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Omelia XXIX DOM. T.O. A del 19 Ottobre 2008

Questo celebre testo che è stato utilizzato per teorizzare i rapporti tra Stato e Chiesa probabilmente¸ secondo il parere di molti studiosi di oggi¸ è stato strumentalizzato per sostenere di volta in volta diverse teorie politiche sul rapporto¸ appunto¸ tra l’autorità degli Stati e l’autorevolezza delle religioni. In realtà la prima lettura¸ che è stata scelta quando venne composto il lezionario¸ aiuta ad interpretare il senso del vangelo e¸ come metodo¸ è sempre bene spiegare la Bibbia con la Bibbia invece che con Aristotele o con altri. Da un lato sembra che la prima lettura valorizzi alcuni rappresentanti dell’autorità perché si dice di Ciro¸ re di Persia che “Dio la preso per la destra¸ per abbattere davanti a lui le nazioni¸ per sciogliere le cinture dai fianchi dei re¸ l’ha scelto per amore di Giacobbe” e¸ addirittura¸ in un altro brano di Isaia che non è riportato qui dice che Ciro è il suo Messia. Quindi¸ a prima vista¸ sembrerebbe che la prima lettura sia stata scelta per dire¸ come dice poi Paolo con un’altra celebre frase “Omnis potestas a Deo” cioè “Ogni autorità viene da Dio”¸ quindi sembrerebbe che la prima lettura voglia dire: “L’autoritภqualunque essa sia¸ e soprattutto l’autorità degli Stati rappresenta il governo di Dio sul mondo¸ come Ciro”. Ma¸ a pensarci bene¸ le cose vanno un momentino approfondite perché la prima lettura conclude con dei versetti che non si devono dimenticare: “Io sono il Signore e non ce n’è altri¸ fuori di me non c’è un Dio. Ti renderò pronto all’azione anche se tu non mi conosci”. Quindi al bravo Ciro che sembrerebbe stato eletto come rappresentante di Dio sulla terra è come se si dicesse: “Guarda che tu farai delle cose di cui non ti rendi conto e che non sono né merito né responsabilità tua perché sappiano dall’oriente all’occidente che non c’è nulla fuori di me¸ dice Dio¸ io sono il Signore e non ce n’è altri”. Ciro è ridotto ad essere una marionetta nelle mani di Dio. Perché in fondo è questa la concezione che percorre tutto l’A.T.¸ più un potere è grande e più pretende di avere forza universale¸ meno vale. Se ha un qualche potere è perché¸ a far tanto¸ è un potere satanico. L’A.T. è contrario ad ogni tipo di impero universale¸ ad ogni tipo di potere che non sia concentrato in Dio. Si incomincia con la Torre di Babele: “Volevano costruire una torre per essere uniti e conquistare la pianura di Sennaar” e Dio scende e li disperde. Poi si continua con l’Egitto¸ con il faraone. Quando Ciro fa il suo editto e permette agli ebrei di ritornare in Giudea devono prendere atto che Ciro è stato generoso verso di loro e forse molti di loro riconoscono anche che¸ rispetto ai precedenti sovrani assiri e babilonesi¸ Ciro è almeno una persona civile. Gli altri erano dei mostri¸ però dicono: “Sí¸ ma non è merito suo¸ è il nostro Dio che lo ha fatto diventare un re come si deve”. Con i suoi successori¸ che fra l’altro hanno peggiorato molto la politica di Ciro¸ soprattutto quando è arrivato Serse¸ gli ebrei si sono di nuovo riconvinti che anche il potere persiano era un potere che forse dire satanico era perfino un onore¸ era un potere illegittimo¸ insensato al quale si poteva stare sottomessi per quieto vivere e per salvare la pelle ma senza nessuna stima¸ rispetto¸ onore. C’è solo san Paolo all’interno della Bibbia che¸ essendo cittadino romano con la sua educazione greca di base¸ rispetta l’autorità imperiale. Il vangelo di Luca gli va dietro¸ il resto¸ pensate all’Apocalisse¸ è assolutamente anti-statale tant’è vero che qualcuno… Intanto ci sono stati movimenti religiosi che hanno ipotizzato che l’anarchia sia meglio di qualunque potere¸ in ogni caso le Chiese sono sempre state aliene dal riconoscere al potere¸ alle autorità soprattutto¸ “Più grande è lo Stato peggio 蔸 a riconoscere alle autorità un valore che non sia quello di servizio pratico¸ da vigile urbano¸ per gestire l’ordine. Nessuna mitizzazione¸ nessuna esaltazione¸ esattamente come dice qui il testo: Perché sappiano dall’oriente all’occidente - non che Ciro è bravo ma - che non c’è nulla fuori di me¸ io sono il Signore¸ non ce n’è altri. E voi avete poi detto nel salmo responsoriale: “Grande è il Signore e degno di ogni lode. Date al Signore¸ o famiglie dei popoli¸ gloria e potenza¸ date al Signore la gloria del suo nome. Prostratevi