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Omelia ASSUNZIONE B.V.M. del 15 Agosto 2013

Trascrizione non integrale. Il fatto dell´assunzione di Maria è completamente ignorato dal Nuovo Testamento. L´enciclica con la quale Pio XII ha proclamato il dogma è un escamotage per dimostrare che nella bibbia si trova questa verità di fede¸ superando il fatto che la bibbia non parla mai di questo singolo evento. Fin dal secondo secolo si diffonde l´idea che Maria ha scavalcato la morte e l´attesa a cui devono sottostare gli altri¸ ed è già arrivata alla meta ultima e vive in Dio. Molte chiese romaniche¸ come il nostro duomo¸ sono dedicate all´Assunta. La verità che oggi si celebra viene dalla base della chiesa¸ Pio XII l´ha sancita definitivamente. La prima lettura è paradossale: presenta questa donna che è in cielo e scende in terra¸ esattamente il contrario dell´assunzione; appare in cielo una donna vestita di sole¸ poi viene il drago¸ il bambino sale verso Dio¸ e la donna sta su questa terra nel deserto. Vorrei però occuparmi delle seconde letture¸ della messa di stamattina e di ieri sera¸ che vengono prese del cap 15 di Corinti. Si enuncia il principio fondamentale: Cristo ha vinto la morte. Maria è soltanto la prima che gode di questa uscita immediata dalla morte; presto o tardi tutti usciranno dalla morte. Il brano della messa della vigilia era più esplicito del nostro nel dichiarare la vittoria sulla morte. Quando viene proclamato il dogma vige ancora questa idea che l´assunzione è un dono che Dio ha fatto a Maria¸ madre di suo Figlio¸ è un privilegio. Poi pian piano¸ soprattutto per merito del Vaticano II¸ quello che era nato come l´esaltazione della differenza di Maria nei nostri confronti¸ diventa la figura della chiesa¸ la primizia dei credenti¸ la figura di quello che noi dobbiamo cercare di diventare e alla fine diventeremo; Maria è la nostra icona¸ quella che rappresenta noi. Allora la teologia si è domandata: se Maria è come noi¸ non ha subito l´amarezza della morte¸ o comunque ne è subito uscita ed è subito arrivata in Dio¸ non sarà cosí anche per noi? Ha ragione san Paolo: con Gesù Cristo la morte ha cambiato significato; non è più la fine. E viene ripresa quell´idea che circolava già nel cristianesimo antico ed è stata ripresa dopo il Vaticano II: la morte non è la tristezza¸ ma la somma gioia¸ non è la rovina dell´uomo ma il compimento dell´uomo¸ nella morte l´uomo diventa veramente se stesso¸ il raggiungimento della meta a cui io posso arrivare. E si lega al discorso per cui la vera morte è il battesimo¸ che cancellando il peccato ha cancellato il negativo della morte fisica¸ e rimane soltanto il positivo. Questo è il significato dell´assunzione di Maria: in Maria ci viene dimostrato quello che sta succedendo già a noi. Per cui noi dovremmo cancellare dalla nostra mente quell´incubo della morte e vederla come il compimento della nostra vocazione umana. Compimento cosa¸ compimento come¸ se alla fine il tuo corpo va nella terra o viene bruciato¸ e tu devi aspettare miliardi di anni perché tutti risorgano¸ e risorgeranno poi? Dov´è il compimento se tutto si tronca? I teologi dicono: sembra che tutto si tronchi¸ ma se abbiamo veramente fede ci rendiamo conto che l´uomo non perde nulla quando muore. Quando diciamo nella messa -Egli faccia di noi un solo corpo e un solo spirito- che cos´è lo spirito di Cristo se non la vita eterna di Dio che anima l´umanità di Cristo? E questa vita eterna di Dio c´è anche in noi¸ non scompare nella morte. La vitalità di Dio c´è in Cristo¸ nel battesimo noi diventiamo proprietà di Cristo¸ nell´eucarestia ci nutriamo di Cristo¸ e¸ come diciamo nella messa¸ lo spirito ci rende corpo e spirito di Cristo. Quindi noi siamo già in una situazione di una vita che non può perire¸ perché Dio è vita. E questo non viene intaccato nel momento della morte. Noi questa vita in Cristo ce l´abbiamo giภnel morire questa vita in Cristo diventa l´unica vita¸ non più limitata¸ disturbata e frastornata dalla materialità della vita carnale. Quindi la morte praticamente è il venire alla luce¸ il diventare operativo dello Spirito che già vive in noi. E questo va molto d´accordo col concetto di evoluzione. Noi veniamo da una serie di trasformazioni¸ e adesso l´evoluzione è a livello più culturale che fisico. Quando uno muore va a finire in anticipo in quello che l´uomo diventerà tra miliardi di anni; perché è come se Dio attirasse il mondo che ha creato e che comunque governa¸ perché¸ passando attraverso il continuo miglioramento dell´esistenza umana¸ arrivi ad essere partecipe della sua vita immortale. Cosa vuol dire morire? Entrare anticipatamente in un modo di essere che ci sarà alla fine; e Maria è proprio come noi¸ è scomparsa anche lei¸ in quella forza che si chiama Spirito Santo¸ in quella specie di atmosfera vitale¸ chiamatelo universo parallelo¸ dove Dio è tutto in tutti.