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Omelia PASQUA- RISURR. DEL SIGNORE del 24 Aprile 2011

RIASSUNTO Ci sono vari testi nei quali si annuncia la risurrezione nel nuovo testamento; le cd formule di fede¸ enunciati brevissimi¸ riassuntivi¸ nati quando c´è già stata una previa riflessione che ha selezionato le parole giuste; poi ci sono gli inni¸ testi poetici¸ ritmici¸ probabilmente cantati¸ che contengono soprattutto una glorificazione di Dio per quello che è successo; poi ci sono i racconti¸ che hanno due motivi fondamentali: la scoperta del sepolcro vuoto¸ e le apparizioni e sono diversi tra loro. Luca mette tutte le apparizioni a Gerusalemme¸ Matteo solo quella alle donne e ha una grande apparizione in Galilea sul monte¸ Giovanni due a Gerusalemme¸ poi una in Galilea non sul monte ma sul lago¸ Marco non ha nessun racconto di apparizione autentico¸ ma ha una finale aggiunta da altri dove c´è una sintesi di tutte le apparizioni raccontate da altri. In alcuni testi Gesù la sera di Pasqua scompare per sempre¸ mentre negli Atti per quaranta giorni appare. E´ evidente che non sono resoconti che hanno la preoccupazione di raccontare quello che è effettivamente accaduto¸ ma sono rielaborazioni poetiche o celebrative o didattico-catechistiche. Per anni c´è stata una continua revisione di questi testi¸ segno che non si è mai smesso di pensare al significato di questo fatto. La stessa varietà e l´impossibilità di ricostruire con sicurezza un nucleo comune sono indice dell´importanza del fatto. Il testo di oggi è uno degli ultimi; gli altri raccontavano di più donne che andavano al sepolcro¸ qui se ne mette in scena una sola¸ nominata solo qui; ma c´è un residuo di quando le donne erano in molte perché la Maddalena dice a Pietro: non sappiamo dove l´hanno posto. E poi la fa protagonista dell´incontro successivo¸ quello del noli me tangere¸ non trattenermi¸ che significa: devo tornare subito al Padre¸ non posso stare qui. Poi c´è la presenza del discepolo che Gesù amava. Chi era? Nessuno lo sa. E´ una figura reale¸ o inventata dall´evangelista per dire che nessuno dei discepoli veri di Gesù era all´altezza del compito cui furono chiamati¸ e allora inventa un discepolo ideale? Che compare soltanto in prossimità della passione. Il verbo usato per dire che Gesù lo amava è fileo¸ quello dell´amicizia; si potrebbe tradurre : il discepolo che Gesù aveva per amico. Pietro vede i teli distesi e non capisce niente. L´altro discepolo¸ l´amico di Gesù¸ entra¸ vede e – credette-. Pietro rappresenta la razionalità critica; Tommaso andrà oltre¸ volendo verificare e toccare; il discepolo amico è il ragazzo entusiasta che crede tutto subito¸ è il mistico. Non si dice che cosa credette; c´è una fede che precede la fede nelle cose che si credono¸ più importante¸ la fides qua¸ la fede con cui si crede¸ la fiducia¸ l´abbandono¸ la fiducia che lí c´è un valore¸ una cosa importante. Si fidò¸ credette. Oggi è giusto essere critici e razionali nel valutare queste testimonianze su Gesù Cristo¸ ma va accompagnata dall´altra via¸ quella del tenere molto a questa faccenda¸ esserne preso¸ affascinato¸ dominato¸ perché credo¸ senza oggetti¸ senza formule¸ nel senso di: non posso far a meno di interessarmi di questo. Essere religiosi vuol dire per molti questa simpatia profonda per il mistero.