» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia Pentecoste del 30 maggio 2004

30 Maggio 2004 - Pentecoste C - At 2¸1-11; Rm8¸8-17; Gv 14¸15-16.23b-26 In anni passati¸ prima che si diffondesse secondo me la mania di cambiare letture ogni anno¸ di fatti qui abbiamo la fotocopia del Vangelo¸ aggiunto in anni precedenti¸ il giorno di Pentecoste si leggeva lo stesso Vangelo del giorno di Pasqua. Ed era un´idea intelligente che era nata quando¸ subito dopo il Concilio Vaticano II¸ si fece la riforma della liturgia. Poi con la mania di riformare la riforma hanno cambiato i Vangeli. Leggere il giorno di Pentecoste lo stesso Vangelo del giorno di Pasqua è sembrato una ripetizione¸ ma in realtà era una scelta voluta¸ e siccome io diventando vecchio apprezzo le cose di quando ero giovane¸ preferivo che venisse lasciato il Vangelo del giorno di Pasqua¸ perché questo aiutava a capire che non c´è grande differenza fra la Pentecoste e la Pasqua¸ perché la cronologia delle narrazioni come viene adottata nella raffigurazione narrativa del libro degli Atti distingue certo: cinquanta giorni¸ le fiammelle¸ o meglio¸ qualcosa di simile a fiammelle di fuoco; ma questa è la raffigurazione scenica della narrazione degli Atti degli Apostoli. In realtà la sostanza delle cose è unitaria: si tratta di un unico mistero¸ di un unico avvenimento o evento: il Figlio di Dio viene nel mondo¸ si incarna¸ vive la sua vita sulla terra insegnando e facendo del bene¸ poi muore sulla croce. E tutto questo a che scopo? Qual è il risultato? Cos´è venuto a fare Gesù Cristo sulla terra? Perché si è incarnato? Perché ha vissuto una vita umana? Perché soprattutto è morto sulla croce? Qual è lo scopo di tutto questo? Donarci lo Spirito Santo. Ecco perché le due cose andavano messe insieme¸ lasciate insieme. Ed ecco perché¸ non nel Vangelo di Luca¸ ma negli Atti e soprattutto nel Vangelo di Giovanni si dice che la sera di Pasqua¸ quando lui appare ai discepoli¸ dice - Ricevete lo Spirito Santo-. E lo Spirito Santo viene in quella sequenza¸ in quella scenografia narrativa¸ viene dato la sera stessa di Pasqua. Poi Luca scrivendo il libro degli Atti ritiene che si può costruire una seconda scenografia narrativa e fa venire lo S. S. cinquanta giorni dopo¸ ma semplicemente per invitare le persone a riflettere sulla importanza dello S.S.¸ ma in realtภripeto¸ alla domanda - Cosa è venuto a fare Gesù Cristo? - si deve rispondere - E´ venuto a donarci lo S.S. - . E alla seconda domanda¸ che viene subito dopo - Ma chi è e che cosa è questo S. S.?- (qui forse ci aiuta di più la teologia che non il modo di parlare della Sacra Scrittura) la risposta è chiara - Lo S.S. è Dio -. Perché c´è un unico Dio. Dio è uno solo e la Trinità non può distruggere l´unicità di Dio. Lo S.S. è semplicemente Dio in quanto si occupa di ciascuna delle sue creature¸ e si inserisce direttamente in ciascuna delle sue creature per sviluppare quello che in essa c´è di bene e distruggere quello che in essa c´è di male. Quella funzione di Dio che è l´assistenza ad ognuna delle creature ( la Bibbia si limita a dire - ad ognuna delle creature umane-¸ qualche testo immagina che anche le altre creature non umane siano dimora di questa divina presenza che le porta al loro sviluppo; e la cosa si potrebbe discutere se ci fosse tempo) ma importante mi pare che sia capire questo: lo S.S. non è una specie di terzo maggiordomo. Lo S.S. è un diverso nome di Dio. E quando diciamo che in realtà è una persona intendiamo semplicemente dire¸ nella dottrina trinitaria¸ che questa distinzione che noi collochiamo in Dio non è semplicemente un nostro modo di