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Omelia BATTESIMO DEL SIGNORE A del 9 Gennaio 2011

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE L´A. T. noi lo riceviamo non dagli ebrei¸ ma da Gesù Cristo; noi utilizziamo l´A. T. come una rivelazione¸ per capire chi è veramente Dio¸ perché ci viene riconsegnato da Gesù¸ il quale per primo nella sua vita ha ripetuto più volte che quello che faceva lo faceva perché- cosí stava scritto-¸ e quindi si presentava come colui che deve ubbidire alle parole dell´A. T. Grazie a questa docilità di Gesù alle parole della sua tradizione biblica noi ereditiamo e prendiamo dalle sue mani l´ A. T. Allora quando troviamo nell´ A. T. dei brani che ci sembrano estranei¸ o comunque non in concordanza con quello che Gesù ha manifestato nella sua vita come immagine di Dio¸ allora dobbiamo ridimensionarli¸ nella loro apparente formulazione. Quando invece troviamo dei passi che colgono nel segno la originalità propria di Gesù e che sembrano veramente preparare il suo modo di concepire la vita¸ le cose¸ il suo rapporto con Dio¸ allora sui quei passi ci fermiamo¸ e ne mostriamo la capacità di predire in anticipo la via di Cristo. Quindi non è incoerente il mio modo di fare: quando trovo nell´ A. T. che si esalta la guerra¸ la forza¸ la vittoria¸ la forza militare devo dire che questo è qualcosa che Gesù ha messo da parte¸ lo ha considerato uno stadio da superare; quando trovo dei passi come la prima lettura di oggi¸ nei quali si anticipa la mitezza¸ la dolcezza¸ l´ubbidienza¸ la moderazione di Gesù¸ allora dico che qui mi si parla già in anticipo della novità cristiana. Ed è per questo che il testo di questa domenica lo metto in cornice e lo considero dello stesso valore del Vangelo¸ quello di domenica scorsa lo consideravo un testo bello¸ che rappresentava un sogno e una speranza che in Gesù hanno subito una radicale modifica. Il brano di oggi¸ pur essendo stato inserito nella stessa raccolta in cui c´era anche quello dell´Epifania¸ in realtà dimostra di aver avuto una diversa origine e di essere nato in un ambiente di esperienza religiosa diverso da quello della volta scorsa. Per cui anche uno studioso di letteratura ebraica è in grado di identificare questi brani¸ che vengono denominati i canti del servo¸ che sembrano essere nati per inserire in questo blocco un´idea nuova¸ un´immagine nuova di salvatore e di salvezza¸ che tradizionalmente si presentava come una speranza di vittoria mediante la forza. Questi brani invece sembrano dire che la salvezza ci sarภma non sarà ottenuta mediante la forza¸ ma mediante la dolcezza¸ la bontภla rettitudine delle intenzioni; mediante quelle che noi oggi chiameremmo le forze deboli: la forza della persuasione¸ la forza dell´esempio¸ la forza che viene dalla pazienza¸ la forza che viene dalla capacità di sopportare l´insulto senza reagire¸ la forza della speranza dell´azione dello Spirito che interiormente è capace di cambiare le persone senza violenza¸ senza la contrapposizione offensiva. Questo è ciò che appare in questi brani ed è ciò che appare in Gesù. L´autore di domenica scorsa non avrebbe riconosciuto Gesù¸ che si mette in fila coi peccatori e si fa battezzare da Giovanni¸ come il messia di Israele¸ perché usava il modulo della vittoria¸ del trionfo¸ del potere. Ora Dio è chiaro che è una potenza che vince¸ ma in Gesù Cristo si rivela che vince appunto con le forze deboli¸ con la strada del graduale lento cambiamento di mentalità. La strada tra l´altro che il mondo contemporaneo ha imboccato a costo di rallentare la vittoria del bene sul male: non servirsi del male per ottenere il bene¸ non usare le stesse armi dell´aggressore. Questa è l´idea caratteristica dei diritti dell´uomo che dopo la seconda guerra mondiale tutti i popoli civili gradualmente stanno accettando. E´ l´idea che ha guidato alla soppressione della pena di morte¸ e al rispetto del colpevole colto sul fatto¸ il quale deve essere sottoposto ad un accurato giudizio. La prima lettura dice- Ecco il mio servo che io sostengo-; servo è parola regale¸ servo era il visir;- il mio eletto in cui mi compiaccio-; la parola eletto ha grande importanza nella bibbia¸ e sono queste le parole che risuonano nella scena del battesimo; sembra di leggere il vangelo di Matteo¸ scritto in anticipo. Ecco perché noi cristiani che riceviamo da Gesù l´ A. T. diciamo- questo pezzo lo rileggo con calma¸ perché è in consonanza perfetta con quello che poi accade nella vita di Gesù. Porterà il diritto alle nazioni-¸ in filigrana si vede la figura di un re; non è escluso che l´autore di questo testo sia stato ispirato dalla figura di Ciro¸ re di