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Omelia IMMACOLATA CONCEZIONE B, V. MARIA del 8 Dicembre 2010

TRASCRIZIONE NON INTEGRALE Dal momento che questa è la festa della preservazione di Maria dal peccato originale¸ e di conseguenza da tutti gli altri peccati che da esso sono derivabili¸ possiamo vedere che cosa si debba pensare del peccato originale. Si considera sempre una specie di ingiustizia¸ o di severità eccessiva¸ che il peccato del progenitore debba essere continuamente considerato peccato per tutti i discendenti; cosa che tra l´altro nell´ A. T. è del tutto assente. Gli ebrei antichi non conoscono questa dottrina del peccato originale¸ che si trasmette; è venuta alla luce¸ nella forma in cui si è poi diffusa nel catechismo popolare¸ nel Nuovo Testamento¸ e gli interventi teologici di Sant´Agostino hanno inquinato questa dottrina del peccato originale¸ rovinando tutto per secoli. Oggi¸ dopo tante ricerche e tanti studi¸ e dopo una sufficiente pausa di riflessione nei decenni 60-80 del secolo scorso¸ si è assestata una presentazione teologica del peccato originale che temo non sia ancora entrata nei catechismi¸ ma che è del tutto ortodossa. E´ il capovolgimento totale del modo di presentare il peccato originale; cioè si parte non da Adamo¸ ma si parte da Gesù Cristo. Non per questo la cosa diventa facilmente accettabile dai non credenti¸ anzi direi che il non credente capisce ancora meno il concetto di peccato originale in questa nuova formulazione¸ ma il credente dovrebbe invece trovarsi molto facilitato nel comprendere. Questi teologi sostengono che una giusta riflessione sul Nuovo Testamento¸ soprattutto su certi testi come la seconda lettura di questa messa¸ ci rivelano che l´uomo è stato creato fin dall´inizio¸ è stato pensato da Dio Creatore come colui che doveva prendere Cristo come modello di tutta la sua vita. L´umanità di Cristo¸ nella mente di Dio¸ è il punto di partenza. Come se Dio dicesse: farò esistere molti esseri sulla base di questo prototipo; voglio creare una serie di esseri umani modellati su Gesù Cristo. E Gesù Cristo non è altro che un aspetto di Dio stesso che si riveste di umanitภil Figlio¸ il Logos eterno¸ che da sempre esiste nella ricchezza dell´essere divino¸ ma che può essere proiettato sull´umanità e la assume¸ diventa uomo. In altre parole¸ questa idea di un Dio fatto uomo¸ o più esattamente questa idea di un´unione vitale tra un aspetto della divinità e la creatura umana è l´idea che domina¸ l´idea che dirige¸ l´idea che sta alla base e all´origine dell´esistenza dell´umanità. Questo per il non credente è assurdo¸ son scemenze; lui dice: l´uomo è venuto da un´evoluzione della materia. Il credente e il teologo dice: sí certamente l´uomo è venuto da un´evoluzione della materia¸ ma l´elemento propulsore che ha fatto saltar fuori l´uomo è un progetto divino; scientificamente non dimostrabile¸ in nessun modo¸ tuttavia è un progetto divino. E il progetto divino ha di mira non l´uomo¸ ma un uomo che vive come figlio di Dio¸ un uomo che cerca di essere il più possibile simile a Gesù Cristo¸ cioè che cerca di amare Dio e di essere assorbito da Dio¸ di essere guidato da Dio in tutta la sua vita¸ un uomo che¸ per usare le vecchie parole della filosofia¸ vuole essere del tutto eteronomo¸ cioè guidato da altri¸ dall´Altro con l´ A maiuscola¸ guidato non da norme¸ leggi¸ no¸ guidato dalla personalità di Dio. L´uomo è stato fatto per questo. Se si parte da questo principio¸ allora si arriverà in maniera opposta alla precedente al peccato originale. E´ quello che c´è scritto nella seconda lettura. Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. Benedire nella bibbia vuol dire dare vita¸ si potrebbe parafrasare: ci ha generati con ogni potenza vitale¸ nei cieli¸ in Cristo. In lui ci ha scelti PRIMA della creazione del mondo. Cioè prima di pensare il mondo¸ in lui¸ cioè in Cristo¸ Dio ha scelto noi. Noi siamo creati sul prototipo di Cristo¸ siamo dei cristobis. Predestinandoci ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo. La predestinazione è la infallibile decisione: Io li voglio cosí Io li ho pensati¸ e loro devono essere copie di Gesù Cristo¸ devono essere modellati su Gesù Cristo. Questo è stato il disegno di amore della sua volontà. L´uomo creato in Cristo significa questo. Anche per i cristiani impostare il discorso in questo modo risulta un pochino una novitภperché noi partiamo sempre da: eravamo polvere e creature e Dio ci dà innalzato. Neanche per idea! Noi siamo stati pensati come componenti della estrinsecazione di sé da parte