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Omelia XXIII DOM. T.O. A del 4 settembre 2011

Trascrizione non integrale. Questo brano fa parte del cap 18 che si considera una specie di statuto¸ di orientamento¸ messo in bocca a Gesù da Matteo¸ per la vita interna della comunità dei credenti. Non siamo ancora a livello giuridico¸ però siamo molto vicini a una mentalità giuridica; i tre livelli di intervento per una persona che ha peccato assomigliano a una serie di regole procedurali. Già ai tempi in cui scriveva l´evangelista le comunità cristiane ritenevano di dover avere dei regolamenti¸ delle norme di comportamento¸ delle strutture e delle istituzioni. Nella traduzione è stata aggiunta una piccola clausola che potrebbe essere stata aggiunta da scribi posteriori¸ ed è quel- contro di te-¸ che manca in molti codici autorevoli. E´ diverso dire che la procedura riguarda la persona direttamente offesa¸ la vittima¸ oppure dire che chiunque veda uno peccare deve intervenire; io vedo un comportamento sbagliato¸ non mi riguarda personalmente¸ ma io non sono un ficcanaso se intervengo¸ se tu vedi che uno maltratta un altro hai il dovere di intervenire; capite che inserire o togliere il contro di te cambia abbastanza il significato della frase. Ritengo che il contro di te non risalga al testo originario¸ ma sia stato copiato da versetti successivi o da Luca. Ammoniscilo tra te e lui solo¸ si comincia cosí. Dopo la procedura è simile a quella che era in uso nel mondo ebraico di allora- se non ti ascolta prendi con te una o due persone-¸ però ancora in privato. La santa sede¸ dopo tutta la baraonda dei preti pedofili¸ è stata costretta ad obbligare i vescovi a denunciare subito all´autorità civile l´eventuale conoscenza di un caso di questo genere¸ prima non lo faceva¸ ma non lo faceva anche sulla base di questo testo. Prima da soli¸ poi con l´aiuto di due o tre¸ poi eventualmente con un tribunale ecclesiastico; non deleghiamo tutto all´autorità civile. Non era solo superbia della chiesa¸ era anche una procedura evangelica. La chiesa ha fallito in questo¸ questo è vero¸ e allora ha detto- non sono capace di gestire queste cose e d´ora in avanti le affido all´autorità pubblica. L´autorità pubblica deve arrivare alla verità processuale¸ che spesso non è la verità dei fatti¸ è la verità processualmente verificabile e dimostrabile; c´è una bella differenza tra le due concezioni. La verità processuale dipende anche da quello che la legislazione considera reato e no. L´aborto è lecito per la realtà processuale mentre per noi è illecito. Non si può delegare tutto a questo tipo di istituzione. Anche a livello civile i cittadini hanno il sacrosanto diritto di sfuggire all´autorità dello stato e arrangiarsi da soli con accordi e arbitrati; in famiglia se le cose si decidono tra di noi in casa è sempre meglio. Vedete come ragionare su questo testo mette in difficoltà su cosa è giusto fare quando c´è una colpa commessa. L´ultima soluzione è dirlo alla comunitภed è interessante anche questo. Il mondo antico era molto meno invasivo¸ il mondo attuale legifera su tutto e ficca il naso in tutto¸ dalla tinteggiatura della finestra alle cose più gravi. -Se non ascolterà nemmeno la comunità sia per te come il pubblicano e il pagano-¸ vale a dire: diventa per te un estraneo. E questo crea un problema teologico¸ perché nelle beatitudini non c´era scritto cosí là bisognava fare il bene al nemico¸ bisognava a tutti i costi riconciliarsi con il fratello¸ bisognava non resistere al malvagio. E´ difficile conciliare quello che c´è al cap. 5¸6¸7 di Matteo con quello che viene dopo. E´ una tensione all´interno del nuovo testamento tra la generosità del martire¸ cioè di colui che accetta la sopraffazione per non far soffrire l´altro¸ e il diritto di difendersi¸ di salvaguardarsi¸ di premunirsi: persone cosí nella chiesa non ci devono stare¸ mandale via. In questo testo la parola amore non esiste per il pagano e il pubblicano. Gesù li ha amati¸ ma Gesù ha in sè la potenza di Dio. Nelle beatitudini sembra dire ai discepoli: anche voi; ma è un obbligo? E´ una struttura giuridica? O è un invito a una sorta di martirio? La riflessione su questo punto provoca un altro ampliamento; è giusto dire- io con quel tipo di persona non devo avere nulla a che fare-? E´ quello che l´episcopato siciliano e il papa Giovanni Paolo II disse che si deve fare con la mafia: quella gente va emarginata¸ con voi nessun rapporto. E questo è un caso semplice da capire. Ma oggi c´è un´altra situazione che va in senso opposto: nella rete questa ansia di globalizzazione anche di ansie¸ affetti¸ sentimenti¸ è positiva¸ però corri il rischio di trovare la persona che non comprendi o non ti capisce¸ e trovi anche l´imbroglione. Allora quando il vangelo mi dice- fa attenzione-¸ ci possono essere luoghi¸ circostanze¸ situazioni¸ penso alla giornata mondiale della gioventù¸ in cui chi non è attrezzato rischia di cadere in trappole da cui non esce. E´ bello sapere che il vangelo mi dice: guarda che amare tutti non vuol dire non mettere mai uno schermo difensivo. Anche l´amore deve essere intelligente e va dosato con prudenza.