classificare o di parlare ma è una realtà. Perché in Dio esiste veramente questa ulteriore volontà e azione che è quella di prendersi cura di ogni singola creatura. Allora cosa è venuto a fare Gesù Cristo? Per assicurare agli uomini che Dio sarebbe diventato il Dio che inibita in ogni uomo e porta al compimento la sua vita: Dio che si prende cura di ciascuna persona. Siccome nella visione biblica delle cose il peccato aveva creato una lontananza da Dio e una inimicizia fra l´uomo e Dio ( Dio non è mai stato nemico dell´uomo) Gesù è venuto per ricostruire l´umanità e renderla capace di riaccogliere questa divina¸ personale presenza e sollecitudine di Dio che si chiama S.S. La prima lettera di Giovanni ha due affermazioni ( contiene tre affermazioni fondamentali): Dio è luce¸ Dio è amore¸ o caritภDio è Spirito. E vogliono dire la stessa cosa¸ più o meno. Dire che Dio è Spirito e dire che Dio è carità ¸ carità nella mentalità giovannea significa amore di tutto quello che esiste anche se non attira nessuna simpatia e nessun amore: amore voluto¸ amore deciso¸ amore deliberato. Non è che Dio è attratto¸ ma è Dio che volontariamente ama e fa del bene. Sarebbe come dire: amare lo scorpione¸ capite; ci sono persone che amano effettivamente gli insetti; è un´ammirazione che nasce in me¸ non è l´insetto che mi attira. Dio è interesse per tutto ciò che esiste. Dio è amore¸ è la stessa cosa che dire che Dio è Spirito¸ perché Spirito significa questa prossimità nei confronti di ciascuno. Allora ecco perché Pasqua e Pentecoste in fondo sono la stessa cosa¸ perché alla domanda - Ma cosa è venuto a fare Cristo sulla terra?- E´ venuto a convincerci che Dio è Spirito¸ è venuto perché noi capissimo che dobbiamo credere che Dio è Spirito. Cosa vuol dire che Dio è Spirito? Che Dio è in ciascuno di noi¸ che Dio abita in ciascuno di noi Detto in altre parole più filosofiche¸ che potrebbero anche essere considerate eretiche¸ affermare l´esistenza dello S.S. è la stessa cosa che in altre filosofie e religioni costituisce la dimensione panteistica della visione di Dio: cioè Dio è dappertutto. Si classifica¸ quando si fanno le cose in maniera un po´ grossolana ed elementare¸ si dice - Panteismo significa dire che Dio è dappertutto¸ che in tutte le cose del mondo c´è Dio-. Ora¸ i teologi giustamente ammettono che c´è molto di vero in questa affermazione¸ perché nello stesso tempo è vero che Dio non è in nessun luogo¸ ed è anche vero che Dio è dappertutto. Perché Dio è inimmaginabile; non riusciamo a capire cosa voglia dire la parola Dio. E allora quando si parla di Dio bisogna per forza accumulare¸ certo con un minimo di criterio e di intelligenza¸ affermazioni anche tra loro contraddittorie. Se una religione affermasse soltanto che Dio è il trascendente¸ l´assoluto¸ il superiore¸ il capo¸ che non parla mai con le sue creature¸ il boss che sta di sopra¸ come lo immaginava Fantozzi¸ là all´ultimo piano¸ allora questo è un Dio inutile¸ un Dio assurdo¸ un Dio da odiare. Dio invece è anche quello che è dentro nella tua vita e nelle tue cose. - Ma come fa ad essere contemporaneamente là e là-? La tendenza trascendentalista¸ cioè Dio invisibile al di sopra di tutto¸ e quell´altra panteista¸ Dio dappertutto¸ un po´ come pensa l´induismo - Non ammazzare la formica¸ perché lí c´è la divinità che regge il mondo -¸ è vero tutto questo¸ e il cristianesimo lo contiene dentro di sé questo concetto quando dice che Dio è Spirito Santo :-E prende dimora-. Con una piccola differenza¸ che non è piccola poi¸ che mentre in molte vecchie filosofie o religioni di orientamento panteista questa presenza di Dio