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Omelia PENTECOSTE B del 27 Maggio 2012

SINTESI La chiesa antica si è occupata con grande scrupolo di capire e di definire con esattezza la posizione di Cristo all´interno della visione di Dio. Per lo Spirito Santo non si sono mai prese delle decisioni approfondite. Il Nuovo Testamento è ricchissimo di affermazioni sullo Spirito Santo¸ molto varie¸ ed è difficile mettere insieme le cose e cercare di darne un profilo della funzione e se possibile della natura. Non è mai chiamato Dio per esempio¸ si dice che viene da Dio¸ è mandato da Dio; nel vangelo abbiamo letto che Gesù è il padrone dello Spirito¸ perché lo manda¸ e lo Spirito non fa niente¸ se non prendere quello che lui ha detto¸ arricchirlo¸ e comunicarlo ai discepoli. In realtà è l´evangelista¸ che dovendo giustificare i lunghi discorsi che ha messo in bocca a Gesù e che Gesù non ha mai pronunciato¸ fa dire a Gesù: io non vi ho detto tutto¸ ma verrà uno Spirito di verità; e cosí giustifica la novità del suo vangelo: quello che ho scritto è lo Spirito che me l´ha suggerito. Comunque già all´inizio si era convinti che Gesù era l´inizio e la fonte¸ ma bisognava pensare¸ riflettere¸ aggiornare. Dopo il periodo della chiesa apostolica allo Spirito è stata tolta la proprietà di rivelare verità nuove¸ gli è stata solo concessa la possibilità di assistere il magistero nel ripetere le verità tradizionali. Lo Spirito Santo diventa il custode del deposito. Nel Nuovo Testamento lo Spirito Santo ha un´infinità di funzioni: è il creatore di tutto¸ Gesù nasce per opera dello Spirito Santo¸ non c´è un´umanità capace di raffigurare Dio tra noi se lo Spirito Santo non la inventa. Non esiste niente di giusto e di valido se dentro le cose non c´è questo Spirito; questa è un´idea che c´era già nell´Antico Testamento. E´ quella dimensione di “panteismo”¸ che non confonde il mondo con Dio¸ Dio è dappertutto e nello stesso tempo non è¸ perché è distinto ma presente. Nell´uomo è presente in maniera particolare: corregge e riedifica il senso morale dell´uomo; in Galati è detto che c´è contrasto tra spirito e carne¸ tra quello che l´uomo pensa da solo e quello che l´uomo pensa quando lo Spirito lo anima. Lo Spirito diventa una componente necessaria della sanità mentale dell´uomo. Quale uomo contemporaneo sarebbe in grado di accettare questa diagnosi dicendo che questo rivela l´amore di Dio per noi? L´uomo ha bisogno di mettersi contro se stesso per poter sperimentare in sé l´amore di Dio. Luca immagina lo Spirito Santo che scende¸ peggio che la colomba¸ con lingue separate¸ come di fuoco¸ e forse allude a una caratteristica dello Spirito che a lui sta a cuore: il risanamento del linguaggio. Quest´idea è moderna: lo Spirito Santo è l´artefice di una cultura e di una civiltà più corretta¸ perché tutto passa attraverso il linguaggio. Questo Spirito in che modo ci contatta? E´ un datore di doni o è lui stesso presente? Come accadrebbe nell´eucaristia¸ quando Cristo disincarnato e reso Spirito entra dentro di noi. E´ mito o è un fatto? Nel sacramento della cresima succede un´altra stranezza: questo Spirito che di per sé dovrebbe essere in tutti gli uomini verrebbe dato ad alcuni e non ad altri. I protestanti qui vedono le cose meglio dei cattolici: loro ritengono che lo Spirito Santo viene da solo e considerano la cresima una celebrazione di ringraziamento¸ un disporsi a riceverlo. La nuova formula: ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono¸ vuol dire: ricevi la certezza di possederlo¸ la capacità di custodirlo. Allora anche la formula cattolica si accorda con l´intuizione protestante. E il carattere della Cresima bisogna risvegliarlo tutte le mattine: devo ricordarmi di ubbidire allo Spirito che è dentro di me. E lo Spirito è quello che di solito dice di no alle mie decisioni più mie¸ perché io ho bisogno di essere continuamente convertito e cambiato.