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Omelia I AVVENTO C del 2 Dicembre 2012

2 Dicembre 2012 – I AVVENTO C- Ger 33¸14-16; 1Ts 3¸12-4¸2; Lc 21¸25-28.34-36 Avvento: un periodo liturgico poco chiaro direi¸ per colpa di tutte le circostanze tradizionali che si accavallano in queste settimane. La liturgia vorrebbe che si riflettesse sulle tre venute di Cristo. La prima che è già accaduta¸ quella storica; l´ultima che è quella prospettata da questi discorsi¸ dell´apparizione di Cristo alla fine¸ sulla nube; e la terza che è la più importante e seria¸ che è la venuta costante¸ o meglio la presenza costante nella memoria e soprattutto nello Spirito nella chiesa¸ che a sua volta dà vita ai sacramenti¸ in particolare all´eucarestia. L´Avvento è un modo per pensare a ciò che avviene sempre¸ tutto l´anno¸ tutti gli anni¸ durante tutta la durata della storia. La prima e l´ultima venuta abbracciano tutto l´arco della storia¸ e quello che più ci interessa è ricordare la prima¸ immaginare la seconda¸ ma soprattutto vivere la terza¸ cioè la costante pressenza. Le parole del vangelo risultano un tantino enigmatiche e difficili da concordare con la visione globale che ci siamo fatti della venuta di Cristo. Sono due cose ben diverse le ubriachezze e le preoccupazioni della vita. Come mai Luca dice solo questo? Come se anche al tempo di Luca i cristiani fossero persone che cadevano spesso nel vizio dell´ubriachezza e della dissipazione. E´ anche vero che la nostra vita è fatta di tutte queste contraddizioni¸ in certi momenti aspiriamo alla perfezione¸ in altri momenti ci lasciamo andare e ci lasciamo vincere da quella che Paolo chiama la carne¸ sopprimendo la voce di quello che Paolo chiama lo Spirito. Gli affanni della vita però sono una cosa diversa¸ sono necessità urgenti alle quali dobbiamo rispondere¸ anche se ci sono affanni che ci creiamo noi¸ seguendo desideri che potrebbero essere facilmente soppressi¸ ma ci sono anche affanni che dobbiamo affrontare. Questi testi sono un po´ deboli nella loro strutturazione. Attendere la venuta di Cristo significa mantenere viva la sua presenza in mezzo a noi; è un modo di rendere testimonianza alla veritภche vuol dire rendersi conto che non c´è soltanto quello che si vede¸ è un allargamento delle nostre prospettive a possibilità che non sono nelle nostre mani¸ rendere testimonianza a possibilità che a noi sembrano impossibili; è un allargamento dell´orizzonte. Anche la venuta di Cristo alla fine è proprio questo aver fiducia nell´impossibile. E a pensarci bene¸ quello che è impossibile ai nostri occhi è quello a cui accennava la prima lettura: la pace e la giustizia¸ la bontà delle persone; questo è il livello di ciò che non è ancora stato possibile. Lo diventa sempre più¸ perché di giustizia¸ pace¸ rettitudine ce n´è certamente di più adesso che in tutto il periodo del passato¸ anche se siamo ancora molto lontani dal minimo vitale. Questo è l´impossibile in cui dobbiamo credere¸ e questo è l´impossibile che Dio può darci¸ l´orizzonte che dobbiamo allargare. Nulla è impossibile a Dio nei confronti del miglioramento della coscienza¸ nella ricerca della verità e della giustizia. Tutti i racconti della bibbia sono sempre un intreccio¸ una mescolanza¸ una fusione di fatti accaduti¸ di resoconti abbastanza aderenti¸ insieme ad elementi di fiaba¸ di favola¸ di sogno¸ di utopia. L´uscita dall´Egitto storicamente è una fuga come hanno fatto in tanti; diventa la leggenda della forza di Dio che stermina il faraone¸ che di fatto non fu sterminato. Abramo aveva già figli¸ ma ne voleva uno da Sara¸ sembrava impossibile; la leggenda parla di una nascita straordinaria a cent´anni. Quanti miracoli di Gesù devono essere stati ampliati da questo desiderio di dire di più! Perché la bibbia vuole insegnare che Dio è l´autore di ciò che nella storia non sembra possibile. Anche l´Immacolata concezione e la nascita verginale di Gesù son cose che non siamo sicuri che siano storicamente accadute cosí come il testo le descrive¸ ma il bello di queste parole bibliche¸ di questi sceneggiati¸ è che quel racconto mi dice: quando Dio vuole ottenere qualcosa ha strumenti inimmaginabili. Credere nella possibilità di quello che pare impossibile: Dio può ottenere dall´uomo ciò che sembra impossibile alle sue forze morali. Questo è l´Avvento¸ la speranza della venuta di Cristo¸ questa è la ragione per cui noi Cristo non vogliamo perderlo.