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Omelia III QUARESIMA A del 27 Marzo 2011

RIASSUNTO Gesù passa per la Samaria¸ si ferma a un pozzo¸ ha sete¸ c´è una donna¸ le chiede da bere¸ in una maniera¸ direi¸ scortese¸ sembra che dia un ordine. La donna si guarda bene dall´ubbidire e intavola un discorso: come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono donna samaritana. Come dire: se sei un ebreo cosa vieni a fare nel nostro territorio¸ arrangiati tu a prendere l´acqua. Il battibecco va avanti: se tu sapessi chi ti chiede da bere etc. E lei: non hai neanche il secchio. Alla fine salta fuori che il dibattito dipendeva dal fatto che la donna continua a pensare all´acqua da bere¸ mentre Gesù parla in chiave simbolica: faccio finta di aver sete perché voglio spiegarti che c´è una sete più importante da soddisfare. L´evangelista vuol dire che Gesù vuol far capire alla donna la dinamica del bisogno¸ cosa significa cioè aver fame e sete. I nostri bisogni sono in gran parte superflui¸ quella donna doveva tutti i giorni andare a prendere l´acqua. Gesù rivela alla donna che è condizionata dal bisogno. Come va interpretata questa tragedia del bisogno¸ che è il più grave limite alla libertà? Questa donna non è libera di far niente¸ se non forse pensare per un quarto d´ora¸ condizionata dalla necessità di trafficare tutto il giorno. Gesù¸ che è il figlio di Dio¸ come sa il lettore e non la donna¸ sta cercando di immedesimarsi con sincerità nella situazione del bisogno¸ per far capire alla donna cosa le insegna questa esperienza del bisogno opprimente. Anche la storia dei mariti è vicina al bisogno: è la disillusione¸ l´esperienza che non c´è nessuno che ti completa e ti rende sazio. Questa donna diventa il simbolo della miseria dell´umanità. Alla fine la risposta di Gesù è: tu hai bisogno di cose e di relazioni autentiche¸ tu sei fatta per cercare l´infinito¸ l´assoluto¸ Dio; se trovi quello allora sí che sei veramente sazia. Quando tornano i discepoli Gesù ribadisce il medesimo concetto¸ e non mangia. Certo è un paradosso: anche chi ha trovato Dio deve mangiare qualcosa e ha bisogno di amare e di essere amato; ma è più libero¸ e se anche gli viene a mancare qualche volta il cibo e l´amore¸ ha la sicurezza della presenza di Dio. E´ un salto di qualitภuna trasformazione da schiavo a libero.