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Omelia EPIFANIA DEL SIGNORE del 6 Gennaio 2008

Il racconto dei Magio tiene conto del grave scandalo dei primi predicatori cristiani i quali si accorsero che gli ebrei non riconoscevano in maggioranza il Cristo come Messia mentre al suo posto lo riconoscevano¸ in maniera del tutto inaspettata alcuni non ebrei. E secondo il Libro degli Atti all’inizio c’erano state un buon numero di conversioni¸ un buon numero di adesioni alla predicazione degli apostoli a Gerusalemme. Ma dopo poco tempo ci fu una reazione. Il Libro degli Atti racconta che i predicatori vennero messi in prigione¸ venne loro proibito di predicare ed in breve tempo¸ nel giro di alcuni mesi¸ si creò una ostilità da parte degli ebrei di Gerusalemme nei confronti dei discepoli di Cristo che predicavano esaltando Cristo come Messia e Signore. A causa di questo alcuni predicatori abbandonarono Gerusalemme¸ abbandonarono l’intera Palestina¸ andarono in Siria e lí ebbero l’esperienza¸ ripeto inaspettata¸ della fede di alcuni non ebrei. E tutto questo deve avere sconvolto la loro mentalitภla loro prospettiva perché non si sarebbero mai aspettati che il Messia delle promesse¸ il Messia che cosí come le Scritture lo avevano presentato¸ come la tradizione del loro popolo se lo immaginava e lo aspettava¸ non venisse creduto dagli ebrei¸ e può anche darsi che ci sia un fondamento storico¸ non più ricostruibile¸ all’episodio che abbiamo sentito nel vangelo di oggi. Ma sembra evidente che lo scopo di Matteo sia soprattutto quello di far capire al lettore che probabilmente era fatale che cosí avvenisse o¸ addirittura¸ che c’era forse un disegno di Dio in questa fatica degli ebrei nel riconoscere in Gesù Cristo il Messia. E¸ ripeto¸ se¸ a maggior ragione¸ se storicamente è accaduto qualcosa di analogo a quello che qui viene raccontato¸ ma se anche la storia fosse inventata non ci sarebbe niente di male¸ loro videro un presagio già nel momento della nascita di Gesù di una inaspettata adesione di popoli lontani ed estranei alla tradizione ebraica e¸ nel contempo¸ se non un rifiuto¸ una indifferenza degli ebrei. Perché cosí dice il racconto. I capi dei sacerdoti e gli scribi vengono consultati¸ sono in grado di andare a leggere l’A.T.¸ troverebbero nell’A.T. l’indicazione del luogo di nascita del Messia e la mentalità esegetica allora in corso permetteva a loro di trarre queste conclusioni e¸ dopo aver informato Erode di queste cose¸ non fanno nulla. Erode falsamente dice che vuole andare ad adorarlo¸ i capi dei sacerdoti e gli scribi non fanno alcuna promessa¸ ignorano il fatto. Se l’evangelista avesse voluto dire che andarono a Betlemme e riconobbero il Messia bastava una riga e l’avrebbe scritto. Il non avere scritto niente è perché vuole dare al lettore questa impressione: non gliene è importato niente¸ hanno ignorato il fatto. Matteo non sa dire perché questo è accaduto¸ si limita ad anticiparlo al momento della nascita perché il lettore del suo vangelo non sia del tutto scandalizzato quando nella storia della Passione leggerà che in quel momento i capi dei sacerdoti¸ gli scribi e le altre autorità ebraiche hanno chiesto a Pilato di crocifiggere Gesù. E per preparare quella incomprensibile presa di posizione nei confronti di Gesù adulto Matteo ha preparato nella storia dell’infanzia questa indifferenza al momento della nascita. Questo non risolve il problema¸ non dà nessuna risposta alla domanda perché mai i giudei non hanno creduto¸ dà soltanto l’impressione al lettore che era una cosa prevedibile e¸ forse¸ lascia anche pensare che c’era in questi ebrei¸ negli ebrei di allora¸ non in quelli dei secoli successivi¸ c’era una sclerotizzazione nella loro fede¸ una durezza di cuore¸ come spesso diceva l’A.T.