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Omelia III DOM. T.O. B del 25 Gennaio 2015

SINTEESI 25 Gennaio 2015 – III DOM. T.O. B – Gn 3¸1-5.10; 1Cor 7¸29-31; Mc 1¸14-20 La seconda lettura e il Vangelo hanno in comune il tema del tempo. -Il tempo è compiuto¸ il Regno di Dio si è avvicinato-. -Il tempo si è fatto breve-. Il tempo è fisso¸ stabile¸ eterno. Cosa vuol dire Marco dicendo che il tempo adesso è arrivato alla sua completezza¸ e quando Paolo dice che il tempo si è abbreviato? Intendono parlare della nostra percezione del tempo; un giorno passa in un momento quando stiamo bene¸ mentre ci si rende conto del passaggio delle ore quando non si è felici. Il tempo è compiuto¸ il regno di Dio è vicino vuol dire allora che adesso finalmente cominceremo a star bene. Mentre per Paolo¸ dove Dio si manifesta l´uomo viene liberato dalla schiavitù del tempo¸ da ciò che lo scorrere della vita ci obbliga a fare ogni giorno. Dove Dio comanda non è più il bisogno del momento a renderti schiavo. Alla condizione¸ dice Paolo¸ di relativizzare quello che il tempo ti propone¸ il “come se”. Non farsi portar via la soggettività da quello che i ritmi del tempo presentano. Per questo occorre una fede in Dio¸ che dà più libertà di quella che si avrebbe obbedendo al tempo¸ alle occasioni che la vita presenta. Il pericolo del relativismo non c´è quando il -come se- è fondato su qualcuno sopra di me¸ che regna su di me. Il regno di Dio è quello che apre possibilità che il tempo non sa darci.