Persia¸ il quale ha inaugurato un modo di governare che per l´antico oriente era assolutamente inedito¸ cioè quello di servirsi dell´organizzazione burocratica per tenere unito un impero¸ invece che dei soldati. Gli autori di questo testo erano stati cosí aperti di spirito da pensare che Dio invece di scegliere un ebreo poteva aver scelto un pagano per insegnare al mondo il diritto e la giustizia; dove si trova un´idea nuova che sorprende per la sua intelligenza e bontà la si accoglie. Tutto questo è Nuovo Testamento¸ è mondo nuovo che sta lentamente crescendo nelle nostre culture. Chi legge oggi questi testi è contento di trovare qui un´approvazione di quello che si sta diffondendo nei diritti¸ soprattutto nel diritto internazionale¸ con fatica magari. E non c´è nulla di male se ci hanno qualche volta preceduto i liberali o i laici nel capire queste cose; se anche queste cose vengono dall´illuminismo¸ dal marxismo¸ o da dove si vuole¸ il fatto che siano buone mi fa accettare qualunque loro provenienza. Questo bravo salvatore- Non grida e non alza la voce¸ non fa udire in piazza la sua voce-. Ogni storico che legge i vangeli si meraviglia che Gesù non sia mai entrato in una grande città del tempo tranne a Gerusalemme¸ per pochi giorni¸ dopo di che è stato ucciso. Non è andato a Sephoris¸ non è andato a Cesarea¸ le grandi città moderne di allora. Perché? Perché la sarebbe stato soppresso da regimi di violenza e di esaltazione del potere che non avrebbero capito. Ha aspettato- Verranno giorni in cui si potrà andare a Nuova York e all´ONU a parlare di pace e di sicurezza-. A quel tempo non erano ancora venuti. -Non spezza la canna incrinata¸ non spegne lo stoppino che fuma-. Questa è un´immagine di tipo poetica che è proverbiale. E´ una musica differente da quella del giorno dell´Epifania¸ solo che questa musica¸ della pazienza¸ della lentezza¸ è la musica di Gesù. E per fortuna sta diventando anche il modo di procedere di molte politiche internazionali¸ soprattutto nel benedetto e fortunato primo mondo. Ci sono anche mondi che potrebbero essere prosperi operatori di sviluppo¸ e che si intestardiscono a seguire una letteratura religiosa che come buona parte dell´ A. T. è basata sulla forza¸ la violenza¸ la proibizione severa. Nella bibbia c´è qualcosa di simile¸ e quel testo cui alludo è in buona parte copiato dall´ A. T.¸ ma nell´ A. T. c´è qualcosa che va ben oltre; c´è qualcosa anche in quel libro¸ ma non c´è stato un Gesù il quale si è presentato come Dio che muore sulla croce. Quando si arriva a questo estremo allora ogni violenza¸ ogni pretesa di forza si vergogna di esistere¸ perché quella croce è la potenza che ha salvato il mondo. Non verrà meno e non si abbatterภfinché non avrà stabilito il diritto sulla terra¸ e le isole (che sono i popoli pagani) attendono il suo insegnamento-; - Io il Signore ti ho chiamato per la giustizia¸ ti ho preso per mano¸ ti ho stabilito come alleanza di Israele e luce delle nazioni-. Vedete che tutto si gioca a livello di cultura¸ di educazione¸ di formazione¸ non di imposizione. Perché tu apra gli occhi ai ciechi-¸ tu illumini le intelligenze¸ - faccia uscire dal carcere i prigionieri-; è la luce del mondo¸ la luce della saggezza della cultura. Nel testo ebraico il servo alle volte sembra essere un individuo¸ alle volte sembra essere la personificazione del popolo di Israele¸ è l´Israele in esilio questo servo¸ che non si ribella¸ sopporta¸ aspetta; e Ciro lo aiuterà. E allora mi sono domandato: se non ci fosse stata la persecuzione degli ebrei saremmo stati capaci di creare un dopoguerra mite¸ generoso¸ prudente nell´uso della forza? L´Europa non ha aperto gli occhi grazie a quei morti ebrei che ci hanno fatto capire come poteva essere disastrosa la forza? E allora questo servo¸ di cui parla Isaia¸ che apre gli occhi ai ciechi non è il popolo ebraico massacrato dai nazisti? Riflettiamo sul dono che Dio ha fatto all´umanità regalandoci gli israeliti; li ha scelti per il bene di tutti¸ li ha scelti per essere anticipazione di Cristo. Loro non lo sanno¸ non vogliono accettarlo¸ ci sono tante ragioni per capirli¸ ed è educazione che noi non glielo diciamo che voi assomigliate al nostro Cristo¸ perché non hanno piacere sentirlo; neanche la parola olocausto¸ che farebbe diventare una cosa sacra¸ voluta da Dio¸ il male che hanno subito¸ che invece è soltanto male. Però io come cristiano dico che anche se loro non vogliono sentirlo io li ringrazio¸ perché con la loro persecuzione subita in silenzio¸ di cui non si sono vendicati¸ ci hanno fatto capire che la salvezza viene non dalla forza¸ ma dalla sopportazione e dall´amore silenzioso.