al Signore¸ tremi davanti a Lui tutta la terra”. Non davanti a Ciro e neanche davanti ad Augusto. Al tempo di Gesù c’era Tiberio¸ di fronte al quale era meglio tremare di orrore che non di rispetto e di paura. “Dite tra le genti: Il Signore regna¸ Egli giudica i popoli con rettitudine”. Bisogna pensare a quello che si legge quando si adopera la Bibbia. Alla luce di tutto questo quando interrogano Gesù e gli chiedono se è lecito o no pagare il tributo¸ che poi storicamente non si sa che tributo sia¸ il problema è complesso¸ Gesù giustamente dice: “Volete cogliermi in fallo¸ volete farmi dire cose che in un modo o in un altro tornano a mio danno. Se vi dico sí mi dite che contrasto la vostra tradizione biblica che ha sempre snobbato ogni tipo di potere. Quindi se vi dico: Ma certo¸ bisogna ubbidire all’imperatore – come poi dirà Paolo nella Lettera ai Romani¸ anche lí ci sarebbe da ragionare ma in ogni caso Paolo si orienta cosí quando scrive ai cristiani di Roma – voi mi dite: Ecco tradisce la Bibbia la quale ha detto <Il Signore regna>. Se rispondo di no¸ avete portato gli erodiani – “Vennero infatti con gli erodiani” non è ben chiaro cosa c’entrino gli erodiani perché la Giudea non è sotto Erode ma direttamente sotto l’impero¸ ma in ogni caso Erode ha ricevuto il regno da Augusto quindi probabilmente se Gesù dice cose contro l’impero Erode fa la spia e di nuovo appare¸ rispetto al governo romano come il difensore della supremazia di Roma in oriente¸ e Gesù ci perde in ogni caso. Allora Gesù che è furbo e conosce l’A.T. e che vuole restare nell’ambito dello scetticismo per i dominatori¸ tipico della tradizione biblica dice: “Portatemi la moneta” e gli portano la monetina¸ il denaro¸ una cosina da niente. E Lui dice: “E’ tutto qui? Questa inezia¸ questa monetucola¸ questa roba che non vale niente datela pure a Cesare”. A Cesare si dà l’elemosina¸ a Cesare si dà il denaro come lo si dà al salariato¸ all’operaio. A Cesare si dà quello che è al suo livello: i soldi¸ pochi soldi. Ecco¸ questo è Gesù. Leggendo la frase in parallelo con la solennità tronfia con cui a volte leggiamo le frasi evangeliche basta cambiare accento¸ chiedere a Benigni che ci insegni come leggere la frase … E voi capite che Gesù segnala la differenza e fa capire che la domanda era sciocca proprio perché tentava di mettere in parallelo le due cose ma c’è un abisso di differenza. Dio è tutta un’altra cosa¸ paragonarlo a Cesare rasenta la bestemmia. Tant’è vero che i primi cristiani quando c’è da dare la moneta gliela danno¸ quando però il funzionario dice: “Metti il granellino di incenso e onora l’imperatore come un Dio” il cristiano si lascia ammazzare piuttosto di fare questo. “La moneta te la do¸ la riverenza no”. Paolo nella Lettera ai Romani dice che a qualcuno bisogna anche dare la riverenza. E’ un caso strano Romani 13¸ andatelo a leggere¸ poi capita ogni tanto nella liturgia. Per fare un discorso completo dovrei avere tempo di prendere in considerazione anche quel passo di Romani e magari bilanciare un po’ meglio il discorso. Oggi vi ho presentato una tesi in fondo estrema¸ quella dell’A.T. che Gesù fa propria: Se richiede la moneta dategli la moneta e non dategli nient’altro¸ non merita nient’altro. Non onore¸ non sottomissione¸ ubbidite¸ certo. La tentazione di dire che le leggi dello Stato¸ e questo lo so che ha fatto del male¸ può far del male alla societภperò la tentazione di pensare che le leggi dello Stato sono normalmente “merae penales”¸ come si diceva una volta¸ cioè sono leggi insensate¸ scriteriate¸ in genere non hanno buon senso. Certo se ti beccano accetta di andare in prigione ma prima che lo Stato ti possa obbligare in coscienza eh¸ ce ne vuole. E chi ha visto recentemente come possono diventare certi Stati in popolazioni civilissime come la Germania e l’Italia si rende conto che nello Stato c’è qualcosa di idiota¸ che ritengo sia più offensivo di demoniaco. Uno Stato che fa le leggi razziali non può pretendere più niente dai suoi cittadini¸ nulla in assoluto se non il disprezzo. E queste cose sono successe da noi cinquanta¸ sessanta anni fa¸ altro che Ciro¸ allora al massimo gli diamo le tasse ma non lo confondiamo con Dio. La nostra vita si completa con una devozione a Dio che riempie tutto il nostro bisogno di moralitภdi sicurezza¸ di ricerca del vero. Tutte cose che nonostante le loro chiacchiere gli Stati non possono darci.