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Omelia V QUARESIMA C del 17 Marzo 2013

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE Questo brano probabilmente è opera di Luca. L´ambientazione è nel primo cortile del tempio¸ dove erano ammessi anche i non ebrei. Gli viene presentato questo caso da risolvere¸ citando la norma di Mosè che imponeva di lapidare la donna¸ perché- volevano trovare un motivo per accusarlo-. Il primo scopo del brano è quindi dimostrare che Gesù è stato condannato da innocente: si stanno programmando delle accuse false. Lo scopo secondario è mostrare l´abilità di Gesù di sfuggire a queste accuse. La risposta è innanzitutto una risposta intelligente¸ acuta¸ e naturalmente ha anche un suo contenuto: se volevate essere fedeli alla parola di Mosè potevate fare a meno di interrogarmi¸ e chi di voi si sente in diritto di farlo lo faccia¸ chi è senza peccato cominci. E questa è una parola molto profonda anche dal punto di vista del pensiero¸ non solo come scappatoia¸ perché mette in gioco il diritto di un uomo di giudicare un altro uomo¸ quando tutti riconosciamo che¸ in un modo o nell´altro¸ siamo soggetti ad errori¸ trasgressioni¸ colpe. Viene in mente il detto di Gesù presente in tutti i sinottici: non giudicate e non sarete giudicati¸ perché con la misura con cui giudicate sarete giudicati. Giudicare è un´impresa molto difficile. Forse Gesù sapeva anche che c´è una scappatoia che permette di dare a chi giudica una sicurezza a volte sfrontata: la scusa del rispetto della legge e delle procedure. Questo è un problema teorico che riguarda tutti¸ dall´insegnante a scuola¸ fino alle massime corti di giustizia. Il primo valore di questo testo è di invitare a una prudenza e a molta umiltà e delicatezza. San Paolo dimostrerà che la legge¸ come tale¸ non serve a migliorare il livello morale di una societภserve per reprimere¸ ma non ha un´efficacia positiva. L´efficacia positiva si ottiene mediante altre strade¸ che sono quelle dell´educazione personale¸ della capacità di autocritica¸ e sono soprattutto il frutto di una grazia di Dio. Gesù nella seconda parte dell´episodio aggiunge una caratteristica: l´assoluzione¸ il perdono¸ l´indulgenza possono essere più educative¸ più della rigida applicazione della condanna. Sotto sotto c´è in Gesù una fiducia nell´uomo che traspare da tutto questo episodio. Gesù la lascia sola¸ in un certo senso la perdona¸ la assolve¸ e poi si fida della sua responsabilità; non le dà un comando; agisce al di fuori del sistema della legge. Agisce cercando di provocare la capacità dell´uomo di prendere possesso di sé¸ di rendersi conto della sua responsabilitภe di cercare di migliorare con le sue forze. Quando dice- chi è senza peccato scagli la prima pietra-¸ in fondo in fondo li ha convertiti tutti¸ e tutti si sono ritirati dal proposito meccanico di lanciare la pietra¸ cominciando dai più anziani¸ che avevano una storia più lunga dei giovani. O forse¸ come ha ricordato il nuovo papa¸ l´anziano è sempre più saggio del giovane¸ e ha questo grande dono di capire meglio come stanno le cose della vita¸ e per questo diventare più buono. Gesù si è fidato dell´autonomia della persona¸ della sua capacità di trovare da sé le vie d´uscita¸ senza l´alibi di ricorrere al precetto¸ alla legge¸ alla norma¸ alla consuetudine¸ al costume¸ all´idea corrente. Questo superamento¸ direi¸ della protezione falsa della legge¸ l´ha vissuto anche san Paolo. Lui era molto più colpevole dell´adultera¸ e degli anziani che volevano lapidarla¸ perché da giovane perseguitava i cristiani¸ che non avevano commesso nessuna colpa; era un delinquente¸ e la sua situazione ad un certo punto si è capovolta. Per questo ai Filippesi scrive di considerare spazzatura le cose di prima; è cambiato grazie al recupero della consapevolezza della propria dignità di uomo. Gli atti degli apostoli dicono che ha avuto una visione di Gesù¸ ci sarà anche stata¸ ma non bastano le visioni se non c´è un lavoro che uno compie su se stesso¸ interrogandosi e chiedendosi: che cosa sto facendo? Gesù si colloca a questo livello: mette l´uomo di fronte alla sua responsabilità e lo lascia solo. Non con l´alibi – è obbligatorio¸ c´è scritto nella legge-; le cose ognuno le deve decidere all´interno della sua coscienza. E questa coscienza che decide assomiglia alla fede. E´ un convincimento che sta dentro nel profondo dell´anima. Ovviamente Paolo ha trovato la via giusta della conversione¸ che è la via di Gesù¸ e per questo poi racconta che ha cominciato un percorso di cambiamento di se stesso. Siamo in quaresima¸ e dovremmo domandarci se questo piccolo itinerario di modifica di noi stessi¸ lavorando da soli noi su noi stessi¸ l´abbiamo fatto¸ oppure abbiamo ancora quindici giorni per combinare qualcosa. Volevo ricordarvi lo schema¸ che trovo molto completo¸ della benedizione urbi et orbi del papa¸ la quale comprende una specie di itinerario interessante: Dio padre....vi conceda l´indulgenza¸ l´assoluzione¸ la remissione di tutti i vostri peccati (anche i nostri peccati sono stati trattati con benevolenza¸ con indulgenza¸ siamo stati assolti¸ cioè Dio ci ha detto: per me tu non hai colpe; sono stati rimessi¸ cioè nessun obbligo di risarcimento; sei a posto)¸ spazio per una sincera e fruttuosa penitenza (cioè tempo e circostanze per un cambiamento di mentalitภcambiamento di vita; bisogna trovarlo il tempo e sfruttare lo spazio che c´è attorno a noi; ed è un dono di Dio ricevere questo spatium); poi ci vuole un´altra cosa: cor semper penitens¸ un cuore sempre autocritico; è l´esame di coscienza che si faceva tutti i giorni; et emendationem vitae: l´emendationem è come il rammendare¸ mettere a posto pian piano le cosine sbagliate della vita¸ riassettare; poi un´altra cosa¸ importantissima¸ che è un regalo: gratiam et consolationem Spiritus Sancti¸ la grazia e il conforto dello Spirito Santo; che come vedete¸ umilmente non è il protagonista: prima cominci tu¸ senza peccato¸ spazio¸ vera conversione¸ cuore penitente¸ raggiustamento della vita¸ e lo Spirito Santo ti aiuta e ti conforta. Ultimo: finalem perseverantiam¸ la costanza di tirare avanti; coi piccoli episodi saltuari non si combina nulla¸ ci vuole la costante perseveranza fino alla fine. Questo è capire la quaresima¸ anzi capire la vita cristiana.