» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia Ascensione del 26 maggio 2004

23 Maggio 2004- ASCENSIONE C- At 1¸1-11; Eb 9¸24-28;10¸19-23; Lc 24¸46-53 La celebrazione dell´Ascensione mette in luce¸ più di altre celebrazioni che pure allo stesso modo potrebbero suscitare la stessa domanda¸ però mi pare di capire che la celebrazione dell´Ascensione mette in luce più di altre feste¸ compresa la Pasqua¸ un problema¸ che è un problema di ordine generale¸ che secondo me è latente anche nel cuore¸ nella coscienza di molti tra di voi. Il problema¸ detto brutalmente¸ in maniera se volete molto superficiale: ma è vero quello che qui viene raccontato? E´ successo veramente? La domanda si può porre per tutto quello che riguarda il mistero di Gesù. Ma quando comincia l´esistenza umana di Gesù non c´è dubbio che quello che gli è capitato nella sua vita terrena è vero ed è accaduto e suscita emozione¸ e fa pensare¸ ed è un modello di vita¸ e nessuno può sottrarsi alle provocazioni che la vita terrena di Gesù ci suggerisce: la necessità di perdonare¸ il dovere della carità; tutto questo non fa grande problema; è ciò che all´interno dei contenuti della religione cristiana attira ancora attenzione ed in molti perfino consenso. Quando si passa a quello che accade dopo la sua morte secondo me la cosa cambia. Rimane certo il fascino dei racconti. Anche la prima lettura di oggi¸ che avete ascoltato certamente con attenzione ha una sua suggestione indubitabile: Gesù che appare vivo¸ che a tavola parla ai discepoli¸ poi escono¸ una nube lo porta in alto¸ gli apostoli con la faccia guardano il cielo¸ arriva la voce degli angeli che dice - Cosa state? Guardate il cielo? Andate a Gerusalemme -. C´è una suggestione! Ma anche il Vangelo - Alzate le mani li benedisse¸ si staccò da loro¸ fu portato verso il cielo-. Ma quando si leggono queste cose e quando se ne capisce il senso profondo¸ cioè cosa vuol dire tutto questo? Evidentemente il fatto che conta non è che uno si è innalzato come se fosse una specie di elicottero ante litteram¸ non è questo. Il fatto è che lui facendo finta di alzarsi e di andare sulla nube¸ perché questo è solo un modo di apparire¸ evidentemente Gesù non è lí¸ non c´è una nube¸ il fatto vero è che è giunto a Dio¸ è arrivato nella vita di Dio. E l´orazione iniziale¸ e poi lo sentirete ancora nel prefazio¸ dice che tutto questo è l´anticipazione che anche la nostra umanità è stata innalzata fino a Dio. E quindi che quando noi moriremo¸ se avremo adempiuto le condizioni essenziali che Dio richiede¸ ma Dio è generoso nel suo perdono¸ anche noi andremo verso Dio. E qui secondo me comincia¸ sorge la domanda - Ma è vero tutto questo? Succederà veramente?-. Cristo¸ con la sua umanitภcosa vuol dire -Vive in Dio-. Dov´è Dio? Il problema¸ capite¸ se siano reali queste prospettive secondo me è un problema che oggi serpeggia nella coscienza di molti¸ che si fa fatica ad esternare e ad esprimere¸ ma che c´è. Anche perché c´è tutta una corrente di pensiero¸ che è molto diffusa e che è molto intelligente¸ la quale in un certo senso distingue tra realtà e verità. Quasi a dire - Ma non essere grossolano e materialista nel tuo modo di pensare¸ come se reale volesse dire qualcosa che si tocca e che si palpa! Quello che il Vangelo dice di Gesù¸ che vive in Dio¸ quello che il Vangelo dice di te¸ che nel tuo morire arriverai alla perfezione della divinità è vero¸ ma vero in un senso più profondo¸ più sottile¸ più autentico; è vero nel senso che ti fa capire¸ e questo è il punto¸ ti fa capire quali sono già nella tua vita di oggi i valori in cui credere¸ le situazioni da privilegiare e da difendere; e poi la parola chiave che oggi si usa continuamente: il senso che tu devi dare alla tua vita e a quello che accade-. Allora quando la liturgia dice che la nostra umanità è "assunta accanto a Te nella Gloria" la verità profonda non è immaginare qualcosa che capiterà nell´aldilà. La verità autentica è concludere che allora ogni uomo merita rispetto; che ovunque appaia l´umanitภanche nella forma più deteriorata¸ lí occorre essere pieni di amore¸ di sollecitudine¸ che occorre guarire¸ risanare¸ perdonare¸ accogliere¸ comprendere¸ compatire. Questa è la verità. La verità è che in questi racconti¸ che potrebbero perfino essere fantastici¸ che potrebbero perfino essere semplici immaginazioni¸ c´è la verità sull´uomo¸ il vero senso