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Omelia MARIA SS. MADRE DI DIO del 1 Gennaio 2012

1 Gennaio 2012 – MARIA SS. MADRE DI Dio – Nm 6¸22-27; Gal 4¸4-7; Lc 2¸16-21 Anche quest´anno si potrebbe cercare di capire cosa significa che Maria è madre di Dio. Se voi immaginate che questo titolo lo senta un non cristiano è un titolo sconcertante. Chiunque ha una minima conoscenza dello sviluppo della filosofia sa che la parola Dio significa colui che è principio unico di tutto l´esistente¸ che non può dipendere da nessuno¸ mentre tutto dipende da lui¸ è assoluto¸ cioè libero da ogni dipendenza; prima di Dio non c´è nulla¸ Dio non può avere padre o madre. La preghiera letta all´inizio della messa esprime le cose con una terminologia che non è quella cosí brutale di madre di Dio¸ parla della madre del Verbo fatto uomo¸ che è assai diverso. Riconosce che Maria è madre dell´umanità di Gesù. La ragione per cui la si è chiamata madre di Dio non è una ragione mariologica¸ ma è una ragione cristologica. Quando si dice madre di Dio non si sta parlando di un aspetto che riguarda direttamente Maria¸ ma si vuol dire che siccome il figlio che da lei è nato non può essere definito semplicemente uomo¸ ma la vera definizione è Dio¸ di conseguenza si deve chiamare Maria non semplicemente madre di Gesù¸ neanche madre del Messia¸ neanche madre di Cristo¸ quasi che Gesù¸ il Messia¸ Cristo non meritasse il titolo Dio; siccome il figlio merita il titolo Dio¸ allora per onorare il figlio¸ si deve chiamare Maria madre di Dio. Quando si usa Dio in questa espressione lo si usa come titolo di Gesù Cristo. La questione è perché a Gesù Cristo bisogna dare il titolo Dio. La difficoltà adesso si sposta su Gesù; come può Dio essere un uomo? Questa è l´obiezione che tutto il musulmanesimo fa al cristianesimo¸ ed è una obiezione che tutta la cultura non credente del mondo occidentale fa al cristianesimo. E´ assurdo dire che Dio è un uomo e che un uomo è Dio¸ mescolando la differenza abissale che c´è tra Dio e l´uomo. Nell´Antico Testamento si dice- le mie vie non sono le vostre vie-¸ - maledetto l´uomo che confida nell´uomo-. Quello che bisogna comprendere è per quale ragione¸ in che senso noi diciamo che Gesù Cristo è Dio. Gesù Cristo è un uomo come noi¸ con tutte le caratteristiche e le debolezze del nostro essere¸ tolto il peccato¸ ma non la tentazione ( questo lo dicono soltanto alcuni teologi). In ogni caso¸ tolto il peccato¸ Gesù è come noi¸ gli capitò nella sua vita tutto quello che capita al nostro stomaco e al nostro intestino¸ retto compreso. Si può dire che Dio defeca? Non sto bestemmiando¸ sto ragionando. In che senso Gesù Cristo è Dio? Il linguaggio biblico¸ ripreso poi da molti scrittori¸ usa il verbo divenne¸ il verbo -si fece carne-¸ dando l´impressione che quello di cui si parla sia una trasformazione¸ un cambiamento. Il verbo di Dio¸ veramente Dio¸ divenne carne. Quello che viene in mente a chi ascolta¸ usando questo tipo di verbo¸ è una sorta di trasformazione¸ quasi come fosse avvenuto un fatto che assomiglia a quello che l´alchimia sperava di potere operare: il ferro diventa oro. Non è questo¸ non è successo questo¸ non è questo il fatto! Molti a Efeso pensavano che il Verbo si fosse davvero trasmutato in un uomo; il concilio che venne dopo introdusse il concetto di unione¸ e questo è quello che avrei piacere che tutti comprendessero. Quando noi diciamo che Gesù è Dio intendiamo dire che la unione di Dio con la sua umanità fu cosí penetrante¸ cosí assorbente¸ cosí efficace¸ cosí trasformante che il Verbo trasformò l´umanità di Cristo¸ la assunse¸ la legò a sé. Ma il Verbo divino rimase divino. La divinità non si confuse con l´umanitภnon si trasformò in umanitภnon avvenne nessuna alchimia che fece diventare Dio uomo¸ l´uomo rimase uomo¸ Dio rimase Dio¸ è l´unione¸ con la quale la divinità prende a tal punto possesso dell´umanità di Cristo¸ la illumina dall´interno (il mistero sta in questo) senza soffocarla¸ senza annientarla¸ arricchendola fino al punto che pare che sia più che uomo¸ ma uomo rimane. La divinità la illumina¸ la vitalizza¸ l´ispira¸ la guida¸ la domina¸ la potenzia¸ al punto che alla fine se si domanda: quando Gesù parlava chi parlava veramente? Quando Gesù moriva chi moriva veramente? La risposta¸ approssimativa¸ imprecisa¸ ma la meno sbagliata è: Dio. Perché il divino era presente in Gesù non in maniera lontana¸ distaccata¸ provvisoria¸ contestata¸ come in noi¸ ma era presente in maniera tale da riunificare e possedere il suo essere che chi è responsabile di quel che avviene in Gesù va chiamato Dio. Bisognerebbe sempre aggiungere: Dio operante nell´uomo. Il questo senso si può dire che Maria è madre di uno il quale per essere veramente capito e definito giustamente è meglio che sia qualificato Dio piuttosto che uomo; l´ideale sarebbe sempre: madre di quell´uomo nel quale Dio fu il vero protagonista di tutta la sua esistenza; madre di quell´uomo nel quale la personalità autentica fu divina. Per non usare tante parole¸ per non fare complicazioni¸ noi diciamo madre di Dio. E´ un´acclamazione¸ è una sintesi razionalmente scandalosa¸ che ha senso soltanto se viene accompagnata dal complicato ragionamento che ho cercato di fare.