» Home » Domande - Risposte   » Libro deglio ospiti    » Contatti  
Omelia PENTECOSTE B del 31 Maggio 2009

C’è un aspetto curioso nel vangelo di Luca¸ se si mettono a confronto il vangelo con il Libro degli Atti. Vi ricordate che nel vangelo si racconta che i discepoli¸ quando Gesù entrò nel cenacolo¸ temevano di aver visto¸ la traduzione diceva un fantasma e io vi avevo detto che la parola greca era spirito¸ credevano di aver visto uno pneuma e Gesù li rassicura e spiega loro che gli spiriti non hanno carne e sangue come ha lui: “Toccate e guardate le mie mai e i miei piedi”. Domanda che venne fatta anche al “Milionario”¸ quello di Scotti: “Che frase ha detto Gesù agli Apostoli?” e¸ data la diffusione della cultura religiosa in Italia¸ pur essendo una delle prime domande da 2.500 €¸ quello non ha saputo rispondere. “Toccate le mie mani e i miei piedi¸ gli spiriti non hanno carne ed ossa come ho io!” e dopo si è fatto dare il pesce arrostito e l’ha mangiato davanti a loro¸ dando l’impressione che è la corporeità quello che conta. Guai se Gesù non avesse ancora la materialità del suo corpo! Ed¸ infatti¸ molti deducono da questo episodio di Luca l’importanza del corpo¸ il valore della carne¸ tutte queste cose. Poi però nel Libro degli Atti salta fuori che Gesù si mostrò vivo in molti modi¸ dialogò con loro poi¸ alla fine¸ scomparve e dice: “Adesso basta. Aspettate a Gerusalemme¸ vi verrà dato lo Spirito”. Ed allora Luca attesta¸ con questo modo ingenuo di raccontare¸ che probabilmente anche i primi cristiani¸ come un po’ tutti i filosofi di allora¸ volendo tutti gli uomini¸ si domandano: “Ma c’è una materia contrapposta allo Spirito? C’è uno Spirito contrapposto alla materia? Sono contrapposti o sono fusi insieme? Che cos’è il corpo e la materia? Che cos’è lo Spirito? E perché temevano che Gesù non avesse più il corpo e ci pareva che scomparisse e adesso invece viene detto <Ricevete lo Spirito e mi sarete testimoni>. Che cos’è lo Spirito e che cos’è il corpo?”. Ecco¸ queste sono cose importanti¸ sono temi che oggi¸ grazie anche a quelle due brave persone di Augias e Mancuso che hanno fatto un libro che procura loro un bel po’ di soldini¸ discutono anche di questo nel libro che tratta del problema di Dio¸ che cos’è lo Spirito¸ che cos’è il corpo. In fondo uno dei primi suggerimenti che potrebbero venire da questo insieme delle due giornate che fanno da pilastro iniziale e finale al tempo pasquale¸ Pasqua e Pentecoste¸ saremmo proprio invitati a riflettere su questo. Chi interroghiamo per sapere e capire queste cose? Interroghiamo il filosofo o interroghiamo anche lo scienziato e ci domandiamo se l’equivalenza massa – energia einsteiniana possa aiutarci a capire cosa dobbiamo pensare quando diciamo spirito e quando diciamo corpo o materia. Lo spirito è forse l’equivalente dell’energia o è un’altra cosa ancora che è al di fuori anche di questa equivalenza difficile da capire per i non addetti ai lavori. Il mondo della Bibbia aveva una sua idea che è ancora valida ma¸ evidentemente¸ è difficile da tradurre in concetti chiari. Spirito è tutto ciò che partecipa della potenza di Dio¸ che è vita che non scompare¸ che è realtà che ha in sé stessa la capacità di esistere e che nulla può distruggere o eliminare. Questo è Spirito. Ma forse lo intendevano anche come avente delle componenti materiali perché la parola Spirito più che contrapporre visibilitภdurezza¸ misurabilitภpeso all’assenza di questi parametri parlava a loro di sicurezza di esistere. Era un po’ l’equivalente di quello che nella filosofia si chiamava l’essere¸ era spirito. Tutto ciò che invece deperisce¸ muore¸ si trasforma¸ cambia lo chiamavano corpo però volevano che Gesù avesse ancora questo corpo. Ora imparano pian piano a fidarsi¸ ad avere fiducia nello Spirito. Sarebbe interessante per noi cristiani¸ io lo accenno soltanto come uno stimolo per la vostra fantasia teologica¸ poter arrivare a precisare un po’ meglio cosa vuol dire Spirito¸ cosa vuol dire corpo¸ che poi significa cosa vuol dire corpo e cosa vuol dire anima. Tutte cose che nella nostra cultura sono quanto mai incerte proprio perché si ha l’impressione che le vecchie concezioni religiose e filosofiche non abbiano più quel supporto realistico che avevano prima che le scienze ci dicessero che anche il pensiero¸ il conoscere¸ il riflettere avviene attraverso processi che sono elettromagnetici o chimici. Allora che facciamo¸ come rinnoviamo la