¸ che li ha resi incapaci di capire la novità che era apparsa in Gesù Cristo. Il contrasto con questi Magi¸ che sono degli astrologi pagani¸ perché questo significa la parola in quel tempo¸ con una via che è molto diversa da quella biblica¸ che un ebreo avrebbe considerato superstiziosa¸ la stella¸ individuano questa persona e vengono a riverirla da lontano. Non sono dei credenti i Magi di Matteo¸ sono delle persone¸ direi¸ che per coerenza con le loro concezioni astrologiche ritengono che sia doveroso rendere omaggio¸ un omaggio che non implica di per sé nessuna fede particolare¸ è semplicemente un gesto di cortesia verso questo grande personaggio straordinario. E’ interessante perché Matteo racconta le cose senza anticipare troppo quello che avverrà alla fine¸ come capi dei sacerdoti e scribi non sono in fondo colpevoli di niente in questo testo¸ sono semplicemente distratti ed indifferenti¸ cosí¸ anche i Magi che preannunciano la conversione dei non ebrei non sono presentati come delle persone che subito credono ma semplicemente come delle persone che anticipano la fede con questo gesto di omaggio. Quasi a dire che c’è da un lato una preparazione graduale all’incredulità degli ebrei e dall’altro c’è una preparazione altrettanto graduale alla fiducia dei pagani che¸ nei tempi della predicazione apostolica¸ crederanno prontamente¸ rapidamente e con maggiore sicurezza interiore dei pochi ebrei che pure hanno creduto. E alle spalle di tutto questo sta il grande¸ doloroso mistero di una volontà di Dio destinata a tutti gli uomini¸ ad incominciare dagli ebrei¸ che viene invece mutata dal comportamento umano per cui quel “ad incominciare dagli ebrei” deve essere in parte messo tra parentesi perché alcuni ebrei incominciano a credere ma la loro maggioranza rimane fuori dalla fede. La Chiesa si è portata dietro per secoli¸ ed anche adesso in fondo¸ ha questo peso¸ questa domanda senza risposta¸ una domanda che qualche volta può farne sorgere un’altra: abbiamo forse sbagliato noi ad esaltare Cristo fino a questo punto? Se a questa domanda si deve rispondere¸ come mi pare sia normale: non ci siamo sbagliati¸ Gesù Cristo merita gli onori che gli abbiamo attribuito¸ i titoli che gli abbiamo dato¸ è veramente un punto di riferimento superiore a tutti gli altri¸ o almeno superiore a tutti i punti di riferimento che facevano parte dell’antico ebraismo¸ allora quando si dà questa seconda risposta alla domanda non abbiamo sbagliato è difficile giudicare un errore quello degli ebrei. Quando prevale la cattiveria lo si giudica addirittura una colpa¸ quando si vuole essere buoni ci si rammarica per l’errore. E cosí nasce quella situazione di delicata tensione che anche oggi esiste tra ebraismo e cristianesimo che vogliono essere in dialogo¸ almeno da parte cristiana questa volontà c’è¸ ma trovano il dialogo molto difficile e ciò che lo rende difficile è questa esperienza antica. E questo direi che è il primo livello di significati che forse è quello che stava a cuore a Matteo più di tutti gli altri. C’è poi un secondo ordine di significati di questo racconto¸ che è già implicito in quello che ho detto e che è stato molto valorizzato soprattutto in epoca medioevale¸ ed è l’idea che Gesù si rivela in questo episodio come colui che merita l’omaggio di tutti gli uomini. Il titolo “re” si presta bene alla scena di questa visita dei Magi. Gesù è una persona la quale anche coloro che non intendono credere devono comunque onorare e rispettare e nasce cosí da questo racconto¸ e dall’insieme del N.T. ovviamente¸ un’altra