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Omelia XXIV DOM. T.O. B del 16 Settembre 2012

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE Questa seconda parte del cap 8 è il centro¸ il nucleo dell´intenzione dell´evangelista. E´ certamente una composizione dell´evangelista; di storico potrebbe esserci il ricordo che Gesù aveva piacere di sapere cosa la gente pensava di lui. La risposta della gente lascia perplessi. Giovanni il battista doveva essere morto qualche mese prima; possibile che la gente dicesse- è Giovanni battista redivivo-? A meno che non volesse dire- Sei in un certo senso il continuatore di Giovanni battista-. L´evangelista vuol dire che gli ebrei non hanno capito chi era veramente Gesù¸ nemmeno quelli che lo conoscevano da vicino¸ pensavano che fosse una figura del passato che riprendeva moduli del passato¸ e invece Gesù aveva da portare una novità. Poi può anche essere che Pietro gli abbia detto- ma tu sei il Cristo-¸ è quello che viene dopo che lascia più perplessi – cominciò a insegnare che il Figlio dell´uomo....-. C´è il tentativo dell´evangelista di pescare titoli differenti e di armonizzarli tra di loro perché ognuno di questi titoli rappresenta un´opinione su Gesù . Gesù avrebbe spiegato tutto quello che gli sarebbe successo nella storia della passione. Pietro ritiene che sia impossibile perché ha una concezione del Messia simile a quella di tutti gli ebrei di allora. Del resto uno che viene condannato da scribi¸ farisei¸ anziani¸ capi del popolo e crocifisso¸ anche se risorge direi che è più un problema che non un oggetto di speranza e di fiducia. Pietro ha ben ragione di dire: se è cosí io non ci capisco più niente. E Gesù lo rimprovera e lo chiama addirittura satana¸ cioè – tu sei colui che ostacola i piani di Dio-. Dietro queste frasi c´è un lavorio intellettuale dei primi cristiani i quali devono spiegare a se stessi come mai Dio ha scelto una strada cosí tortuosa per presentarsi nel mondo. Sette o otto anni dopo che tutto è concluso i discepoli si pongono la domanda- Ma perché Dio¸ se è veramente lui che ha mandato sulla terra Gesù Cristo¸ ce l´ha mandato in una maniera cosí complicata e contorta¸ per cui credevamo che fosse potente e invece era debole¸ credevamo che fosse colui che ci faceva star bene sulla terra e invece è morto sulla croce¸ perché è cosí complicata la via di Dio-? Altrettanto problematico è pensare che Gesù – convocata la folla insieme ai suoi discepoli- spiega- se uno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso¸ prenda la sua croce e mi segua-. Che senso poteva avere- prenda la sua croce e mi segua- prima di aver visto la crocifissione e la resurrezione? Questa frase non l´ha mai detta Gesù¸ l´hanno detta i suoi discepoli perché loro hanno capito che la trasformazione di tutto era avvenuta proprio su quel pezzo di legno¸ e dicono: anche voi quindi aspettatevi una sorte simile alla sua. Portare la croce vuol dire accettare questo modo di agire di Dio. Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà etc- non sarà qualcosa che ha un significato già adesso e non solo di ricompensa futura? Dio¸ attraverso Cristo¸ ha fatto capire che sta veramente bene¸ è veramente felice¸ ha veramente salute sicura¸ colui il quale si sacrifica¸ rinnega se stesso¸ rischia. Il detto era usato nel mondo militare per dire che se uno cerca di scappare lo ammazzano¸ chi rischia la vita può darsi che la salvi. Allora la frase vuol dire che chi ha il coraggio di soffrire¸ far fatica¸ accettare di star male¸ già adesso si sente soddisfatto di sé¸ si sente autopremiato.