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Omelia XXXII DOM. T.O. A del 6 Novembre 2011

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE Allargherei un po´ lo sguardo da questa singola parabola alla posizione che essa ha nel vangelo di Matteo e alla struttura del modo di Matteo di presentare le cose. Prima di queste parabole c´era il discorso che accusava farisei e scribi di aver sbagliato il loro modo di onorare Dio¸ e poi c´è il grande discorso escatologico in cui Gesù parla della fine del mondo e di Gerusalemme¸ in altre parole dove andrà a finire il mondo degli uomini¸ la storia e le realtà che loro hanno costruito. Dopo aver inserito questa prospettiva della fine del mondo¸ Matteo aggiunge altre parabole e altri discorsi che vanno letti ricordando che si è già parlato del compimento definitivo della storia. La parabola di oggi c´è solo in Matteo¸ potrebbe essere un´invenzione sua¸ potrebbe risalire a una tradizione precedente¸ potrebbe risalire anche a Gesù¸ però negli altri vangeli non c´è. Quindi chi legge questo testo ha sentito Gesù che ha parlato delle catastrofi finali. Che funzione avevano questi discorsi che descrivevano in maniera terrificante la fine del mondo? Ci sono varie ipotesi¸ a me sembra che non avevano tanto la funzione di prevedere quello che sarebbe successo alla fine¸ ma quello di scegliere dall´esperienza della storia passata tutte le possibili catastrofi per descrivere la venuta del Signore¸ in modo che sentendo queste cose uno dicesse in cuor suo: ma queste cose stanno già succedendo adesso! Quando sentivano parlare di guerre¸ stragi¸ persecuzioni¸ rovine¸ distruzioni dicevano: queste ci sono già. Erano descrizioni che inducevano il lettore a dire: ma sarà forse già questo¸ adesso¸ il tempo della fine e del giudizio? Anche il papa nel suo libro dice che sono discorsi presi dall´esperienza del passato e del presente¸ scritti con i verbi al futuro¸ ma per parlare del presente. Gesù precisa: quando vedrete queste cose non è la fine; non per far capire che la fine si allontana nel tempo¸ ma che già adesso ci sono i prodromi di quello che succederà. Tanto è vero che alla fine di questi discorsi dice: badate a voi stessi; oppure¸ come nella parabola¸ siate vigilanti. Il che vuol dire: osservate con attenzione quello che sta succedendo¸ e interpretatelo come fosse la situazione nella quale Dio interverrà; già adesso giudica le cose in questo modo in cui le giudicherà alla fine. Si inserisce qui questa specie di sentenza divina: il male verrà annientato¸ il bene verrà salvato¸ decidete da che parte stare. Questa è la funzione di questi discorsi: non tutto rimarrภDio presto o tardi interverrà a metter fine a ciò che è contrario al suo piano¸ voi preparatevi fin d´ora. Matteo queste cose le ha riassunte nella sua grande preghiera con la frase: sia fatta la tua volontà come in cielo cosí in terra. Allora non c´è soltanto la paura di quello che accadrภma la speranza che il Signore già adesso cominci a dare dei luoghi di rifugio¸ in cui si sia liberati da questi pericoli e catastrofi¸ dove i buoni possono ripararsi dalla severità del giudizio di Dio¸ che dovrà per forza distruggere il male. Ecco perché nel Padre nostro si dice: non indurci in tentazione¸ cioè non esporci alla prova¸ avvertici in tempo. E Dio risponde: si¸ ma voi siate svegli¸ guardatevi attorno¸ cercate di individuare dove sta chi ha diritto di essere protetto¸ distinguete¸ individuate i luoghi dove il bene è salvaguardato¸ dove la volontà di Dio già si attua sulla terra quasi come nei cieli. Nel vangelo di Matteo sono frequenti alcuni elementi come ad esempio: entrate in casa¸ non state fuori. Nella nostra parabola la casa è addirittura la casa dove si festeggiano delle nozze¸ e le nozze col loro banchetto erano il simbolo dell´ordine di Dio; Dio ai suoi giusti garantisce vitalitภnutrimento¸ gioia¸ allegrezza¸ in casa. -Entrate subito¸ siate vigilanti¸ se c´è da aspettare prendete l´olio¸ non perdete l´entrata nella casa-. Ricordate tante altre frasi: entrate per la porta stretta¸ andate nella mia vigna. Questa idea del distinguere ciò che porta alla salvezza e ciò che porta alla rovina. Salvarsi voleva dire rifugiarsi in un luogo sicuro. Oggi la chiesa pretende invece di essere quella che va nel mondo e lo salva tutto intero. Ci mettiamo tutti insieme¸ preghiamo per la pace nel mondo¸ cominciamo a costruirla all´interno delle nostre comunitภi cristiani tra protestanti¸ sett¸ pentecostali¸ ortodossi¸ azione cattolica¸ movimenti. Cominciate voi a creare luoghi dove si sta bene insieme e non si bisticcia continuamente¸ perché lí troverete l´aiuto di Dio che vi rende capaci qualche volta di riuscire a far del bene. Questa è la tesi di Matteo- Entra nella chiesa¸ fa che li si stia veramente bene¸ perché il Padre nostro che non è qui¸ ma nei cieli¸ e fa qualcosa qui¸ ma mediante il Figlio¸ il Gesù Cristo crocifisso¸ che dà l´esempio¸ distribuisce i talenti e poi vede come li hai sfruttati-. Entrare nella chiesa per stare con Gesù¸ essere protetti dal male che ci circonda¸ diventare capaci con molta umiltà di diffondere un po´ di bene¸ mandando fuori dalla finestra qualche aiuto. Perché Dio è in cielo¸ e qui in terra ha creato alcune zone franche. Penso che la parabola delle vergini si orienti in questo senso: se invece di andare a cercare l´olio bussavate subito¸ perché la cosa importante non è avere l´olio¸ ma entrare¸ sotto la protezione del Figlio di Colui che governa i cieli.