di Dio. La differenza tra la gnosi antica e questa nostra concezione è che la materia che ci costituisce partecipa di questa direzione divina del nostro esistere; noi siamo dei cristobis. Siamo stati predestinati ad essere¸ non a diventare¸ ad essere suoi figli adottivi mediante Gesù Cristo secondo il disegno d´amore della sua volontภa lode dello splendore della sua gloria¸ della quale ci ha gratificati NEL Figlio amato. C´è questa specie di fusione con il Figlio. E siamo predestinati ad essere a lode della sua gloria¸ noi che speriamo in Gesù Cristo. L´uomo non ha senso¸ secondo la fede cristiana¸ se non è dipendente da Cristo. Dopodiché è vero che l´uomo gode sulla terra di una autonomia enorme; può progettare¸ inventare¸ creare¸ scavare¸ conoscere¸ e in questa attività di ricerca e di produzione è totalmente libero; ma c´è qualcosa in cui deve riconoscersi come appartenente a Dio¸ come ha fatto Gesù Cristo¸ deve sentirsi figlio¸ deve sentirsi sostenuto nell´essere¸ nel pensare¸ nel volere¸ nell´agire da questa presenza interiore di Dio nel suo essere: lo Spirito Santo. Che ha generato Gesù Cristo e rigenera tutti noi. Ecco perché si dice che Maria assomiglia alla chiesa. Quello che è accaduto nella nascita di Cristo è esattamente quello che accade¸ in misura derivata¸ in tutti noi. Cristo si “inspirita” in tutti noi. Per opera di Spirito Santo nel battesimo noi siamo generati come Gesù lo fu da Maria Vergine. Il come è sbagliato¸ lo so¸ ma quello che mi interessa è che percepiate la novità di questa concezione dell´uomo¸ che si chiama antropologia cristiana. Farebbe ridere i non cristiani – di mia de lucade -¸ ma è cosí¸ il Nuovo Testamento ci rivela questo. Ecco perché quella storia di autonomia di Adamo¸ che ha voluto fare di testa sua¸ in questa stupidità originaria¸ il cristiano dice: sembra una roba da ridere¸ è una roba da ridere¸ ma in realtà è la rivelazione che la nostra vera tentazione¸ il nostro vero pericolo è distaccarci da Dio; esaltare come unico criterio¸ per capire chi siamo¸ la nostra autonomia; isolarci da Dio. Se facciamo cosí è la rovina¸ se facciamo cosí rischiamo di rovinare tutto; ci ammazziamo¸ diventiamo egoisti¸ non capiamo più niente; e tutte le volte che ci capita di non capire più niente la riparazione diventa dolorosa¸ faticosa¸ non ci se ne viene mai fuori; sia a livello collettivo¸ sia a livello individuale; come è difficile recuperare una purezza perduta¸ una rettitudine perduta¸ una incontaminata moralità che è stata ferita! Non è soltanto una sfortuna¸ una disgrazia¸ una malattia: è una tua colpa; perché dovevi capire che senza Dio tu sei perduto; è un peccato che ti porti dietro dall´origine; è un tuo farti del male¸ che ormai fa praticamente parte¸ perché si è incancrenito nella storia¸ fa parte della tua costituzione umana; non doveva essere cosí! Forse qualche psicologo potrebbe dire che questa inquietudine¸ incertezza¸ questa complicazione inestricabile è il tuo sé che il tuo io non riesce a padroneggiare. E´ colpa tua¸ non dare la colpa a Dio¸ consideralo un tuo peccato. Non è un peccato¸ consideralo¸ chiamalo peccato¸ per capire che devi a tutti i costi recuperare quell´attitudine filiale¸ devi essere salvato¸ guarito¸ perdonato¸ aiutato¸ assistito; devi accettare umilmente di essere di un altro. Che non è un concorrente¸ perché è Dio. Guarda Cristo come ha rinunciato alla sua autonoma potenza¸ come si è abbassato¸ direi¸ fino all´esagerazione¸ per farti capire che devi anche tu¸ a tutti i costi¸ cercare di recuperare quella dipendenza da Dio¸ perché sei fatto cosí¸ sei di Dio¸ e se cerchi di non esserlo è la rovina totale¸ tua e degli altri. Questo è quello che si chiama peccato originale. La festa di Maria ci dice che¸ essendo la madre di Cristo¸ data la sua vicinanza con Cristo¸ lei è il prototipo di quelli che ce l´hanno fatta¸ perché in fondo ha detto di sé¸ come descrizione della sua essenza – ecco la serva del Signore -. Non ha neanche detto figlia¸ ha detto serva. Dio per incoraggiarci ci dice: se ti metti nella posizione del servo sta tranquillo¸ capirai che in realtà sei un figlio amato; anche erede¸ come dice la lettura. Il servo che diventa figlio¸ perché ha avuto l´onestà di dire¸ come il centurione: non sono degno che tu entri in casa mia; dí quella famosa parola che mi salva. Questo è il superamento del peccato originale. Ma chi non arriva alla chiarezza di dire: è una colpa che devo rimediare; devo ritornare ad essere figlio e dipendente¸ rimane nel peccato e nell´assoluta privazione di senso¸ nell´insensatezza della morte.