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Omelia XI DOM. T.O. B del 17 Giugno 2012

Sintesi Quello che rende difficili le due parabole è l´inizio: cosí è il regno di Dio. Quando si dice regno di Dio si intende il modo di regnare di Dio¸ quindi non si parla né di un territorio¸ né di una globalità come sarebbe il regno¸ ma il modo di comportarsi di Dio¸ la sua maniera di esercitare la sua sovranità. In questa parabola Dio agisce come un uomo privo di qualunque potere e conoscenza: mette lí il seme¸ non sa nulla¸ e alla fine la pianta cresce da sola. Altra cosa interessante è il terreno; il vero protagonista di tutto non è neanche il seme¸ è il terreno: il terreno produce spontaneamente. Gesù evita di parlare di Dio come Ezechiele¸ che metteva Dio come soggetto della crescita dell´albero¸ può aver messo la terra al posto di Dio per fare capire che Dio è trascendente¸ cioè che Dio è al di sopra¸ al di fuori¸ che non può essere confuso con le realtà con le quali noi abbiamo contatto. Come dice anche san Paolo: noi stando nel corpo siamo fuori dall´area di Dio¸ siamo esuli¸ sappiamo che c´è. Alla fine¸ in Ezechiele¸ la spiegazione è data: sapranno tutti gli alberi della foresta che Io sono il Signore etc. Cioè sono Io che faccio prosperare un regno¸ una cittภuna persona¸ una vita¸ e sono io che la distruggo. E´ chiaro che Gesù voleva correggere questa visione. Ha esagerato¸ dando l´impressione che Dio è al di fuori¸ rimane estraneo?....il seme germoglia¸ come egli non lo sa. Il regnare di Dio è come quello di un uomo che non sa. Noi forse adesso possiamo capire quello che Gesù sapeva¸ e cioè che dobbiamo rispettare la natura¸ che non siamo noi i padroni. La natura è come la mano sinistra di Dio; la mano destra è la rivelazione a parole. La natura¸ diceva Galileo¸ è il libro da leggere insieme con la Scrittura; bisogna leggerli insieme. Dio all´origine di tutta questa ricchezza che ci fa diventare sempre più progrediti. E´ forse questo il regno di Dio? Il governare da lontano¸ senza ficcare il naso¸ e noi tiriamo fuori dalla terra tutto quello che può darci. Questo è il senso dell´alleanza di Dio con l´uomo: è il regnare dell´uomo¸ che riconosce che la terra non l´ha fatta lui.