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Omelia ASSUNZIONE B.V.M. del 15 Agosto 2010

Se dovessimo trattare la questione dell’assunzione in anima e corpo di Maria vergine¸ tema al quale ho già accennato altre volte¸ avremmo bisogno di due ore perché si complica sempre più questa questione della risurrezione¸ della corporeitภdell’al di là ed allora¸ per fare questo¸ se volete prenotare due ore vi mettete d’accordo. Sarebbe scorretto ed inconcludente dire qualcosa su questo difficile problema in un’omelia. Allora¸ approfittando della scelta liturgica delle letture¸ faccio un altro discorso¸ che è soprattutto una riflessione sulla prima lettura¸ quella dell’Apocalisse¸ e¸ in parallelo¸ sul Magnificat che Luca mette in bocca a Maria nel momenti della visita alla cugina Elisabetta. Cosí¸ fra l’altro¸ diamo qualche indicazione su come valorizzare il Libro dell’Apocalisse che è stato stuprato continuamente nel corso dei secoli¸ soprattutto da coloro che ne hanno fatto la profezia degli avvenimenti finali senza capire niente¸ o senza sapere niente¸ della vera natura della letteratura apocalittica ebraica¸ che è romanzesca quindi non intende predire nulla¸ intende soltanto fantasticare: è fanta-scrittura o fanta-teologia¸ ma neanche teologia. Una studiosa moderna americana¸ una donna¸ ritiene¸ per esempio¸ con buon fondamento¸ che la donna con il drago che vuole divorare il bambino sia stato un tentativo¸ prima ebraico e poi assunto anche dai cristiani¸ adoperando le loro categorie¸ ad esempio il drago¸ per presentarlo come alternativa al mito della nascita di Apollo perché anche il bambino Apollo rischia di essere ucciso appena nato per invidia di altre divinità e¸ con la fuga¸ si salva e diventa uno dei più grandi fra gli dei. E molti sovrani¸ compresi imperatori romani¸ si consideravano degli Apollo redivivi. Come Davide per Michelangelo è la scultura prototipa del difensore della libertà comunale o della signoria¸ della libertà della cittภcosí Apollo era il modello del sovrano che assomma in sé tutte le capacità e le virtù. Non è sciocca questa ipotesi¸ questa possibilità. Questo per dire che l’ Apocalisse è un libro scritto da persone di mente aperta le quali¸ tra l’altro¸ adoperano le loro immagini tradizionali ebraiche¸ anche per un altro scopo molto pratico e¸ se volete¸ perfino un tantino interessato: loro vogliono sostenere ebrei e cristiani¸ perché tra l’altro¸ anche questo è da dire¸ di nuovo studiosi recenti sono convinti che buona parte di quello che adesso si legge nell’Apocalisse¸ come già ho detto¸ era prima presente in un libro ebraico che preparava o annunciava la nascita del messia. Già forse allora si voleva dire: “Il Salvatore non è Apollo ma è il nostro re”. Ma¸ dicevo¸ l’Apocalisse usa dei testi di origine ebraica volentieri perché considera fratelli ebrei e cristiani. Non c’è polemica antiebraica nell’Apocalisse mentre c’è nel vangelo di Giovanni¸ ma l’autore dell’Apocalisse¸ che si chiama Giovanni a differenza dell’autore del vangelo che nella Bibbia non ha nessun nome¸ l’autore dell’Apocalisse considera fratelli i due gruppi¸ non per nulla la prima frase che avete sentito”Si aprí il tempio di Dio¸ che è nel cielo¸ e apparve nel tempio di Dio¸ che è nel cielo¸ l’Arca della sua alleanza” è una glorificazione di tutta la fede ebraica. L’Arca dell’alleanza era¸ come sapete¸ quella cassetta nella quale erano contenuti dei ricordi della storia¸ a cominciare dalle Tavole della legge. Sopra l’Arca c’era la figura dei cherubini e¸ sopra i cherubini¸ invisibilmente era presente il nome di Dio¸ quindi era il loro tabernacolo¸ il luogo della divina presenza. Scompare durante la distruzione babilonese di Gerusalemme e¸ siccome non risulta¸ non viene riportata nell’elenco del bottino che i babilonesi han portato a Babilonia¸ gli ebrei immaginarono che fosse rimasta nascosta da qualche parte e che alla venuta del Messia sarebbe stata ritrovata. E nacque questa leggenda dell’Arca. Il nostro autore dice di averla vista in cielo e questo significa: l’ebraismo è a posto¸ è salvato¸ Dio lo ha preso con sé. Può darsi che lui pensi che storicamente non è più necessario che esista come ritualitภpuò darsi¸ ma in ogni caso¸ arrivato a metà delle sue visioni¸ dice che appare un grande segno del cielo: dentro nella casa di Dio celeste c’è l’ebraismo¸ nella figura simbolica della sua Arca¸ che è l’Arca dell’alleanza di Dio con Israele. La nuova alleanza continua la precedente e la nuova alleanza è probabilmente rappresentata dalla donna¸ la quale ha questa figura mitico – fantastica. L’Apocalisse non è opera di bravi scrittori ma¸ come vi dicevo¸ loro scrivono queste visioni adoperando delle metafore ebraiche difficilmente comprensibili perché non vogliono essere denunciati alle autorità romane di parlar male dell’imperatore. Loro direbbero volentieri che il male assoluto è Nerone o Domiziano¸ direbbero volentieri che Roma è l’incarnazione del delitto¸ della violenza¸ dell’ingiustizia¸ dell’idolatria¸ della perversione¸ ma non possono dirlo altrimenti vengono imprigionati subito. Non sono mica stupidi. Infatti parlano di Babilonia: “Io intendevo Babilonia¸ è lei¸ signor Pretore¸ che dice che è Roma” e¸ con un buon avvocato¸ se la cavavano. Allora¸ per i loro adepti¸ scrivono questo modo crittografico. Allora è interessante: il drago che c’è qui¸ che è l’equivalente delle divinità nemiche di Apollo¸ secondo queste recenti ricerche¸ è l’impero romano¸ come sarà l’impero romano la grande bestia¸ la prostituta sdraiata sui colli che viene chiamata Babilonia. Allora si vuol dire agli ebrei ed ai cristiani¸ agli ebrei basta forse dire: “Dio vi ha già accolto¸ siete in cielo”. I nuovi ebrei¸ che sono i cristiani¸ incominciano adesso¸ devono partorire un bambino che non è Gesù nato da Maria¸ ma è la serie di tutta la Chiesa nascente. Questo bambino che nasce dalla donna sono tutti i figli della Chiesa¸ i quali devono battezzarsi di nascosto¸ non devono farlo sapere neanche ai parenti. Ci sono momenti in cui tutto va liscio¸ il governo non perseguita i cristiani¸ allora si fanno vedere un pubblico¸ poi¸ quando incomincia di nuovo l’ostilitภallora ci si traveste¸ ci si nasconde¸ e quello che vuol divorare è il drago. Ma la cosa che è più interessante e che è il punto dove voglio arrivare è questo: che il drago vuole assalire la donna e divorare il bambino¸ il bambino nasce e “Fu rapito verso Dio e verso il suo trono”¸ dove c’è anche l’Arca¸ quindi non solo è in zona franca¸ ma è alla destra di Dio¸ partecipa del governo di Dio¸ il bambino. Ma la donna¸ che è la Chiesa¸ la donna¸ che è il nuovo Israele¸ deve scappare nel deserto. Più avanti nel testo¸ in versetti che non si leggono¸ si dirà che in realtà questa donna è difesa da delle forze che combattono il drago. Questo è molto curioso¸ potrebbe perfino apparire moderno. Le forze che combattono il drago sono l’acqua e la terra che inghiotte¸ quasi a dire: “Dio farà in modo che la natura combatta per voi¸ sarà la natura che vincerà l’impero del male. Oltre alla natura¸ direttamente Dio