in tutte le cose fa parte della struttura naturale delle cose¸ il cristianesimo dice che questa presenza di Dio dipende da una libera¸ volontaria scelta di Dio e che per questo l´uomo è il ricettore primario di questa libera scelta e che lui stesso liberamente la deve accettare. E è tramite la libera cooperazione dell´uomo che eventualmente questa presenza si estende in maniera benefica alle creature¸ alla natura. Perché Dio arriva alla natura¸ ma passando attraverso l´uomo. Perché il cristianesimo pone le categorie di decisione e di libertà come primarie per spiegare tutto¸ tutto quanto riguarda il rapporto dell´uomo con se stesso e con Dio e con la natura. Parlare dello S.S. vuol dire occuparsi di questa area di problemi¸ di questo insieme di ipotesi interpretative della realtà. Che cos´è veramente il mondo? Il luogo dove Dio intende abitare. Cioè il luogo dove i fini si raggiungono e i fini buoni¸ dove il male si vince. Dove c´è qualcuno che si occupa¸ come diceva la sequenza¸ di piegare quello che è rigido¸ scaldare quello che è gelido¸ drizzare quello che è sviato. Perché purtroppo è cosí: quando una cosa dovrebbe essere calda¸ invece è fredda¸ quando dovrebbe essere fredda¸ invece è calda. E noi¸ tutta la nostra vita¸ se ci pensate bene¸ da quando ci alziamo alla mattina fin quando andiamo a letto alla sera¸ noi raffreddiamo¸ scaldiamo¸ puliamo¸ sporchiamo; cioè cerchiamo di modificare le cose¸ per renderle buone¸ mentre spesso sono o già cattive o potenzialmente tali: allora quel che è crudo bisogna cuocerlo¸ quel che è freddo bisogna scaldarlo; quasi mai si trova una cosa che funziona già. E la sequenza dice - Chi è che fa questo?- Noi. Anche gli animali superiori lo sanno fare. Mas chi è che ha il progetto globale e può dirigere bene tutto questo? Dio. Perché è lui l´autore di tutto. Ma si occupa Dio di queste inezie? Mi scalda la minestra? Si! -Viene e dimora in te e diventa la fonte della tua umana capacità di eliminare il male e far crescere il bene-. Questo è lo S.S. Per cui ¸ come dice San Paolo¸ se ti lasci guidare dallo Spirito tutto va bene¸ se ti lasci guidare dalla carne¸ che è la natura senza Spirito¸ allora sei nella morte. Ecco la visione cristiana. Lo Spirito vedete è essenziale proprio per la cultura contemporanea che si preoccupa tanto¸ e giustamente¸ del rapporto uomo-natura. E bisognerebbe aver tempo e pazienza per chiacchierare insieme e capire come da questa visione cristiana delle cose può nascere una interpretazione se non altro interessante¸ secondo me anche giusta¸ di questo problema del rapporto uomo-mondo¸ uomo-natura. Quello che la nostra fede ci dice è che non siamo soli in questo rapporto. Neanche nel rapporto uomo-natura¸ neanche nel rapporto di me con me stesso. Che cosa me ne faccio dei miei istinti¸ della mia passione¸ del fatto che mi arrabbio per questo e non mi interesso dell´altro¸ che mi piace questo e mi è antipatico quell´altro? Cosa faccio? Lascio fare? Mi rilasso¸ o combatto¸ come dice S. Paolo? E con che criterio combatto? Cosa scelgo? E sono solo nel far questo? La mia fede mi dice - Ma che solo! Dio è in te = Dio è Spirito¸ Dio ti vuol bene¸ anche se non lo meriti¸ Dio è caritภDio è intelligenza¸ Dio è luce-. Gesù Cristo è venuto perché tu possa riconoscere questa presenza di Dio in te e in tutti. E perché tutto questo diventi linguaggio - le lingue -¸ cioè ce lo possiamo intercomunicare- Allora vedete perché giustamente si dice che lo Spirito è l´aspetto più importante del rapporto di Dio con noi = della Trinità. Proprio perché è la figura di Dio che si inserisce all´interno della nostra lotta per la vita.