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Omelia BATTESIMO DEL SIGNORE A del 13 Gennaio 2008

Le varianti della nuova traduzione che sono state ignorate nella lettura¸ questa volta¸ riguardano soprattutto¸ come vi siete accorti¸ il salmo responsoriale. E’ cambiato il ritornello¸ e per questo alcuni di voi non rispondevano al ritornello che veniva letto al microfono perché sul foglietto ne avevano un altro e¸ se avrete voglia¸ osserverete anche che ci sono degli strani cambiamenti nella traduzione che potrebbero almeno essere oggetto di curiosità. Per esempio “Il Signore è seduto sull’oceano del cielo” che è un modo di dire strano ed interessante che andrebbe anche questo spiegato¸ ma non è di questo che dobbiamo occuparci. Direi che il significato della celebrazione del Battesimo di Gesù¸ cosí come è raccontato nei vangeli sinottici (Matteo¸ Marco¸ Luca; Giovanni non parla di Gesù battezzato dal Battista¸ non lo racconta questo episodio¸ può darsi che supponga che sia inutile raccontarlo perché è già presente negli altri vangeli e può darsi che non gli interessi di raccontalo)¸ dicevo che un modo per renderci conto del significato di questo fatto potrebbe essere la seconda lettura perché è curioso il fatto che la seconda lettura¸ che è di Luca¸ il Libro degli Atti è di Luca¸ mette in bocca a Pietro un discorso che avrebbe pronunciato in casa di Cornelio¸ il primo pagano che è diventato cristiano quindi è un discorso importante¸ mette in bocca a Pietro una specie di riassunto di quello che sarebbe stato il significato ed il valore del battesimo di Gesù. Dice: “Conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea¸ incominciando dalla Galilea”¸ Luca chiama Giudea l’intera Palestina non soltanto la piccola regione della Giudea¸ “Dopo il battesimo predicato da Giovanni cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth”. Questa è una frase interessante perché quando nella Sacra Scrittura si trovano spiegazioni di altri passi delle Scritture la cosa è sempre interessante e direi autorevole perché dopo ci sono gli studiosi¸ gli esegeti¸ i biblisti i quali cercano anche loro di dire quale è il significato più vero delle frasi che noi leggiamo nel testo¸ quando però la Scrittura stessa in un certo senso si autointerpreta allora è una guida per il lettore perché anche lui si mette in questa prospettiva e cerca di interpretare il significato alla luce di quello che la Bibbia stessa dice di sé. Allora mentre uno legge il vangelo sente parlare di Gesù che si fa battezzare¸ poi i cieli che si aprono¸ la colomba che scende¸ la voce dal cielo e se gli chiedessero: “Che cosa è successo secondo te nel battesimo quando Gesù uscí dall’acqua?” ognuno può trovare una sua frase sintetica: “Secondo me è successo questo…”. E’ interessante che il Libro degli Atti dica che quello che è successo si può definire “Consacrare in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth”. Quindi il discorso di Pietro interpreta la discesa della colomba¸ la discesa dello Spirito¸ la voce del Padre come una consacrazione¸ Spirito Santo e potenza. E poi è più interessante ancora quello che segue perché in quello che segue ci sarebbe la dimostrazione di ciò in cui consiste questa potenza dello Spirito Santo “Il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo perché Dio era con lui”. Allora il testo degli Atti interpreta l’avvenimento¸ lo squarciarsi dei cieli¸ la discesa dello Spirito¸ la voce come la concessione a Gesù di una potenza per far del bene e risanare tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo. Io capisco che la parola diavolo pronunciata oggi sia anacronistica¸ probabilmente molti di voi si domandano se¸ parlando in maniera grossolana¸ se esiste veramente il diavolo. Noi preferiremmo sentire “… tutti coloro che stavano sotto il potere del male perché Dio era con lui”. Diavolo è una specie di personificazione che¸ anche a colpa delle raffigurazioni un po’ grottesche che vennero fatte del diavolo¸ con Dante Alighieri in testa¸ è una figura che oggi fa un po’ sorridere e sembra essere una fantasticheria. Ed è peggiorata quindi con il passare del tempo per colpa nostra¸ per colpa dei disegnatori¸ degli artisti¸ dei pittori¸ dei poeti¸ dei catechisti il