della vita e delle cose ¸ che quello che conta è la dignità dell´uomo dovunque essa appaia e si manifesti. E quindi impegnarsi perché questa dignità sia ovunque sempre protetta. L´uomo "innalzato accanto a Te nella Gloria" è l´uomo di cui vanno riconosciuti ogni giorno i diritti¸ anche se¸ ripeto¸ si trova nella situazione più fisicamente o moralmente deteriorata. Anzi¸ più è malmesso più va ridignitizzato. Allora oggi ci può essere una tendenza che secondo me oggi è presente in molti anche tra i credenti¸ è una bellissima cosa a pensarci bene¸ va sotto quella parola¸ quella specie di ombrello che si chiama l´ermeneutica¸ cioè quel che conta è capire la verità vitale¸ profonda¸ autentica¸ esistenziale (tutte parole che non hanno nessun preciso significato¸ ma sono parole che emozionano) la verità che poi si deve tradurre nella vita. Cosa significa che Cristo è il re della Gloria? C´è scritto nella liturgia - Re della Gloria -¸ - Cantate inni al Signore. Sale tra canti di gloria-. Sale? No¸ non è questo. Quello è la sceneggiatura¸ quella è la fiction¸ quello è il quadro¸ quello è lo spot¸ è come le canzoni accompagnate da immagini¸ quello è il recital. Il Vangelo è tutta una serie di raffigurazioni e di rappresentazioni. Quel che conta non è la realtภnel senso della cosa¸ è la verità. E la verità è il senso¸ la direzione¸ l´indicazione che ti dà nella vita. Intendiamoci bene¸ questo è già moltissimo. E secondo molti la funzione del cristianesimo¸ nella cultura odierna¸ nel dialogo con le persone è primariamente questa: raccontare storie¸ presentare figure¸ evocare rappresentazioni¸ sceneggiare immagini dalle quali appaia che l´uomo è pari a Dio. Cioè che l´assoluto¸ il valore massimo è il rispetto dell´uomo; e di conseguenza tutto ciò che il rispetto dell´uomo esige: la giustizia¸ la difesa dei pari diritti di ogni uomo¸ anche il diritto a mangiare¸ che è il primo e fondamentale diritto¸ la pace. La vita di Gesù¸ la storia di Gesù¸ le parole su Gesù possono anche essere stati dei fatti reali accaduti¸ magari è proprio andato su¸ ma non è questo che conta. Quello che conta è che quell´immagine è un imperativo che ti dice - Vai e anche tu fai lo stesso - come al samaritano; e -fai lo stesso- significa appunto - ama ogni uomo e impegnati per i suoi diritti e abbi il coraggio di saper discernere chi veramente li difende e chi bluffa -. Questa è la verità cristiana. E´ molto bello tutto questo. E penso che molti di voi¸ spero almeno¸ perché altrimenti cosa predico a fare? molti di voi spero che mentre mi sforzo di descrivere questa situazione interiore dicano - Mi ci ritrovo abbastanza-. La domanda che vi pongo è questa¸ e ve la lascio aperta come sempre cosí avete tempo di pensarci durante la settimana e anche dopo: ma allora il messaggio cristiano è soltanto una serie di annunci¸ di parole ( parola nel senso più elevato e nobile del termine) per far capire una verità e un senso che bisogna dare alle cose¸ o è anche il resoconto di fatti accaduti e di fatti che accadranno? In altre parole quando moriremo andremo o no in Paradiso? La nostra umanità verrà di fatto o no assunta nella Gloria? O questo ci è stato detto perché noi ci occupiamo quaggiù dei diritti dell´uomo? E poi quello che ci è stato detto non è un fatto che accadrภnon è una promessa destinata a realizzarsi materialmente. E´ una profezia¸ cioè una parola per farci capire dove indirizzare la nostra esistenza. E poi quel che sarà sarà. Forse sí¸ forse no . Chi lo sa? Ecco¸ aver fede significa credere che accadrà il fatto¸ o significa più umilmente dire - Se accadrà meglio¸ ma se anche non accadesse! La fede è comunque un valore supremo ed indispensabile perché mi aiuta ad essere uomo rispettoso della mia umanità intanto che vivo quaggiù. Il resto è nelle mani di Dio. Alle volte leggendo i testi mi pare di esser sicuro che succederà veramente¸ quasi in maniera materiale quel che è detto¸ cioè che risorgerò. Alle volte mi pare che questo mi venga detto perché capisca quanto devo essere serio nella mia vita presente¸ quanto devo essere onesto e buono nella mia vita presente. E se anche fosse solo cosí sarei contento lo stesso e ringrazierei Dio per questo messaggio che mi ha dato-. E´ migliore la fede che aspetta il fatto; quella che se c´è bene se non c´è lo stesso; vanno tenute presenti tutte e due? Voi come vi trovate nella vostra interiorità?