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Omelia XXI DOM T.O. C del 25 agosto 2013

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE La preghiera iniziale interpretava la porta stretta come la croce¸ ed è una buona interpretazione; per il resto il vangelo non ha bisogno di nessun commento particolare¸ perché tutti sappiamo che se si vuole ottenere qualcosa nella vita bisogna prima fare la fatica necessaria¸ direi che tutta la vita è la porta stretta; principio che vale a livello umano e vale anche agli occhi di Dio. Approfitto invece della prima lettura e della seconda parte del vangelo per ragionare su questa profezia della venuta dei popoli. Il profeta Isaia voleva dire che verrà un giorno in cui il Signore manda i suoi messaggeri nei posti più impensati¸ agli estremi confini della terra¸ e tutti verranno e faranno parte dell´unico popolo di Dio. Quando si parla di questa venuta dei popoli si crea un contrasto con la storia del popolo di Israele¸ che si è staccato dal popolo egiziano¸ Dio l´ha portato in Palestina¸ ha cacciato le popolazioni che abitavano lí per far posto agli ebrei¸ e ha loro ordinato di non mescolarsi con quelle popolazioni. Poi il popolo ebraico si sente continuamente minacciato dagli altri popoli¸ persiani¸ babilonesi¸ etc. Quando si trova nella letteratura profetica¸ o nel Nuovo Testamento¸ un accenno alla venuta di popolazioni lontane¸ non si nomina mai Mosè¸ ma si torna indietro¸ come nel vangelo: siederanno a mensa con Abramo¸ Isacco e Giacobbe. L´epoca di Abramo non è ancora quella della separazione del popolo dagli altri popoli. Abramo è il capo di un clan¸ che viene ospitato da altri popoli; Abramo intercede per i Sodomiti (se ce ne sono 50...se ne troverai 10...); scende in Egitto e si accorda col faraone; Abramo cerca di far di tutto per convivere con gli altri popoli. Alcuni studiosi dicono che forse anche al tempo di Gesù molti ebrei avevano ripreso una particolare devozione per la storia di Abramo e della sua famiglia¸ e si diffondesse questa idea¸ che bisognava trovare un modo per convivere insieme con le altre religioni e con gli altri popoli. Di questa posizione si sono fatti promotori i primi cristiani. Meraviglia il fatto che nei primissimi anni¸ secondo gli atti degli apostoli¸ si comincia a predicare ai non ebrei¸ e i non ebrei si convertono¸ e almeno nelle chiese di san Paolo diventano la maggioranza dei credenti¸ e sono i protagonisti di quel passaggio dall´ebraismo al cristianesimo che ha poi portato alla nostra religione. Questo modello è diventato di grandissima attualità negli ultimi anni¸ dopo il concilio. Il vangelo¸ in questo pranzo¸ dove gli ebrei non partecipano e vengono gli altri¸ contrasta col versetto dopo l´alleluia: io sono la via¸ la veritภla vita¸ nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Quelli che verranno¸ con Abramo¸ Isacco e Giacobbe¸ devono passare attraverso il riconoscimento della centralità di Gesù¸ o addirittura della centralità di Mosè¸ o possono venire di loro spontanea volontภguidati da una loro intuizione¸ o addirittura condotti dalla loro religione verso il Dio vero? Questo è il problema odierno! La porta è stretta¸ voi che avete fisicamente conosciuto il Messia resterete fuori¸ verranno altri! Questi popoli che vengono non diventano ebrei¸ in un certo senso non diventano neanche cristiani¸ rimangono quello che erano e riconoscono in Cristo il tramite che li porta a Dio. Il cristianesimo¸ come diceva la preghiera iniziale¸ è in fondo una religione di libertà; all´inizio non c´era molto di obbligatorio¸ i primi cristiani sono stati liberati da tutte le norme e i rituali dell´ebraismo: si viene a Dio attraverso Gesù. Scartando quell´isolazionismo che era caratteristico del mondo ebraico antico. Adesso le chiese cristiane¸ che nel corso dei secoli si sono istituzionalizzate¸ si sono create un loro rituale religioso¸ un loro costume di vita¸ devozioni caratteristiche¸ abitudini¸ la messa domenicale¸ la madonna¸ i pellegrinaggi¸ i santuari¸ i vescovi¸ il papa¸ sono diventate molto simili a qualcosa come era l´ebraismo antico. Per arrivare a Dio¸ la stragrande maggioranza degli abitanti del pianeta¸ dove deve andare¸ a che cosa Dio li chiama? Non necessariamente alle antiche chiese cristiane¸ dice il vaticano secondo; si può arrivare a Cristo anche aggirando le chiese¸ magari attraversandole e poi stando alla periferia; Cristo non è prigioniero della chiesa¸ può agire altrove¸ e a maggior ragione può agire altrove lo Spirito Santo¸ che non essendo diventato un nazareno¸ è internazionale¸ va dovunque¸ soffia dove vuole. Può parlare di Cristo ai cinesi in cinese¸ e parlo non di lingua ma di costume di vita. La chiesa eventualmente avrà dei rapporti amichevoli; si può arrivare a Cristo saltando la chiesa. Cosí come i primi pagani sono arrivati a Cristo