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Omelia PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE del 8 Aprile 2012

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE 8 Aprile 2012 – Pasqua – RISURR. DEL SIGNORE- At 10¸34a.37-43; Col 3¸1-4; Gv 20¸ 1-9 Mentre l´idea di risurrezione da morte nella cultura ebraica era nata da un desiderio di giustizia e di rivendicazione (risarcisce quei poveretti che sono stati maltrattati in questa vita¸ dona ai perseguitati e agli oppressi quello che non hanno avuto quaggiù)¸ tanto è vero che al tema della risurrezione è legato quello del giudizio¸ per cui i malfattori¸ i gaudenti¸ i prepotenti verranno condannati per sempre. Quando Cristo risorge a nessuno viene in mente quest´idea; non c´è traccia nel Vangelo che almeno a qualcuno dei discepoli sia venuto in mente: finalmente Gesù risorgerà e metterà a posto le cose! Rimangono tutti quieti¸ tranquilli¸ un po´ impauriti. E Gesù stesso non dice: andate da Pilato¸ Erode e Caifa e fategli capire che han sbagliato! E´ strana questa atmosfera rinunciataria¸ tornano in Galilea e vanno a pescare. E poi i discepoli¸ quando l´hanno visto¸ vanno a predicare per il mondo¸ e predicano il perdono dei peccati¸ non la giustizia¸ cioè la punizione del peccato (perché non c´è giustizia dove non c´è punizione). Questa è una prova che il cristianesimo nasce in maniera anomala rispetto al normale funzionamento dei sentimenti collettivi¸ perché è un sussulto di bontภun sussulto di sicurezza interiore del tutto inaspettato. Nella liturgia delle ore di stamattina c´è una preghiera che mi ha impressionato per un avverbio: tranquillius¸ più tranquillamente. Il confronto è fatto con gli episodi dell´Antico Testamento in cui si parla dell´agire di Dio: la creazione¸ la cacciata¸ il diluvio¸ la sceneggiata del Mare Rosso con i poveri primogeniti d´Egitto¸ l´esodo con tuoni¸ lampi¸ fulmini¸ terremoti¸ l´esilio¸ il ritorno. Il Dio dell´Antico Testamento è indaffarato¸ è un condottiero. Dopo aver letto il testo di Ezechiele dove si parla del cuore nuovo¸ c´è una preghiera che dice: Dio¸ potenza che non muta¸ luce eterna¸ guarda con bontà totius ecclesiae sacramentum (al sacramento di tutta la chiesa¸ dove sacramento significa modello¸ compito¸ funzione¸ significanza) e opera¸ con l´efficienza di una pianificazione perpetua¸ la salvezza dell´uomo più tranquillamente (cioè non con tutto il frastuono dell´Antico Testamento). Cioè nella pace¸ nella quiete; ecco la Galilea! Adesso Dio mostra la sua potenza nella tranquillità. La chiesa deve essere nel mondo sacramentum di questa quieta potenza¸ quindi non conflittuale¸ non prepotente¸ sicura di un´opera che avviene tranquillius. E la preghiera dice che lo scopo è che tutto il mondo sperimenti e veda¸ cioè sappia interpretare¸ (come nel vangelo: entrò¸ vide e credette) le cose abbattute innalzarsi¸ le cose invecchiate rinnovarsi¸ e¸ grazie allo stesso Cristo¸ ritornare nella integrità dalla quale hanno avuto inizio. E´ una restaurazione tranquilla della salvezza del mondo. Hanno ragione le persone di non venire più in chiesa¸ perché Dio adesso agisce nel mondo tranquillius¸ diffondendo sentimenti di tolleranza¸ di benevolenza¸ di pazienza; è la nuova disposizione dell´umana salvezza che fa in modo che le cose pacificamente si riaggiustino. Oggi c´è in giro una bontภuna consapevolezza di ciò che è giusto e di ciò che non lo è¸ che non c´era anni fa. Quelli che non hanno la mia età non sanno cosa vuol dire guerra mondiale¸ con milioni di morti. La chiesa dovrebbe rendersi conto che Dio forse in questi momenti agisce più in tutto il mondo che non nella chiesa. La dichiarazione dei diritti dell´uomo; l´impegno perché tutti abbiano gli stessi diritti¸ con qualche eccesso sí¸ però nel suo fondamento è giusto: senza differenze di sesso¸ religione¸ o di anomalie¸ se volete chiamarle¸ nel comportamento. Tutto il rispetto della natura¸ che è quel redire in integrum. Mi è venuta in mente l´ecclesiologia di Paolo VI¸ quella dei cerchi concentrici: tutto il mondo è di Dio¸ cioè è ecclesiae sacramentum¸ dimostrazione di quello che la chiesa può fare universalmente¸ come dice il Vaticano II¸ segno di unione tra tutti gli uomini. Paolo VI aveva intuito che ci sono cerchi concentrici¸ all´ultimo cerchio ci sono perfino quelli che combattono la chiesa¸ e prima ci sono gli altri cristianesimi¸ le altre religioni¸ i ricercatori di Dio¸ gli atei¸ e dappertutto arriva¸ con la dispositio aeterna¸ tranquillius. Quella chiesa che per tattica ha scelto l´iniziazione¸ preparare i cristiani¸ insegnargli come si fa¸ riduce a un piccolo cerchio¸ una specie di santa massoneria! Totus mundus experiatur et videat! La chiesa deve tornare a quella grande idea dell´Ecclesiam suam di Paolo VI¸ cerchi concentrici¸ non diventare un club¸ una specie di Rotary per persone iscritte e presentate con garanzia da un socio precedente. Guai se succede tutto questo: crolla la Pasqua¸ crolla quella specie di fiducia verso tutti che è quella che vissero i primi apostoli quando scoprirono che Gesù viveva in Dio¸ perché Dio è Dio dell´universo¸ e se Gesù vive in Dio non può che ispirare un universalismo di fondo.