dagli apostoli e da Pietro¸ che vengono descritti come persone che non sanno neppure stare svegli un momento¸ mentre il loro maestro prega Dio¸ in una maniera inaspettata¸ perché è pieno di angoscia e ha paura della morte. Tutti gli altri che intervengono sono persone che scherzano¸ giocano¸ prendono decisioni superficiali; c´è una qualche solennità apparente del sinedrio; si ascoltano testimoni e non si prende sul serio quello che dicono; ci sono pregiudizi; è la fiera delle stupidità. Verso la fine un attimo di serietà è quello del centurione. Dopo la morte tutto si placa¸ e le persone riacquistano il buon senso. Giuseppe d´Arimatea¸ che è un´autoritภe che non è intervenuto nelle stupidità precedenti¸ chiede il corpo¸ e poi lo seppelliscono. Marco fa il nome delle donne¸ e checché ne dicesse il papa Giovanni Paolo II¸ il testo fa capire che Maria non era presente. Lo so che Giovanni la mette sotto la croce¸ ma storicamente ci sono il 50% di probabilità per dire che c´era se si dà ragione a Giovanni¸ e l´altro 50% per dire che non c´era¸ se si dà ragione agli altri vangeli¸ che nominano il nome di altre donne¸ ma non quello della madre di Gesù. E secondo me¸ storicamente o teologicamente hanno ragione questi: Gesù è completamente solo¸ nessuno lo capisce¸ Pietro lo tradisce¸ i soldati lo trattano come un buffone che merita di essere preso in giro. Tutti abdicano alla loro serietà; è la satira della stupidità umana. O meglio della incapacità dell´uomo di comportarsi seriamente quando i problemi sono seri. Gesù in questo caso rappresenta tutti coloro che nella storia sono vittime di questa incapacità di capire¸ propria dell´uomo. E´ questo il mondo che muore nella Passione. La stupidità è ancora più evidente se pensiamo a quello che era successo la settimana prima¸ e che noi abbiamo¸ direi in modo sarcastico¸ celebrato: osanna¸ il figlio di Davide¸ le palme¸ che bravo! E dopo una settimana tutti si dimenticano¸ lui è sulla croce. La narrazione di Marco mostra proprio questa casualità assurda¸ non c´è niente di sensato in quello che succede¸ e chi ha scritto questa storia ha voluto proprio notare tutte le sciocchezze che accadono. Io non credo che il bambino che fugge nudo abbia quei significati simbolici che spesso si cerca di trovare. E´ un ragazzotto che gioca nella strada e scappa via; e la gente¸ compresi gli evangelisti¸ è cosí distratta¸ che invece di pensare a Gesù e a guardare lui¸ guarda il ragazzino che fugge nudo; e lo scrive. Secondo me è lo Spirito Santo che ha voluto creare questo contorno di incoscienza¸ di fronte all´unica persona seria presente¸ che muore perché sa come va il mondo. Allora direi che quest´anno dovremmo prendere questo racconto della Passione come un appello alla serietà; lasciamo stare sofferenza¸ dolore¸ preghiera. Cercare di essere oggettivi nella vita¸ cercare di essere attenti alla realtภdi guardarla con occhi aperti e con intelligenza; essere intelligenti¸ questo è il primo dovere morale dell´uomo e del cristiano. Alla fine di questa messa¸ invece di darvi la solita retorica benedizione solenne¸ che non serve a nulla¸ vorrei raccomandarvi:- Fate in modo che questa settimana¸ che è la settimana santa¸ nei limiti del possibile¸ sia un po´ diversa dalle solite settimane; e soprattutto il venerdí fate in modo che non sia un giorno come gli altri¸ ma non tanto per il mangiare¸ il digiuno¸ il magro¸ ma nella vostra testa; una settimana in cui si pensa alle cose importanti della fede¸ della vita; ritagliatevi un po´ di tempo; altrimenti non serve a niente¸ perché sia una specie di settimana in cui pensate a cose importanti a cui non avete mai pensato magari prima.