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Omelia XV DOM. T.O. B del 15 Luglio 2012

Trascrizione non integrale. 15 Luglio 2012 – XV DOM. T.O. B – Am 78¸12-15; Ef 1¸3-14; Mc 6¸7-13 La prima lettura e il vangelo indicherebbero come riflessione il coraggio della missione. Gesù nel vangelo¸ rispetto all´autore della lettera agli Efesini¸ fa la figura di essere un uomo arretrato¸ di un passato che non ritorna: crede che ci siano i demoni che dominano il mondo. Anche l´autore di Efesini parla di forze occulte che possono dominare nell´universo e confondere la vita degli uomini¸ ma il livello del discorso è completamente diverso. Il mondo di Gesù è un mondo nel quale occorre mandare dei predicatori soprattutto per riuscire a vincere gli spiriti impuri¸ come se la diagnosi che Gesù faceva sul mondo fosse che la gente sta male perché ci sono gli spiriti impuri che bisogna cacciar via. E´ una visione per noi un tantino arcaica. Il vangelo di Marco e la lettera agli Efesini probabilmente sono scritti quasi contemporaneamente¸ intorno al 70¸ ma la differenza di visione delle cose tra il testo del vangelo¸ cosí circoscritto all´ambito della malattia praticamente¸ e la grandiosità della lettera agli Efesini¸ è sorprendente. Gesù non ha mai parlato di Dio nel modo di Efesini¸ come se sapesse cosa pensava e cosa voleva prima della creazione. Bisogna rendersi conto di questi diversi livelli di linguaggio e di pensiero nel Nuovo Testamento. Marco ignora completamente il linguaggio di Efesini. Perché? Perché è fedele alla storia effettiva della realtà vissuta da Gesù. In Giovanni Gesù guarisce qualche malato¸ ma per dare un segno di un altro livello di azione divina¸ quello della redenzione¸ parola che non c´è nel linguaggio di Gesù. Il Gesù di Giovanni è come il Gesù di Efesini¸ è diventato un essere divino. Com´è successo questo salto di qualità? Questo Gesù che faceva il taumaturgo di campagna è diventato Dio! Nel giro di vent´anni. Se non c´è sepolcro vuoto e risurrezione non si spiega niente; se non è successo veramente qualcosa di cosí scioccante ed eclatante da indurre a dire: dobbiamo cambiargli stato¸ non è un profeta¸ non è un uomo; lo è¸ ma è cosí pieno di forza divina! Efesini parla ancora di spirito dell´aria; è a metà strada tra quello che pensiamo noi¸ che non c´è nessuno spirito dell´aria¸ e il demonio fisicamente presente del tempo di Gesù. Nei pochi anni in cui sono nati questi testi¸ praticamente sessant´anni¸ c´è stata una serie di evoluzioni che sono convissute insieme. Bisogna che noi troviamo il modo di reinventare tutto e di ridire tutto con la visione delle cose che c´è oggi. Efesini ha detto quello che Cristo non aveva mai detto¸ ma quello che dice Efesini è la verità di Cristo¸ che lui non ha detto ma ha lasciato scoprire ai suoi discepoli lontani nel tempo. Bisogna dire tutte le cose in un altro modo in una cultura come la nostra¸ che sa che i demoni non esistono¸ che sa che le malattie non vengono dal demonio¸ che non c´è uno spirito dell´aria¸ ma c´è l´aria che tira¸ le idee dominanti. Bisogna ridire il nocciolo del cristianesimo¸ cambiando completamente linguaggio e categorie. Ognuno se lo deve fare per suo conto; ognuno deve dire: cosa significano per me oggi il modo di presentare il Salvatore¸ il Redentore¸ quello di cui abbiamo bisogno? Presentarlo come Marco o come Efesini? Di che cosa ho bisogno io? Forse nessuno dei due mi va bene. Cristo adesso bisogna tradurlo a New York¸ a Città del Capo¸ a Cremona¸ nella nostra mentalità. E questo bisogna che ognuno se lo faccia per suo conto¸ poi magari ci troviamo¸ mettendo insieme le nostre idee¸ e troviamo qualcosa di più utile per tutti.