con gli angeli¸ le trombe¸ i cataclismi. Il drago sembra capace di buttare sulla terra un terzo di stelle ma non distrugge l’universo che è in mano a Dio. E la brava donna¸ che è la Chiesa¸ che cosa le viene dato? Le viene dato poco: un rifugio nel deserto. Probabilmente allude al fatto che¸ quando venne distrutta Gerusalemme¸ i cristiani della Giudea scapparono nel deserto della Giordania¸ a Pella¸ e lí cercano di riorganizzarsi. Forse c’è questo ricordo¸ ma l’idea è questa: l’impero ci pensa Dio a combatterlo¸ la malvagità umana la gestisce Lui con suo Figlio che siede alla sua destra. Noi sulla terra dobbiamo accontentarci di essere protetti¸ rifugiati¸ qualche volta difesi. Non dobbiamo combattere¸ non dobbiamo far del male¸ possiamo fuggire¸ direi che è il contrario del martirio¸ o meglio¸ la reazione realistica¸ quella che serviva ai bravi cristiani i quali¸ quando arrivava la persecuzione¸ si organizzavano e cercavano di non farsi prendere¸ come la famiglia di Anna Frank¸ con queste strategie. Ecco allora perché il Magnificat è su un tono diverso¸ certo¸ però segue la stessa impostazione mentale: “Ha guardato l’umiltà della sua serva” e¸ alla fine “Ricordandosi della sua misericordia ha soccorso Israele suo servo”. Vedete che Maria¸ anche nel Magnificat¸ è figura dell’Israele antico e dell’Israele nuovo. E questa direi che era la predica di incoraggiamento che facevano probabilmente ai cristiani in epoca di persecuzione¸ al tempo di Nerone¸ di Domiziano ed anche più avanti. “Ci pensa il Signore¸ e accontentiamoci di poco¸ che ci protegga¸ magari poi¸ verranno momenti…”. C’è nell’Apocalisse il momento del trionfo¸ il famoso Millennio¸ anche questo fu interpretato malamente da chi non ha capito che l’Apocalisse era un libro di fantasia. Ogni tanto possiamo esporre la bandiera¸ fare le processioni¸ farci vedere¸ ma poi di nuovo… Chissà quando Dio deciderà di far terminare veramente il male¸ ma è la stessa cosa che dice san Paolo: “E’ necessario che regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i piedi”. E’ lunga. La strategia della guerra di Dio contro il male¸ alla quale noi possiamo magari partecipare un pochino¸ ma non combattendo¸ ma portando pazienza e resistendo nel rifugio. Quello che conta è che non smettiamo di credere¸ di pregare¸ di rimanere onesti¸ non tradire. Questo sí¸ ma non combattere¸ basta essere fedeli¸ ringraziare ugualmente il Signore. C’è tutta una spiritualità cristiana che circola in questi testi con termini e parole a cui non siamo abituati e che forse non riusciamo¸ alle volte¸ a comprendere e ad attualizzare nella nostra vita che però convergono su questo pensiero. Allora¸ prima di essere assunta in cielo e portata là dove c’è l’Arca¸ il Figlio¸ Maria nella visitazione è modello per noi finché siamo sulla terra. Adesso direi che di nemici non ne abbiamo granché infatti i teologi dicono¸ sono sciocchi i teologi¸ oggi dicono: “Ci fosse almeno l’ateismo¸ no¸ c’è indifferenza !”. Ma è una fortuna che ci sia solo l’indifferenza. Certo¸ noi¸ se il nemico adesso è l’indifferenza e non abbiamo bisogno di nasconderci coltiviamo la nostra spiritualità interiore¸ cerchiamo di istruirci¸ di rafforzarci¸ di diventare più colti¸ di trovare mezzi per capire¸ comunicare. Visto che non ci disturbano¸ attrezziamoci per realizzare qualcosa¸ poi verranno forse i momenti in cui questo diventerà impossibile perché ci salteranno addosso con calunnie e¸ allora¸ ci rifugeremo. La vita della Chiesa è questa e la spiritualità cristiana è di questo tipo.