delle presunzioni di noi cristiani. Gesù Cristo non potete toccarcelo¸ non potete scherzare su Gesù Cristo¸ non potete diffamarlo¸ sarebbe dovere di tutti¸ anche se non volete credere¸ rendergli omaggio¸ onorarlo. E’ l’idea che il cristianesimo ha sempre avuto: anche se un popolo ancora non crede¸ anche se una persona ancora non crede¸ ma soprattutto sono le autorità quelle a cui si fa questa richiesta: se anche non credete dovete in ogni caso riconoscere che questa persona merita rispetto e venerazione. Per questo¸ vedete¸ il cristianesimo tende ad offendersi¸ secondo alcuni più del dovuto¸ quando Gesù viene deriso¸ quando viene manipolato¸ quando viene preso in giro. La stessa attitudine che gli islamisti hanno per Maometto noi l’abbiamo sempre avuta per Gesù ed anche per le persone che lo circondano. “Si scherza con i fanti ma non con i santi” diceva il vecchio proverbio. E al di sotto di questa popolare tendenza sta l’idea che ha un suo riflesso nella visione politica delle cose¸ tipica di tutto il mondo cristiano: l’ideale sarebbe che tutte le autorità riconoscessero che da Gesù Cristo vengono utili consigli per la vita pubblica dappertutto. Nei paesi totalmente cristiani più che consigli diventano comandamenti¸ ma anche al di fuori del cristianesimo Cristo deve essere riconosciuto¸ come continuamente diciamo noi¸ come sempre senza far molto caso a quel che diciamo “Come luce delle genti¸ come speranza del mondo¸ immagine dell’uomo nuovo”¸ come abbiamo detto nella preghiera iniziale per chiedere perdono dei peccati. Cioè l’idea che Gesù dovrebbe essere riconosciuto da tutti come un faro anche¸ ripeto¸ coloro che non credono nella sua divinitภnon sono disposti ad adorarlo completamente ma è certamente più sapiente¸ più giusto¸ più equilibrato¸ più utile¸ più saggio di tutti gli altri. Ed il cristiano¸ di nuovo¸ specialmente in questi anni si sente offeso ed umiliato quando Gesù Cristo viene ignorato oppure¸ addirittura¸ quando viene considerato invecchiato e da superare. E c’è tutto un tentativo di reagire a questa laicizzazione perché noi pretenderemmo¸ e direi che abbiamo anche ragione di desiderarlo¸ che tutti riconoscessero in Gesù una persona che si deve in ogni caso ascoltare anche se non si crede¸ alla quale si deve in ogni caso rendere omaggio. E questo livello rivolto soprattutto alle autorità politiche ha fatto diventare i Magi i Re Magi nella tradizione medioevale. Aggiungendo a quel termine “Re” che non c’è nel testo ne ha fatto i modelli di tutte le autorità di qualunque livello¸ di qualunque popolo¸ di qualunque nazione. I re cristiani devono ubbidire¸ i re che ancora non sono cristiani¸ le autorità che ancora non sono cristiane devono riconoscere un suo valore indiscutibile che può non essere religiosamente vissuto ma che deve essere guardato con assoluto rispetto. E da questo è diventato interessante. E’ un’eredità che noi ci portiamo dietro a partire da questo racconto evangelico. C’era anche un’ultima cosa ma ormai è passato il tempo e questa la lascio alla vostra riflessione. C’è una ragione per cui in tutto questo racconto di Matteo le intuizioni delle cose giuste vengono date in sogno durante la notte? Giuseppe tutto quello che deve fare viene a saperlo in sogno ed anche i Magi lo vengono a sapere in sogno: “Avvertiti in sogno di non tornare da Erode…”. Questa idea del sogno è soltanto una ingenua¸ primitiva concezione del sogno come illuminazione divina che noi considereremmo una superstizione o nasconde anche questa una possibile verità di valore perenne e ancora attuale anche per noi? Voi pensateci¸ quando capiterà un altro sogno nel vangelo cercherò di riprendere l’argomento.