nostra teologia¸ la nostra comprensione del dato di fede. E’ complesso tutto questo ed è un tema di attualità. Che non si può trattare in un’omelia¸ si potrebbe farlo forse in altre occasioni¸ in altri ambienti. Per il momento io suggerirei di tenere presente la concezione tradizionale biblica. Quando dico Spirito intendo che non scompare¸ che ha in sé stesso la capacità di continuare ad esistere. Quando dico corpo intendo quello che può scomparire¸ trasformarsi¸ non esserci più. Lo Spirito c’è sempre. Allora possiamo fare un passo avanti: cosa vuol dire che lo Spirito di Dio Gesù ci ha garantito che sarà sempre con noi¸ ce lo dona? Il fatto che appaia negli Atti come tuono o fuoco¸ queste sono immagini descrittive¸ cosa vuol dire che Gesù ci assicura che lo Spirito è in noi¸ addirittura¸ non semplicemente di fronte a noi come era stato Gesù? Il quarto vangelo preferisce l’immagine dell’acqua¸ già nella samaritana¸ capitolo 7. E’ un’immagine anche questa¸ è chiaro che lo Spirito non è acqua¸ Dio non è acqua. Dio è Spirito¸ cosa vuol dire? Vorrà forse dire¸ come suggerisce il celeberrimo versetto del salmo “Mandi il tuo Spirito sono creati e rinnovi la faccia della terra” che quando si dice che Dio è Spirito si intende dire¸ come avrebbe detto uno stoico¸ che è l’anima del mondo¸ dove di nuovo anima significa la forza vitale che ha fatto esistere il mondo e lo fa andare avanti. E’ forse la forza che si è sprigionata nel Big Bang che ha a che fare con lo Spirito? Se non è questo¸ cioè se non si riesce a trovare per lo Spirito un collegamento con la realtà corporea¸ finisce per svanire nel nulla¸ diventa una parola. Lo Spirito non sarà proprio¸ per dirla in parole molto povere¸ Dio in quanto si prende cura del mondo? Quando io dico Spirito Santo che cosa penso? Spero non alla colomba¸ anche se è un’immagine biblica¸ penso al fatto che tutto dipende da Dio e che tutto sussiste perché Dio lo fa sussistere con una sua interiore invisibile presenza. Io tendo al panteismo¸ cioè all’idea che Dio è una specie di qualcosa che è diffusa dappertutto¸ ovviamente è presente soprattutto nell’uomo¸ da sempre. Le espressioni bibliche dove si dice che è Gesù che ci dà lo Spirito¸ forse vogliono soltanto dire che è Gesù che ce lo fa conoscere¸ che ci avverte della sua esistenza¸ ci spinge a credere nella sua esistenza e¸ soprattutto¸ ci dice che lo Spirito è… Per dire “Dio si prende cura del mondo” dico “Dio è il Santo Spirito”. E’ la stessa cosa che dire provvidenza¸ se c’è provvidenza c’è Spirito Santo. Provvidenza vuol dire non dare comandi dal di fuori ma agire dal di dentro. Il dinamismo dell’evoluzione¸ per esempio¸ è forse lo Spirito Santo che è all’opera? Gesù ce l’ha fatto conoscere e ci ha assicurato una cosa importante che questo Spirito agisce prepotentemente nell’uomo più di quanto non abbia agito e non agisca altrove perché l’uomo deve assumersi la responsabilità di quella porzione di creato nella quale vive. Ed è lo Spirito che invita l’uomo a studiare la realtภad osservarla¸ a tentare esperimenti¸ ad allevare il bestiame¸ a coltivare¸ a passare dalla raccolta alla produzione dei prodotti e adesso¸ addirittura¸ l’uomo ha il potere di interferire sul’origine dei viventi. La clonazione dell’uomo¸ presto o tardi¸ sarà possibile. In ogni caso bisogna prendere in considerazione l’ipotesi che lo sia. E non sarà lo Spirito Santo di Dio che vuole comunicarci questo potere? Come fa uno scienziato ad andare avanti nella sua ricerca senza chiedersi se quello che ha scoperto non è una segreta azione di Dio della quale adesso incomincia a rendersi conto e alla quale è chiamato a collaborare? Forse Gesù Cristo è venuto a dirci che in questa collaborazione¸ che nei millenni futuri diventerà probabilmente di una potenza incredibile¸ bisogna ricordare che il principio guida deve essere lo Spirito di sacrificio¸ l’interesse per la salvaguardia di ogni forma di vita e di essere¸ la prudenza¸ quella parola che nella Bibbia si chiama la caritภperché Dio è Spirito che si prende cura ed è carità che può essere paragonata a quella di un padre per i suoi bambini. Allora la festa di Pentecoste può veramente diventare la festa nella quale si riflette sulla nostra responsabilità nei confronti del mondo¸ non dimenticando che se il mondo c’è non lo abbiamo fatto noi¸ ci è affidato ma non è nostro¸ è di una potenza vitale che è dentro nel mondo. E’ Dio che del mondo si prende cura: lo Spirito Santo.