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Omelia SANT'AGATA del 8 Febbraio 2009

Se queste parole attribuite a Gesù vengono lette in senso letterale¸ come se fossero l’enunciato di una veritภsono parole che risultano semplicemente false. Non è vero che Dio si occupa dei passeri¸ non è vero che i nostri capelli del capo sono tutti contati e che lui ci protegge o ci aiuta deliberatamente perché valiamo più di molti passeri. Tutto questo¸ se preso alla lettera¸ come se queste parole fossero una rivelazione del comportamento di Dio¸ risulterebbero parole false e bisogna dirlo con chiarezza¸ non occultare le cose. Sono falsità. Ormai la scienza¸ e soprattutto l’ipotesi dell’evoluzione¸ dimostra che tutto avviene più per caso che per volontà di uno che dirige. Non soltanto ci sono dei passeri che sono stati dimenticati¸ rovinati e lasciati morire ma ci sono intere specie animali che sono scomparse e l’evoluzione ha permesso che altre specie¸ invece¸ riuscissero. per motivi che forse neppure la scienza conosce fino in fondo¸ però sono sopravvissute¸ e cosí succede anche a noi uomini. Ci sono selezioni genetiche naturali. Mettere Dio come colui che gestisce direttamente la sorte delle persone è un modo di dire interessante¸ di cui dopo cercherò di ricuperare la veritภma non può essere considerata la descrizione di un fatto¸ non è l’enunciato di una verità positiva. Per intenderci¸ forse rendo ancora più oscure le cose¸ però direi che questo modo di parlare¸ di queste frasette evangeliche si potrebbe considerare l’equivalente semitico¸ l’equivalente galileo¸ se volete l‘equivalente di una cultura di campagna¸ della filosofia platonica. Cioè queste frasi sono in fondo un platonismo di campagna presente nel vangelo¸ per platonismo intendo questo¸ che il filosofo dice: Guarda che la verità non è quella che appare¸ c’è qualcosa di molto più consistente¸ reale¸ permanente¸ duraturo che è il mondo delle idee¸ che è il bene assoluto non corporeo¸ carnale che si corrompe. Quando tu vedi le cose che si corrompono¸ che scompaiono¸ che muoiono¸ quando vedi che il caso domina e governa la vita degli esseri sappi che non è questa l’ultima veritภquesta è la verità che tu constati ma al di sopra c’è qualcosa di permanente¸ di perenne¸ di fisso¸ di immutabile che soltanto il nostro pensiero può cercare di immaginare e di raggiungere. Ma questa visione ideale¸ questo mondo delle idee è la realtà autentica di cui esiste soltanto un pallido riflesso nella mutevolezza delle cose. La realtà è contingente¸ è casuale¸ è senza senso ma questo è soltanto una specie di perdita di coerenza¸ di valore¸ di senso dovuta al disperdersi nella materia¸ al disperdersi nella fragilità del reale di qualcosa che invece permane per sempre e che non possiamo direttamente conoscere. I passeri muoiono per caso¸ gli uomini muoiono per caso ma tu devi sapere che gli uomini¸ quando muoiono per caso¸ non sono tutto l’uomo che muore¸ c’è qualcosa - i greci lo chiamavano anima ed il testo di Matteo che abbiamo letto che paradossalmente sarebbe di un evangelista di origine semitica¸ è l’unico testo del N.T. nel quale pare che la parola anima significhi qualcosa di simile di quello che dicevano i greci¸ l’unico. “Non abbiate paura di quello che uccidono il corpo ma non hanno potere di uccidere l’anima”. Di solito la parola anima significa vita ma qui non si può tradurre cosí¸ qui la parola va tradotta anima. Ecco perché non è cosí sciocco accostare questo testo ad un modo di pensare greco. Allora quando Gesù dice che i passeri che si vendono per un soldo sono tutti custoditi dal Padre suo non sta parlando del passero nella realtà fisica attuale¸ fa un po’ ridere¸ sta parlando dell’idea eterna di passero ma non perché esista un’idea eterna di passero o di capello ma perché vuol dire che non dobbiamo fermarci alla constatazione della precarietภdella contingenza¸ della irrilevanza perfino della persona umana nella storia della vita¸ perché giustamente noi affermiamo la dignità suprema della persona umana ma questa dignità suprema è difesa in un altro livello dell’essere¸ non nel livello attuale. Nel livello attuale della vita¸ nonostante tutto¸ muoiono bambini innocenti¸ crepano di fame¸ diventano ciechi¸ morivano milioni di persone nelle guerre¸ muoiono anche nelle catastrofi naturali¸ a casaccio. Dov’è allora che l’uomo è protetto? Le parole di Gesù vogliono solo dire: Non fermarti qui¸ c’è qualcosa che va oltre¸ che non puoi neanche pensare od immaginare. Il Platone filosofo credeva di poterlo definire¸ più umilmente il platonismo semitico della Galilea non definisce¸ dice solo: In Dio tutto può avere un suo senso e una sua stabilitภcredilo nonostante¸ non le apparenze¸ ma la documentazione scientifica sembri negarlo. Se fai questo ti si apre nella mente uno spiraglio che può aiutarti a superare la tristezza e la disillusione che ti può dare la constatazione della mancata protezione dell’essere umano¸ della mancata protezione di ogni essere. Quaggiù tu devi prendere atto che tutto avviene senza motivazioni sufficienti¸ specie quando si tratta di vita e di morte. Tutto accade per combinazioni insensate¸ per combinazioni puramente fattuali e casuali. Sii platonico¸ pensa che c’è un altro livello di interpretazione. Non aderire a Platone che pretende di descriverlo troppo e finisce per sbagliarsi abbi soltanto un punto interrogativo nella tua coscienza. Forse in Dio tutto è diverso. La fede¸ secondo me¸ non può dare molto di più di questo forse. La verità della fede è un’ipotesi sensata¸ non documentabile¸ non dimostrabile è una proposta che viene fatta al nostro intelletto. Non escludere la possibilità dell’impossibile. Questo è il modo di pensare Dio direi cristiano – neoplatonico ed è quello che ha animato la fiducia dei martiri e giustamente il cristianesimo di allora si meravigliava: “Perfino una bambina di dodici anni ha saputo credere in questo”. E direi che in questa capacità di credere nella possibilità dell’impossibile loro vedevano la traccia dello Spirito Santo di Dio che nella tua piccola coscienza di ragazzina dodicenne o tredicenne ti fa capire che c’è un mondo che va al di là dell’immaginabile umano. Ecco perché allora il martire diventava l’eroe¸ una specie di mitica figura che anticipava sulla terra una sapienza di dimensione soprannaturale e divina. Avere fede significa essere chiamati a questo coraggio intellettuale di poter immaginare che l’impossibile sia a Dio possibile.