saltando Mosè. E si torna a quella figura di Abramo¸ Isacco¸ Giacobbe che è in fondo la figura di un uomo religioso¸ pieno di speranza¸ ma dove non ci sono ancora culti fissi¸ istituzioni¸ regolamenti¸ divise. Le chiese dovrebbero spogliarsi di qualcosa della loro esteriorità e del loro modo di concepire il culto? La chiesa ha detto: è utile¸ in qualche caso è necessario¸ non è mai indispensabile. Poi si è fatto un passo avanti¸ e questo ha allarmato: non si può scavalcare anche Cristo? In fondo il punto d´arrivo non è Dio nel suo mistero? Se all´interno della cultura ebraica Dio si è rivelato come un diverso messia rispetto a quello che gli ebrei aspettavano¸ non potrebbe rivelarsi in altre religioni¸ modificando caratteristiche di quella religione? E´ sicuro che tutti debbano passare attraverso il Cristo storico¸ e poi soprattutto il Cristo come l´ha dogmatizzato la cultura occidentale della chiesa? Per noi Cristo è Dio¸ ma tuttavia il Cristo uomo non è Dio¸ o meglio lo è perché è animato da quella emanazione di Dio che si chiama il Verbo¸ e si è presentato in una storia localizzata¸ circoscritta¸ contingente¸ che è quella della Palestina del primo secolo. Noi stessi non viviamo più il costume palestinese di vita di Gesù¸ abbiamo cambiato una quantità di cose. Raggiungere Dio potrebbe passare attraverso un´intervista a Gesù¸ una conoscenza di Gesù¸ un confronto di Gesù con le altre religioni¸ per vie parallele¸ per vie lontane dal centro. Come quando¸ andando in giro¸ si vede la cattedrale là in fondo¸ ci si passa accanto e la si lascia lontana¸ si va a visitarla e poi si torna fuori¸ e ci si domanda se non si poteva evitare che solo l´adesione a Cristo¸ come la si vive nelle chiese cristiane¸ debba essere presentata come la via vera per arrivare a Dio. Potrebbe essere la via finora meglio riuscita¸ ma Cristo potrebbe essere portato dallo spirito in altra forma¸ in altre vie. Questo è il problema del vangelo di oggi: voi ebrei non avete capito niente¸ verranno altri al vostro posto¸ e voi rimarrete fuori; non parla degli ebrei di oggi¸ parla degli ebrei contemporanei di Gesù che pur avendolo visto passare facendo del bene a tutti non hanno creduto che fosse il loro salvatore¸ e sono rimasti attaccati a Mosè. Tornate ad Abramo¸ perché in Abramo arrivano tutti. Tra l´altro è paradossale¸ perché la porta stretta è quella del giudaismo¸ con i suoi precetti. La preghiera iniziale dice che è la croce. Se la porta stretta fosse la faticosa ricerca di Dio del non credente? Se la porta stretta fosse la fatica dell´ateo dubbioso¸ il quale non riesce a trovare una certezza riguardante Dio¸ e ci soffre? E se il passare attraverso la chiesa diventasse per molti uno scandalo¸ ma anche passare attraverso Cristo potrebbe diventare per altre religioni uno scandalo¸ perché ha preteso di essere Dio. Ha scandalizzato gli ebrei questo. Possibile che Dio abbia legato tutto soltanto nel Cristo? Dimenticandosi dei miliardi di uomini che non l´hanno conosciuto? Questi sono i problemi che la teologia oggi agita; le gerarchie stanno a guardare¸ sanno. Però quando il papa¸ e mi pare che sia la prima volta che succede¸ saluta i mussulmani per la fine del ramadan¸ foglio sperare che non lo faccia solo per facilitare una convivenza pacifica¸ ma perché voglia dire: io la vostra religione non la condivido¸ però non solo la rispetto¸ ma ritengo che possa essere valida¸ e come papa del cristianesimo cattolico sono vicino alla vostra preghiera di conclusione del ramadan. Questo allora vuol dire che c´è una prossimitภe che c´è l´idea che Dio possa agire attraverso le strutture di un´altra religione. Questa è una rivoluzione che i tradizionalisti non riescono ad accettare¸ perché le altre religioni sono il falso; il cristianesimo diceva che eventualmente i filosofi pagani potevano avere qualche seme del cristianesimo nelle loro teorie¸ ma non le religioni. Adesso la cosa si è capovolta. Questi sono pensieri¸ se volete scolastici¸ che però ci possono far capire tante aspirazioni e tensioni che circolano all´interno del mondo cristiano. E siccome quelli delle altre religioni adesso li abbiamo vicini a noi¸ e li incontriamo per strada e li abbiamo in casa¸ forse bisognerebbe che anche noi ci domandassimo¸ dialogando con loro¸ se non potremmo fare un po´ di strada insieme per avvicinarci a Dio? Voi come la pensate la questione Dio? Voi come lo risolvete il problema dell´apparente ingiustizia di Dio nel distribuire beni¸ mali¸ grazie¸ dolori? Come lo giudicate voi il rapporto con le nostre tradizioni religiose cosí antropocentriche e la immensa vastità dell´universo e delle galassie? Dio cos´è rispetto a quella realtà lí¸ secondo voi? E cosí ci prepariamo a dire cosa sarebbe secondo noi. E tutto questo potrebbe renderci più maturi e rendere anche interessante e divertente l´essere cristiani.