diavolo è diventata una macchietta. Mettendo la parola “male”¸ che è un buon equivalente (i protestanti preferiscono maligno anche nel Padre Nostro¸ per mantenere una personificazione¸ senza usare la parola un po’ deteriorata diavolo) diciamo male che è un buon equivalente¸ ripeto. Passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del male. Questo è lo scopo per cui lo Spirito Santo scende su Gesù¸ questa è la ragione per cui Dio dice: “Questo è il mio Figlio diletto nel quale riposa il mio compiacimento”¸ come dice più o meno la traduzione nuova¸ cioè colui che rappresenta la potenza di Dio¸ colui che rappresenta il volere di Dio¸ passare facendo del bene e risanando quelli che sono sotto il potere del male. E’ questa la ragione che mi fa capire perché Gesù¸ pur essendo innocente¸ si è messo in fila con i peccatori per ricevere il battesimo di Giovanni¸ non perché avesse bisogno di essere purificato ma per la volontà di far vedere a tutti che stava insieme con i peccatori senza averne ripugnanza¸ senza vergognarsene¸ senza rimproverarli perché stava per ricevere da Dio una potenza che era in grado di liberare dal male. Si trovava a suo agio in mezzo a questa gente non perché era complice¸ non perché condivideva la loro cattiveria¸ non perché non sapendo cosa fare¸ per timore¸ faceva finta di essere loro amico ma perché stava per ricevere questo potere. Cosí noi apprendiamo dall’interpretazione che il Libro degli Atti dà di questo episodio¸ che quello che chiamiamo Spirito Santo¸ cioè Dio stesso che si rende invisibilmente presente all’interno delle cose e delle persone e questo è Dio Spirito¸ Dio che penetra dappertutto¸ Dio che è presente senza farsi sentire perché è quella presenza anonima che è come la presenza del bene e del male. Anche il male è presente dentro di noi in maniera subdola¸ non fa accorgerci di esserci¸ qualcosa che lavora dall’interno come le infezioni delle malattie che alla fine esplodono¸ quando la malattia è in incubazione uno non se ne accorge¸ anzi ha l’impressione di star bene e poi esplode l’infezione. Questo è il modo di agire del male. E’ un metafora¸ si intende. Gli antichi lo chiamavano diavolo perchè amavano personificare tutto. Lo Spirito di Dio è un’altra presenza che pure è altrettanto invisibile ma è più potente del male e agisce senza farsi accorgere¸ in maniera sotterranea¸ dall’interno. Di questo Spirito¸ di questa potenza sembra che venga arricchito Gesù nella scena del battesimo per cui poi passa e più volte racconteranno i vangeli che vedendo¸ incontrando delle manifestazioni della presenza del male (loro erano portati a vedere demoni dappertutto¸ le malattie le chiamavano spiriti immondi) guarisce. Non ha guarito tutti¸ ha dato soltanto dei segnali. Questo è il battezzare in Spirito Santo. Quando il Battista¸ secondo gli evangelisti¸ avrebbe detto: “Io battezzo con acqua ma c’è uno più grande di me che battezzerà con Spirito Santo e fuoco”¸ cosa di cui abbiamo già parlato durante l’avvento perché queste parole si leggevano allora¸ uno dei modi di interpretare questo “Essere potente in Spirito” e¸ se volete¸ anche “In fuoco” potrebbe essere interpretato come questa capacità di risanare¸ guarire¸ liberare. Ecco allora che la scena del battesimo¸ al di là di come l’hanno raffigurata i pittori¸ non è nel caso di Gesù la purificazione da colpe che non ha ma è il rendersi presente di Gesù in mezzo a tutti quelli che sono preoccupati per le insidie del male¸ per aiutarli a tirarsene fuori. E di nuovo vale il paragone con la malattia che è molto superficiale ma in certi casi illuminante: da alcune malattie si guarisce con altre si convive perché si curano¸ non si guarisce ma si tengono sotto controllo e si rendono il meno dannose possibile¸ finché dura¸ dura. La vita è cosí¸ anche la vita morale è cosí¸ non ci sono santi immacolati senza colpe¸ queste sono fantasie di chi scrive i libri¸ non sono dei mostri i santi¸ sono gente che ha tenuto a bada meglio di altri i loro difetti¸ tutti i santi sono pieni di difetti. Dopo¸ nelle narrazioni¸ li trasformano in virtù¸ il santo è semplicemente uno che ha dei buoni antidoti ed è lo Spirito di Cristo l’antidoto principale. E questo mi pare che sia il primo modo di riflettere su questo