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Omelia IV PASQUA C del 21 Aprile 2013

21 Aprile 2013 – IV PASQUA C- At 13¸14.43-52; Ap7¸9.14b-17; Gv 10¸27-30 Il brano breve del vangelo mi suggerisce un discorso che si distacca un po´ da quelli che di solito faccio dalla lettera delle letture bibliche¸ per fare una riflessione un po´ più vasta¸ che tra l´altro è sollecitata dalla situazione politica nella quale ci siamo trovati. Voglio solo fare la riflessione di un cristiano che si ispira anche a quello che sta succedendo in Italia nel campo del governo del paese. -Le mie pecore ascoltano la mia voce-¸ poco prima nel testo il pastore si era presentato come colui che guida le pecore¸ l´unica vera guida delle pecore¸ e all´inizio c´era la famosa frase- tutti quelli che sono venuti prima di me sono ladri e briganti-; il vero pastore dà la vita per le sue pecore. Solitamente si interpreta giustamente questo brano in senso esclusivamente religioso; però la storia della chiesa antica dimostra che in realtà questo modo di presentarsi di Gesù come il pastore che dà la vita per le pecore¸ come la guida che Dio ha mandato nel mondo per salvare il suo popolo¸ ebbe di fatto dei riflessi politici non privi di importanza. La figura di Gesù¸ il vero pastore¸ era contrapposta all´imperatore romano. I cristiani ubbidivano alle leggi¸ ma si rifiutavano di divinizzare il potere imperiale. Questo atteggiamento costituiva nell´antichità un´incredibile rivoluzione di pensiero¸ perché tutta l´antichitภfino al 1750 della nostra era¸ ha sempre considerato il re¸ o il detentore del governo come un essere che partecipava della sovranità divina sul mondo. I cristiani quindi hanno ubbidito¸ ma hanno cancellato l´idea che si dovesse considerare il governo come qualcosa di intoccabile¸ qualcosa a cui si deve stare sottomessi perché partecipa in qualche modo alla sfera dell´intoccabile¸ del sacro¸ del divino. Sembrava che la rivoluzione francese avesse abolito tutto questo¸ invece è rinato¸ e la sacralità dell´intoccabilità di coloro che governano è rimasta sotto forme diverse¸ e i rituali della politica sono altrettanto fastosi di quelli del Vaticano. Quello che sta succedendo in Italia è finalmente il capovolgimento di questa situazione sacrale nella quale i cittadini sono le pecore che devono ascoltare i pastori ma non possono parlare¸ non possono interferire; hanno soltanto un diritto¸ che si chiama democrazia ma non lo è¸ che è quello di eleggere¸ dopodiché per cinque anni si beccano quelli che hanno eletto¸ i quali sono insindacabili¸ fanno tutto quello che decidono di fare; e i cittadini non hanno nessun potere¸ se non quello di non votare più: questa non è democrazia¸ è finta democrazia. La vera democrazia è quella che una volta si riteneva giustamente impossibile¸ pericolosissima¸ la democrazia diretta¸ non quella rappresentativa dove tutto il potere viene delegato a membri del parlamento che non rispondono a nessuno¸ e l´unico pericolo che hanno è di non essere rieletti. La democrazia comincia a poter esistere adesso¸ da qualche mese¸ perché c´è un movimento politico¸ che si può criticare¸ del quale ho paura anch´io¸ ma ha scoperto che si può usare un mezzo tecnico perché i cittadini possano partecipare alle decisioni. Tutti lo deridono¸ ma in realtà questo è un cambiamento di valore epocale e storico. Il vero fatto storico non è che abbiamo rieletto per la seconda volta il presidente della repubblica che c´era prima¸ il fatto storico è che il M5S si serve di internet per consultare i cittadini¸ ascolta quello che dicono e ubbidisce alle loro scelte. Questo è il fatto storico¸ qui comincia la vita democratica. Quando flirtavo con la sinistra il grande sogno era la democrazia diretta; il problema era che non c´era il mezzo per attuarla. La rete permette di esporre il proprio sí o il proprio no¸ senza spendere un centesimo¸ con un mezzo rapidissimo¸ che permette di raccogliere l´opinione di milioni di persone in pochi minuti. Questo cambia la politica. E´ l´inizio della democrazia. I pastori ascolteranno le pecore. Ho detto questo non per fare propaganda al M5S del cui programma non condivido quasi niente; prendo solo atto che loro si sono resi conto che adesso abbiamo uno strumento che prima era inesistente¸ che permette la consultazione del parere dei cittadini. Dovrà diventare istituzionale. Gli stati devono essere costretti a consultare i cittadini prima di prendere decisioni importanti. Adesso pongo delle domande. La concezione cristiana di cos´è l´uomo¸ della sua dignità e del suo valore¸ è contrario o favorevole all´uso di questo strumento per controllare coloro che detengono il potere? Che cosa è più vicino alla concezione evangelica dell´uomo: la situazione di adesso o quella che potrebbe diffondersi con questo strumento della consultazione telematica? Non toccherebbe ai cristiani farsi vivi e dire: finalmente abbiamo un mezzo¸ adoperiamolo! Nasse la possibilità di una vera partecipazione diretta alle decisioni politiche¸ cambia radicalmente il mondo. Secondo me questo corrisponde alla concezione cristiana della dignità dell´uomo; allora i cristiani devono cominciare a preparare una regolamentazione saggia di questa possibilitภe non lasciarla in mano soltanto a quello che¸ per comoditภconsiderano un clown¸ e non lo è. La novità non consiste nelle idee¸ consiste nel fatto tecnico di poterlo fare. L´altra domanda è: la chiesa manterrà il vecchio schema? La chiesa antica ha preso la dignità falsa e presunta dell´imperatore e l´ha trasferita su Gesù Cristo¸ e i due modelli¸ Dio presente in Cristo alla maniera in cui lo è nell´imperatore¸ ha prodotto nel medioevo il fatto che la chiesa ha agito in modo imperiale. Dovrà forse entrare qualcosa¸ non oso dire di democratico¸ di partecipativo¸ di dialogante anche all´interno della chiesa? Io propendo per il sí¸ e ho l´impressione che questo papa non la pensi troppo diversamente da me. Anche Gesù ha usato la parabola del pastore¸ ma Gesù non era un imperatore¸ Gesù è morto per gli altri¸ Gesù ha dato la vita per le pecore¸ e ha definito ladri e briganti quelli che scappano abbandonando le pecore¸ quelli che non interpellano le pecore per sapere di cosa hanno bisogno. Ho apprezzato il m5s che è rimasto seduto¸ anch´io sarei rimasto seduto¸ per non applaudire¸ non il vecchio Napolitano¸ ma quegli incapaci che non hanno saputo fare altro che costringere un vecchio¸ stanco¸ che non voleva¸ a riprendere in mano quello che loro non sanno fare. E´ ora di finirla di fare queste cose¸ e i cristiani queste cose devono avere il coraggio di dirle¸ i laici cristiani¸ prima che sia costretto a farlo il cardinale Bagnasco¸ per poi essere criticato dai cristiani. Signori miei svegliamoci!