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Omelia NATALE DEL SIGNORE del 25 Dicembre 2010

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE Domenica scorsa ho fatto una predica che interpretava il Natale come lo interpreta tutto il mondo laico: il giorno di un tantino di bontà in più. Oggi vorrei dire qualcosa su come gli evangelisti hanno recepito il mistero del Natale; come la tradizione teologica dei veri credenti ha interpretato il Natale. Nella nel brano della lettera ai Romani di domenica scorsa c´era la chiave per capire come i primi credenti hanno inventato le storie del Natale; vi è contenuta la più antica professione di fede che sia arrivata fino a noi- Il Figlio suo¸ nato dal seme di Davide secondo la carne¸ costituito Figlio di Dio in potenza secondo lo Spirito di santità in virtù della resurrezione dei morti-. E´ una formula in due tempi: figlio di Davide secondo la carne¸ costituito Figlio di Dio in potenza-¸ una potenza che il figlio di Davide secondo la carne non ha¸ -secondo lo Spirito di Santità-¸ che il risorto possiede¸ e che trasmette agli uomini¸ grazie alla forza che riceve¸ come risorto dai morti¸ e posto alla destra di Dio. La fede cristiana nasce non dal Natale¸ nasce dalla Pasqua¸ nasce dalla contemplazione della croce e dalla esaltazione del crocifisso compiuta da Dio. Il mondo laico non recepisce la Pasqua¸ il mondo occidentale cristianizzato ignora la Pasqua e festeggia il Natale¸ perché il mondo ragiona secondo la carne. La carne contrapposta allo spirito è anche¸ se volete¸ il corpo contrapposto alla realtà spirituale che si chiama anima¸ ma è soprattutto la mondanitภil valore terreno delle cose¸ la carne è tutto ciò che è mortale¸ e di fatto muore¸ e scompare nella morte. Lo spirito è quello che ha una chance di continuare ad esistere grazie a una diretta relazione con Dio¸ che ci sembra incredibile¸ e che direi che umanamente parlando è incredibile. E´ per questo che la cultura diffusa non recepisce il valore della Pasqua¸ se non vagamente¸ come un simbolo della primavera: la vita che rinasce; ma è la vita secondo la carne¸ quella vita che soltanto gli alberi possiedono per secoli¸ ma gli esseri più perfezionati possiedono al massimo per cento anni. Gesù Cristo è figlio di Davide secondo quello che non conta¸ secondo quello che muore ed è sepolto. Come dice Pietro nel primo discorso degli Atti degli Apostoli: il sepolcro di Davide è qui in mezzo a noi. Non conta nulla. Figlio di Davide è quello che Gesù non è¸ è quello che Gesù erroneamente si crede che sia¸ è quello degli ebrei tradizionalisti come i sadducei¸ che come l´occidente attuale non credevano nell´aldilภè quello che vale se riesce a cacciar via i romani¸ a farci star bene¸ a darci frumento¸ olio¸ vino¸ donne¸ figli¸ salute; tutte cose necessarie¸ indispensabili. Ma ignorano il di più: costituito Figlio di Dio¸ non di Davide¸ con potenza¸ secondo lo Spirito di Dio; che nessuno sa cos´è¸ ma che certamente è qualcosa che¸ se si vuol crederlo¸ va oltre la morte. I primi cristiani sono cosí convinti che Gesù Cristo¸ il crocifisso¸ il sepolto¸ in realtà vive presso Dio in modo divino (è questa la fede cristiana¸ il resto non è cristianesimo¸ è folclore)¸ e forse¸ forse lo metto io¸ loro non dicevano forse¸ ne erano sicuri¸ forse comunica la vita ai suoi discepoli e a quelli che lo seguono. Convinti di questo¸ hanno proiettato all´indietro alcuni prodromi¸ alcuni presagi¸ alcuni segnali di questa realtà di Cristo percepita nella Pasqua¸ nel momento della sua nascita. Per questo hanno detto che non è figlio di Giuseppe¸ ma dello Spirito Santo¸ perché è di Dio fin dall´inizio. E´ un´operazione che si basa su alcuni elementi storici non più identificabili¸ perché completamente riempiti e trasformati da questo simbolismo¸ da questa trasfigurazione: era già di Dio fin dalla nascita. Lui non è mai stato secondo la carne¸ o meglio¸ lo era¸ ma la sua carne era già riempita di Spirito; e Spirito per loro significa: di vita divina. Era Dio fin dall´inizio. Luca costruisce questa sceneggiatura dell´origine di Cristo¸ retrodatando al tempo della nascita quello che racconta negli Atti degli Apostoli quando parla della resurrezione. Vengono trasferite al tempo della nascita le prediche che negli Atti degli Apostoli vengono messe in bocca a Pietro che parla agli ebrei¸ poi anche ai non ebrei¸ dicendo- Guardate che quel Gesù che voi credete che fosse soltanto figlio di Davide e l´avete perfino crocifisso¸ e pensavate che come Davide andasse a finire nel sepolcro¸ e di lui non rimanesse più niente¸ vive invece presso Dio¸ perché lui è nato dallo Spirito¸ perché ebbe un precursore nel Battista che lo riconobbe nel seno della madre¸ perché gli angeli cantarono alla sua nascita¸ perché ai pastori venne rivelato che era il salvatore per sempre. Il presepio di Luca¸ che è pieno di voci angeliche¸ di luci¸ e soprattutto di annunciazioni: l´annuncio dell´angelo a Zaccaria che nascerà Giovanni¸ l´annuncio a Maria¸ l´annuncio ai pastori¸ l´annuncio dei pastori a Maria¸ a Giuseppe¸ al Bambino¸ a tutti gli altri che dicono quello che gli angeli han detto. E´ tutta una costruzione fantastica per dire: voci divine¸ luci soprannaturali. In Matteo ha un´atmosfera completamente diversa¸¸ è prosaico¸ ha una sola cosa¸ la stella e i sogni. Tutto avviene nel segreto di una camera e con una luce piccolina che sembra che sia sopra la camera. In Luca c´è l´esplosione della fantasia della fede¸ che dice: Cristo non è mai stato soltanto uno di questo mondo¸ uno secondo la carne¸ non era uno che sarebbe finito nel sepolcro¸ fin dall´inizio di sapeva che attorno a lui c´erano elementi che superano i limiti della natura¸ lo Spirito¸ c´era il di più¸ l´eccedenza. Ed è nata la visione del Natale. Se vogliamo ricristianizzare il Natale è questa l´operazione mentale che dobbiamo fare: domandarci se questo racconto lucano non vuol solo indicare che quel di più che noi uomini cerchiamo¸ che temiamo che non ci sia perché pare incredibile¸ in Gesù c´è stato. Tenetela almeno come possibilitภse non avete la forza di crederci fino in fondo¸ non escludete almeno la possibilità di ritenerlo sperabile¸ abbiate almeno la nostalgia che sia vero. Faccio fatica anch´io a credere alla resurrezione¸ alla vita eterna¸ all´esistere in Dio¸ vorrei vederne anch´io delle tracce più evidenti¸ analoghe a quel cumulo di tracce che Luca ha inserito nel suo vangelo¸ i pastori¸ gli angeli¸ il coro. Tutto questo è un geniale modo di affermare quello che la professione di fede diceva: figlio di Davide¸ ma questo non conterebbe niente¸ perché Davide è soltanto roba di questo mondo¸ che alla fine lascia il posto ad altri; lo Spirito non lascia il posto ad altri perché è il Dio eterno. Se riusciamo a credere che tutto questo può essere vero allora cominciamo a diventare cristiani.