evento del battesimo di Gesù¸ Gesù che sta insieme a noi¸ continuamente insidiati dal male¸ con la potenza della presenza di Dio che nascostamente ci aiuta a convivere con il male senza diventarne schiavi¸ che è il massimo che si può ottenere nella vita. Direi che tutto questo può essere riassunto da un’altra parola che è caratteristica delle tre letture¸ soprattutto della prima e del vangelo¸ e che è anche questa una parola di cui abbiamo parlato anche altre volte¸ ma ne parleremo ancora perché ritornerà nel discorso sulle Beatitudini e cioè la parola giustizia o diritto. Nella prima lettura ricorre continuamente il diritto: “Non griderภnon alzerà la voce¸ non farà udire in piazza la sua voce¸ non spezzerà la canna incrinata ma proclamerà il diritto con fermezza. Non verrà meno e non si abbatterà finché non avrà stabilito il diritto sulla terra”. E poi la parola sinonima: “Io¸ il Signore ti ha chiamato per la giustizia” cioè ti ha chiamato perché tu stabilisca giustizia. E curiosamente anche Gesù nel vangelo dice al Battista: “Lascia fare per ora perché conviene che cosí adempiamo ogni giustizia.” E’ curioso e strano questo uso della parola giustizia. Che cos’è la giustizia? Nella seconda lettura si dice che Dio non fa preferenza di persone¸ la cosa viene detta al pagano ma “accoglie” dice la nuova traduzione “chi lo teme¸ che pratica la giustizia”. Come sapete la parola temere bisogna intenderla bene¸ non è la paura di Dio ma è la paura di sbagliare nel trattare con Dio per cui temere sta per venerare¸ avere un sacrosanto timore ma come¸ per esempio¸ ce l’ha lo scolaro¸ ce l’ha uno che suona nell’orchestra e teme di suonare una nota sbagliata¸ questo è il temere il direttore d’orchestra. Temere di sbagliare e praticare la giustizia. Cosa avrà voluto dire la giustizia per un nono ebreo? Voleva dire¸ probabilmente¸ diritto¸ rispetto verso gli altri. Ma è interessante questa sintesi: Dio accoglie chi lo onora quindi qualunque religione purché sia sincera¸ seria e pratichi la giustizia. E qui ci sarebbe da aprire tutto un discorso importante che è un discorso essenziale: come si può arrivare a praticare la giustizia? Il laico¸ soprattutto il laicista¸ si illude che la giustizia possa essere praticata con diverse strutturazioni della vita sociale¸ per esempio delegando tutto allo Stato¸ uno Stato che ha il potere di imporre la giustizia. E’ una vecchia concezione che ha portato all’ideale della Prussia che rimane presente in tutte le concezioni stataliste del leninismo tradizionale: la giustizia è garantita… In maniera più morbida c’è un’altra idea¸ che è presente anche da noi: la legge. Si moltiplicano le leggi¸ le proibizioni¸ i decreti¸ i controlli¸ le verifiche¸ le dogane e tutto questo crea soltanto ingiustizie continue per via del “Summus ius¸ summa iniuria”. Per caritภoccorre tutto questo¸ ma che cos’è la giustizia di cui parlava Pietro¸ quella di cui la prima lettura ci dice: “Il Messia era incaricato¸ ti ho mandato per la giustizia.” L’unica cosa che possiamo dire adesso¸ perché il tempo è scaduto¸ è solo questa: in fondo hanno ragione coloro i quali dicono che la giustizia deve essere animata da qualche aiuto divino per poter funzionare un po’ meglio. La religione da sola non è fonte di giustizia ma neanche il diritto umano¸ neanche le legislazioni ed i poteri costituiti sono da soli fonte di giustizia. Occorre un continuo dialogo tra l’ispirazione divina¸ l’aiuto religioso¸ la forza dello Spirito e la buona volontà umana. E’ quel collegamento¸ quel dialogo continuo¸ quel servizio reciproco di una pulita concezione dello Stato¸ delle societภdegli enti intermediari (la famiglia¸ la scuola¸ le professioni). Secondo voi è più utile per creare un uomo giusto una legislazione o è più utile una educazione scolastica ben fatta? E non potrebbe essere utile una presenza divina dello Spirito¸ degli esempi della storia della salvezza¸ la figura di Gesù come ideale e punto di confronto non dogmaticamente oppressivo ma continuamente presente come elemento di confronto? Ecco¸ sono tutte cose a cui dobbiamo pensare perché quello Spirito santo donato a Cristo nel battesimo continui a funzionare a questo modo per passare beneficando¸ facendo del bene¸ liberando le persone.